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I Crusaders a Udine per decidere il loro futuro
Comunale G. Centazzo – Via della Roggia – 21/11/09 – Ore 21,00 FIRES UDINE VS CRUSADERS CAGLIARI L’ultima gara della regular season è un autentico spareggio per l’approdo alla seconda fase. Saranno diciannove i crociati chiamati a dare continuità ad una stagione sin qui positiva nel campionato High Schoool. “Sarebbe bello partire al completo – […]
Comunale G. Centazzo – Via della Roggia – 21/11/09 – Ore 21,00 FIRES UDINE VS CRUSADERS CAGLIARI
L’ultima gara della regular season è un autentico spareggio per l’approdo alla seconda fase. Saranno diciannove i crociati chiamati a dare continuità ad una stagione sin qui positiva nel campionato High Schoool. “Sarebbe bello partire al completo – sottolinea a malincuore l’head coach Riccardo Frau – perché i ragazzi si allenano e meriterebbero tutti di andare a Udine. Ma non ce lo possiamo permettere economicamente, quindi dobbiamo fare una scelta”. Reduci da due clamorosi trionfi casalinghi contro Doves Bologna e Redskins Verona, nel caso di un terzo successo raggiungerebbero i Lions in vetta alla classifica. Ma la questione del passaggio del turno è piuttosto controversa: “Se arrivano due squadre a pari punti conta lo scontro diretto e quindi Bergamo si classificherebbe al primo posto – continua Frau – se ne arrivano tre, entra in ballo la differenza punti. In teoria, nel caso vincessimo bene, potremmo essere la miglior seconda, quindi giocare addirittura la prima partita di play off in casa”. Dopo il colpaccio ai danni della capolista Bergamo, i Fires non hanno avuto problemi nel liquidare i Doves la scorsa settimana, agganciando così i Crusaders a quota quattro punti. Come i Redskins, anche i friulani vengono dal flag football e quindi esprimono un gioco di passaggio. Sabato si gioca alle 21 perché prima di quell’ora il campo, solita tiritera, è occupato da una squadra di calcio. Durante gli ultimi dieci giorni il coaching staff cagliaritano ha dovuto faticare per la costante assenza di alcuni importanti giocatori. La scorsa settimana l’influenza ne ha fatto fuori sei, cui si devono aggiungere gli infortuni allo split end Michele Paschina (colpo della strega) e al secondo quarterback Fabrizio Vacca che ha preso un colpo alla caviglia. Partiranno entrambi sperando nella ripresa in extremis. Sfida delicata a parte la dirigenza friulana si è già fatta notare per cortesia ed ospitalità. I sardi sbarcheranno a Venezia sabato mattina e saranno accolti da una delegazione dei Fires che li accompagnerà ad Udine. Saranno alloggiati in una ex caserma dove potranno trascorrere la nottata in tutta tranquillità. La gara a ora tarda non piace molto all’head coach sardo: “Sarà dura tenere concentrati i ragazzi dall’ora di pranzo sino alle 21, non sarà una passeggiata; se non vinciamo, il campionato è finito e i ragazzi se ne vanno in vacanza, dipende solo da loro, si spera che l’abbiano capito”. Per tenere alto l’umore nello spogliatoio venerdì tutti i giocatori si ritroveranno a casa di Davide ‘Capello Grigio’ Dessì per una pizzata. Giovanni Francesco ‘Svitosky’ Baldussi, 17 anni è la agguerrita guardia sinistra dei Crusaders: “Abbiamo provato gli schemi, la difesa e l’attacco, speriamo di vincere, perché siamo una squadra unita; vedo con piacere che tutti vogliono allenarsi. In questi ultimi giorni è arrivata molta gente, soprattutto all’allenamento di sabato scorso eravamo veramente in tanti. Oggi causa motivi di studio sono mancati giocatori importanti della linea; io però mi sto allenando sempre. Non vedo l’ora di partire”. Lo sussurra all’orecchio, non ama sbandierare ai quattro venti una verità insindacabile. Giuseppe Marongiu è l’unico nello staff dei Crusaders che può dire di aver vinto un titolo con la T maiuscola. Il commercialista cagliaritano di origini ogliastrine lo si vede spesso e volentieri affiancare l’head coach Riccardo Frau, sia negli allenamenti, sia nelle gare ufficiali. E i giovani under 18 lo ascoltano in religioso silenzio. Da quando la moglie Monica gli ha regalato il biondissimo Luca, per tutti non è più ‘Ninni’ ma ‘Papà’. La sua storia con la palla ovale comincia nel 1995: “Ho iniziato come dirigente, dopo la laurea, grazie all’attuale vice – presidente Dario Mannoni. Per fare un po’ di preparazione atletica ho cominciato a correre con loro, poi, constatato che fisicamente ero ancora integro, ho cominciato l’attività agonistica nonostante l’età avanzata, diciamo che come giocatore non sono mai stato una furia inamovibile”. In compenso hai assistito a due finali scudetto dalla panchina Nella prima finale ero assistente allenatore, mentre ero l’head coach nel campionato vinto. Bei tempi… Vincere un campionato con gli anziani è stata una soddisfazione enorme: è vero che avevo a disposizione un roster difficilmente ripetibile, c’erano dei mostri come i fratelli Antonini, personaggi che ancora ci ricordiamo in società. Ora ti diverti con i giovani L’entusiasmo che hanno loro è puro, si divertono a fare qualunque cosa gli si chieda. Sono totalmente a tua disposizione e non hanno sovrastrutture strane del tipo “ah, io non prendo ordini da quello”. Vengono, giocano, si impegnano, dedicano tutto il corpo a questa disciplina, per loro é tutto nuovo, cogli un entusiasmo negli occhi che non trovi più in chi gioca ormai da dieci anni. Una squadra che rischia la qualificazione Di play off aspetterei a parlarne, perché il regolamento non è chiarissimo e soprattutto non sappiamo quali saranno i risultati delle altre, con i quali dobbiamo combinarci. Non basta vincere l’ultima. Il coaching staff sta compiendo un ottimo lavoro Vorrei fare i complimenti a Riccardo Frau ,Yuri e Yascha Minniti perché hanno dato un’impostazione mentale a questi ragazzi che non vedo in altre compagini. Bergamo fa eccezione, ha una scuola d’altissimo livello in Italia, non dimentichiamoci che ha vinto diverse coppe dei campioni; è come se il Cagliari andasse a giocare contro il Real Madrid dal punto di vista anche dell’organizzazione e della società che gli sta alle spalle. Però… Però dal punto di vista mentale i nostri non sono inferiori a nessuno. Se la partita di Bergamo fosse stata preparata come quella contro i Redskins, e non fosse stata giocata come prima di campionato, forse avrebbe dato degli esiti diversi. Valutazione un po’ ardita Ne sono certo perché ho visto delle reazioni durante i drive e i down, ho visto che i ragazzi capivano da soli quale era l’assegnamento giusto da modificare, dove si doveva entrare. Qualche esempio? Abbiamo visto che cosa ha combinato nella terza e nella quarta frazione Alessandro ‘Articolo’ Delussu. Ha cambiato improvvisamente modo di giocare e ha fatto cinque o sei sek: da quella parte non passavano più, non solo non passavano ma erano dieci yards ogni volta. Sei veramente estasiato E’ una scuola di football e di gioco di squadra, non soltanto tecnico. Insomma un grande applauso a questi tre allenatori. E non è finita, visto che ci si è fatti la bocca vediamo di andare a Udine a toglierci qualche altra soddisfazione. Come affrontare la gara contro i Fires? L’atteggiamento migliore da sfoderare ad Udine dev’essere simile a quello visto con i Redskins. Devono giocare il football che conoscono, ognuno di loro deve dare il 100% delle loro capacità, nessuno chiede loro più di quanto sanno fare, però pretendiamo che facciano tutto quello che gli è stato spiegato più volte e che hanno provato più volte in allenamento. In panca urlate anche quando le cose stanno andando bene Quando glia allenatori si arrabbiano, non è che lo facciano perché non è uscito qualcosa di nuovo, ci si arrabbia quando non riescono a fare qualcosa che è stato provato più di una volta e che in allenamento riesce normalmente. Quindi non è un problema tecnico, è un problema mentale e sulle distrazioni mentali non si può transigere. Quindi… Quindi se i ragazzi andranno a Udine a giocare il loro football, non dico il loro miglior football, ma il football che posseggono, anche per i Fires sarà estremamente difficile batterci, come è stato difficile e impossibile per Verona che è arrivata in Sardegna sperando di vincere. Sgambettano in trentasei. Mica male come colpo d’occhio. E ci sono addirittura degli assenti giustificati come il mitico Qb Sam Meloni e il ciccione di linea Walter Serra, entrambi in preda ai dolori muscolari e influenzali. Ma i Crusaders più scettici aspettano la ‘moria’ dicembrina e l’annosa ‘scrematura’ di gennaio. Non si sa bene il pe
rché, ma con l’arrivo del mese natalizio in molti si dileguano per poi ritrovarsi nel post Befana. Ma a quel punto molti neofiti soffrirebbero l’intensa razione di botte che un allenamento offre con il vassoio d’argento ed allora le fughe pare che si moltiplichino. Di questo pare non preoccuparsene l’head coach Giacomo Clarkson che si gode il bel momento di intensa partecipazione e con cronometro alla mano, adagiato su spartana seggiola da scuola elementare, lenisce i dolori di un terribile mal di schiena. Con lui solo l’offensive coordinator Aldino Palmas, in attesa che Giovanni ‘Mazinga’ Manca ritorni al più presto ad allenare. Festeggiato a dovere il compleanno di Matia ’Air’ Pisu che per questa stagione ha deciso di abbandonare l’Olimpia Basket (serie C dilettanti) per dedicarsi completamente al football, i baldi crociati si cimentano nella velocità. Clarkson prova ad incoraggiarli dicendo che i professionisti della NFL percorrono 40 yds in quattro secondi. I suoi atleti danno il massimo e alla fine, secondo l’impeccabile registrino compilato da Aldino i più veloci risulteranno il tight end Andrea ‘Cavallo’ Lianas (5,58), la new entry Carlo Corongiu (5,59) e il defensive end/guardia Marco Melis (5,61).
Autore: Fabio Gentile
Data di pubblicazione:
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