Ogni ragazzino che inizia a far sport ha un idolo, un modello, un punto di riferimento da idolatrare, emulare. Per buona parte degli aspiranti Qb nati negli anni 70 qu
esto idolo è Joe Montana. Ma tra tutti questi uno solo ha avuto il privilegio e l’onore di scalzare il grande Joe dalla vetta della classifica dei Qb più vincenti della storia nella postseason: Thomas Edward Patrick Brady jr, al secolo Tom. Nella sua vita mai banale, il futuro Hall of Famer dei New England Patriots, ha scelto il palcoscenico del Divisional Playoff per superare il suo idolo di gioventù e portarsi ad una sola partita dal 6° Superbowl della sua mostruosa carriera.
Dinnanzi ad un Gillette stadium in versione playoff, i Patriots ritrovano JJ Watt e gli Houston Texans a meno di un mese dalla trionfale partita di regular season e come un mese fa vincono con una prova di sconvolgente maturità! La OL, al gran completo, annichilisce il più feroce front seven della lega, limitando il fenomeno e futuro Difensive Player of the Year JJ Watt ad solo un sack e garantendo a Brady (25/40 344 yd 3 TD 0 INT) il tempo necessario a sezionare il secondario. Shane Vareen, Rb al secondo anno, decide di concedersi la miglior serata della carriera nell’occasione più importante, segnando ben 3 Td, uno su corsa e 2 su ricezione, andando a coprire il buco tattico (3rd down RB) lasciato libero da Kevin Faulk prima e dall’infortunato Edelmann poi. Tra i ricevitori numeri super di Wes Welker, definito “non troppo atletico” da Wade Phillips, DC dei Texans, opportunamente zittito con 120 yard di ricezione nel solo primo tempo. Da incorniciare la ricezione a una mano sulla sideline all’inizio del secondo quarto.olo è Joe Montana. Ma tra tutti questi uno solo ha avuto il privilegio e l’onore di scalzare il grande Joe dalla vetta della classifica dei Qb più vincenti della storia nella postseason: Thomas Edward Patrick Brady jr, al secolo Tom. Nella sua vita mai banale, il futuro Hall of Famer dei Patriots, ha scelto il palcoscenico del Divisional Playoff per superare il suo idolo di gioventù e portarsi ad una sola partita dal 6° Superbowl della sua mostruosa carriera.
In difesa, come al solito, luci e ombre. La linea di difesa ha fatto un lavoro egregio limitando a sole 90 yd il temibile Arian Foster. Molto meno bene invece sulla pass rush, zero sack e Matt Schaub quasi mai toccato. Come spesso nelle ultime partite MVP difensivo Rob Ninkovich, autore anche di un intercetto nel terzo quarto. Ottimo il lavoro del LB in run contain, anche loro poco efficaci in push rush. DB come al solito rivedibili sul profondo, ottimo il lavoro di Aquib Talib su Andrè Johnson, limitato a 95 yard.
Ma in quella che sembra una serata scintillante purtroppo non mancano le ombre. Nel secondo drive dei Pats, tentando una ricezione volante Rob Gronkowsky, letal weapon #1 dell’arsenale di Brady, si rifrittura l’avambraccio destro. Game Over. Season Over. Una perdita impareggiabile. Alla lista infortuni si aggiungono Ninkovich, rientrato in campo durate la partita, Danny Woodhead, tenuto fuori precauzionalmente e Chandler Jones, probabilmente recuperabile per il Championship.
La settimana prossima sempre al Gillette stadium arrivano i Baltimore Ravens, vincitori in overtime a Denver, per la rivincita del Championship AFC dello scorso anno, vinto dai Pats, grazie all’errore del kicker Cundiff allo scadere. I Ravans sono il classico “Team on a mission”, con un Torrey Smith in stato di grazie e guidati da quell’inimitabile condottiero che è Ray Lewis, più che mai motivato a chiudere la sua carriera con la seconda vittoria al Grande Ballo. Stay Tuned.