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Hail to the Irish. Chi va a Miami con Notre Dame?
Perfect season: non esiste definizione più appropriata per sintetizzare una memorabile annata 2012 per i Notre Dame Fighting Irish. La gloriosa tradizione di football dell’università cattolica più famosa d’America è stata rinverdita, dopo anni e anni di stenti, fallimenti, avvicendamenti di allenatori e sogni infranti, in un autunno che ha visto gli Irish vincere 12 […]
Brian Kelly, coach di Notre Dame, candidato a coach dell’anno 2012
Perfect season: non esiste definizione più appropriata per sintetizzare una memorabile annata 2012 per i Notre Dame Fighting Irish. La gloriosa tradizione di football dell’università cattolica più famosa d’America è stata rinverdita, dopo anni e anni di stenti, fallimenti, avvicendamenti di allenatori e sogni infranti, in un autunno che ha visto gli Irish vincere 12 partite su 12, ma anche sfoggiare un gioco brillante ed una solidità di cui pochi avrebbero sospettato a inizio stagione. Tutti ingredienti fondamentali per coronare il sogno di ritornare a giocarsi un titolo nazionale, meritatamente, nell’attesissimo BCS National Championship Game, la finale per il titolo nazionale, che si terrà a Miami il 7 gennaio 2013.
Ave a Nostra Signora, dunque, senza blasfemia alcuna, ma anzi riconoscendo con obiettività lo straordinario lavoro di coach Brian Kelly, la nostra scelta per allenatore dell’anno. Anche l’ultima gara del 2012, la temutissima trasferta a Los Angeles contro i Trojans di USC, ha visto ripetersi un copione che ormai gli Irish conoscono a memoria. Difesa tenacissima, guidata da Manti Te’o e attacco opportunista sotto la guida del sorprendente sophomore Everett Golson, capace di big plays nei momenti chiave, sia con le proprie gambe che con il proprio braccio. La formula complessiva è quella di una squadra completa, di grande carattere, che ora attende ansiosa l’esito del Championship Game della SEC, per conoscere l’avversario che la raggiungerà a Miami.
La South Eastern Conference, una volta ancora, avrà una sua rappresentante nella finale nazionale, alla ricerca del settimo titolo consecutivo per la conference che ha dominato il football universitario negli ultimi anni. Il Championship Game della SEC vedrà di fronte Alabama e Georgia, al Georgia Dome di Atlanta. Inevitabile indicare come favorita Alabama, vera potenza fra le potenze di questi ultimi anni, sotto la guida di Nick Saban. Ma i Bulldogs di Mark Richt, dopo alcune stagioni caratterizzate più da bassi che da alti, sembrano avere colmato il gap che li separava dai Crimson Tide e la sfida si annuncia, sulla carta, equilibrata. Sulla carta, meglio sottolinearlo. Nessuno lo scorso gennaio si sarebbe atteso che Louisana State soccombesse così malamente ad Alabama nel BCS National Championship Game, ma i ragazzi di Saban distrussero i Tigers con un eloquente 21-0 e la sfida per Georgia sarà quella di dimostrare che la propria difesa, fra le migliori della nazione, è all’altezza del gravoso impegno di fermare l’attacco di ‘Bama, guidato dal QB A.J. McCarron. Parlando di QB, da tenere d’occhio anche Aaron Murray di Georgia, protagonista di un 2012 di spessore.
Siamo così giunti ai titoli di coda di un’altra appassionante stagione di college football. Ovviamente il meglio deve ancora venire. Il fine settimana 30 novembre-1 dicembre sarà quello dei championship games delle singole conferences e poi, dai giorni intorno a Natale in avanti, arrivano i College Bowls ad offrire ai tifosi le ultime emozioni di un’annata che si avvia agli archivi. Ma prima, l’8 dicembre, avrà luogo la cerimonia di consegna dell’Heisman Trophy, il trofeo più prestigioso del college football, che viene assegnato al giocatore dell’anno designato, o meglio votato, da una commissione di esperti composta da 870 giornalisti, più tutti i vincitori in vita delle passate edizioni del trofeo (fuorchè Reggie Bush, il cui Heisman fu revocato). In aggiunta, un voto, quasi simbolico verrebbe da dire, è anche riservato ai tifosi, che convogliano le proprie preferenze attraverso il sito di ESPN. Il favorito d’obbligo è la superstar di Texas A&M, il QB Johnny Manziel, ma occhio anche ad un possibile colpo di coda di Manti Te’o, giocatore simbolo della miglior squadra del 2012.
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