La prima è andata non senza qualche problema. Per la verità più causato dalle avversità del fato che gli ha tolto quattro elementi cardine della squadra e quelle meteorologiche che dalla forza degli avversari.
Eppure un debutto da Head Coach vincente è pur sempre una bella soddisfazione.
Anche perchè un conto è prendere in mano una squadra ad inizio stagione. Un altro dover iniziare il lavoro di altri ed inserire piano piano le proprie idee e le proprie metodologie di lavoro. Il tutto senza sconquassare dei meccanismi che hanno portato gli Energy Building Dolphins Ancona ad essere secondi nel campionato IFL 2012.
Fortuna che Roberto Rotelli è con i Dolphins da ben 25 anni ed in questa squadra ha fatto tutta la trafila possibile ed immaginabile. Da ragazzino delle giovanili allenato proprio dal coach Gianluigi Luchena di cui ora ha preso il posto, a baluardo indispensabile della linea d’attacco della squadra anconetana e della nazionale, fino a diventarne offensive coordinator prima ed Hall Of Famer poi. Un onore poco conosciuto in Italia ma che ha dei principi di sacralità negli Stati Uniti. In pratica la maglia #76 di Rotelli è appesa nella bacheca dei Dolphins e nessun altro giocatore potrà mai più utilizzarla.
Dedizione ed onori che oggi come non mai diventano responsabilità ed oneri.
“Assolutamente sì -inizia a spiegare il neo Head Coach Rotelli- anche perchè non posso negare di essere rimasto frastornato da quanto accaduto e da questa mia improvvisa promozione. Però i messaggi di stima, affetto ed incoraggiamento giunti da squadra, dirigenza, staff e semplici appassionati mi hanno dato l’energia e la sicurezza necessaria per accettare l’incarico e assumermi tutte le responsabilità del caso”.
La squadra tutta sembra aver assimilato bene i cambiamenti avvenuti nella sideline ma è giusto far notare che degli effettivi riscontri si avranno nelle prossime settimane e con i prossimi avversari “anche perchè -spiega Rotelli- contro i Doves Bologna è bastato applicare il progetto iniziato da altri ed evitare svarioni o improvvisi cali di tensione”.
Giusto giustissimo. Ma è impensabile che un head coach non provi ad inserire dentro una squadra idee e visioni personali. “Per la sfida con gli emialiani non potevo fare altro, avendo diretto un solo allenamento da capo degli allenatori. Da questa settimana però, e piano piano, inizieremo ad inserire qua e là qualche mia idea e qualche mia convinzione”.
“Più in generale, avendo i Dolphins già raggiunto l’obbiettivo di chiudere la stagione in positivo (cioè con più vittorie che sconfitte avendo già vinto 6 partite sulle 11 che prevede la regular season) è di impegnarci a far bene e a vincere le prossime quattro, pensando alla maniera ideale per imporci e fermare ogni singolo avversario. Rispettando questa tabella i play off saranno un naturale traguardo a cui ora comunque non penso.”
Rotelli però spiega anche come intende impostare il proprio lavoro e quindi “massima fiducia ai miei collaboratori sul campo, vale a dire Stefano Paolucci, Alessandro Angeli e Federico Di Bari che stanno facendo un lavoro mostruoso per insegnare a chi ancora gioca. In particolare va lodato l’impegno nel far apprendere fondamentali e schemi di gioco ai giovani, e le metodologie per non perdere testa e concentrazione. Assieme a loro ci stanno dando un aiuto indispensabile anche i tre americani, Rocky Pentello, Douglas Rosnick e John Pagliaro. La loro formazione messa a nostra disposizione è per noi un’occasione unica per apprendere da chi è nato dove si vive di football. Ma non va dimenticato chi fa parte dello staff e lavora per la squadra senza scendere in campo. Dall’addetto alle statistiche ai dottori, senza dimenticare il massaggiatore e chiunque altro ci permetta di scendere in campo tranquilli pensando solamente a giocare”.
E ancora “aumenteremo gli allenamenti. Con la conclusione dei campionati di calcio ad ogni livello avremo più campi disponibili, in diversi orari ed in qualsiasi giorno. Quale occasione migliore per fare un terzo allenamento, provando e riprovando specifiche azioni di gioco in cui ci dimostriamo lacunosi?” e poi “proveremo ad intensificare per quanto possibile, il lavoro di scouting già ottimo che stiamo svolgendo”.
“Inoltre credo molto in un progetto già avviato e che rappresenta la base assoluta per i Dolphins di domani e di dopodomani, vale a dire la Dolphins Experience. Andando nelle scuole con i tre americani, Samuele “Bomber” Mazzanti (giocatore dell’offensive line) sta facendo un lavoro straordinario. Ed una menzione d’onore la merita anche un nostro giovane che sta aiutando Bomber in questa avventura e di cui si parla sempre poco, vale a dire Gabriele Caruso”.
fonte Uff. Stampa Dolphins