Purtroppo, il football è così. Spesso, la vittoria si ottiene allo scadere, grazie a un bel FG. Magari lungo 61 yards, magari realizzato da un kicker messo in discussione perché, ultimamente, ne ha sbagliati un po’ troppi. È esattamente quello che è successo ai Buffalo Bills, che hanno ottenuto in questo modo, grazie al loro specialista, Tyler Bass, una vittoria allo scadere contro dei dinamici Miami Dolphins, in week 9 nella NFL. Riviviamo velocemente la gara e chiudiamo con un’analisi del momento dei Fins.
La cronaca
Chi si aspettava dei Miami Dolphins rassegnati al dominio incontrastato di Buffalo, da anni padrone di questa serie, specie in casa propria, sarà rimasto stupito. Gli ospiti hanno lottato per tutta la partita come non gli si vedeva fare da tempo. I primi a segnare sono i padroni di casa, con un FG di Bass lungo 40 yards, a cui risponde Jason Sanders con un suo calcio tra i pali. Poi Josh Allen comincia a mostrare a tutti perché è un serio candidato al titolo di MVP, coinvolgendo quello che, oggi, è il suo WR1, Khalil Shakir, e il TE Dalton Kincaid. Ray Davis e James Cook, in corsa, accompagnano bene l’azione ma, in profonda red zone, Jalen Ramsey intercetta il numero 17 e restituisce palla ai suoi.
Miami preferisce correre e intesse un drive guidato da Raheem Mostert e De’Von Achane, con quest’ultimo che chiude realizzando un TD dopo che il team muove le catene per ben 97 yards. I Bills devono tornare da Bass, che segna ancora, un FG più complicato lungo 49 yards.
Nel secondo tempo, Buffalo ci mette più grinta e forza un fumble di Mostert, prontamente ricoperto da Kaiir Elam. Sugli sviluppi, Allen gioca con Shakir e fa correre Ty Johnson, RB3, fino ad avvicinarsi alla goal line al punto da realizzare un TD dalle 1 con la corta ricezione di Mack Hollins. Bass sbaglia però il PAT, rintuzzando i dubbi sulle sue prestazioni. L’errore non è da poco perché consente ai Fins di mantenersi più calmi nell’attacco seguente, limitandosi a passare a Tyreek Hill, per un big play da 28 yards e calciare un FG da 29 yards per restare in vantaggio, 13 a 12.
Non si tratta comunque di un insormontabile grattacapo per Sean McDermott e i suoi. Ray Davis riceve corto e trasforma il play in una portata lunghissima, che vale il TD e dà modo a Keon Coleman di realizzare la conversione da 2 punti. Buffalo si riporta sopra di 7 e inizia a controllare, ma la difesa commette un grave errore, forse il peggiore della sua stagione, in questo frangente. Hill trova un’altra lunga ricezione, di 27 yards, e il TE Jonnu Smith assiste Tua per consentirgli di trasformare un importante primo down. Sulle corse si vede Jaylen Wright e Achane si mantiene il lead rusher di squadra. Il TD lungo 8 yards porta nuovamente la sua firma.
È un secondo tempo avvincente, divertente e combattuto da due franchigie che danno l’impressione di equivalersi. Ma la differenza la fa Allen. Messo sotto pressione, in red zone, trova un passaggio da sbilanciato, per il TE Quintin Morris, che realizza un TD e ribadisce come Buffalo non abbia alcuna intenzione di capitolare di fronte ai migliori Dolphins stagionali. Tagovailoa però non ci sta e si appoggia ancora sui suoi RB, coinvolgendo nel flow anche Hill e Jaylen Waddle, che prima si spaventa per un duro colpo alla gamba e poi realizza un bel TD in ricezione. Siamo sul 27 a 27 e, proprio come 7 giorni fa, gli avversari di Miami hanno abbastanza tempo per portarsi in zona FG. La difesa tiene meglio che contro i Cardinals, e mette Bass di fronte a un difficile calcio, lungo ben 61 yards. Come in tutte le migliori storie di redenzione, però, il discusso kicker, sull’orlo del licenziamento dopo le ultime performances, inquadra i pali e consegna la W ai suoi. A Miami resta la magra consolazione di aver giocato piuttosto bene, molto meglio che nelle ultime uscite.
Evidenti miglioramenti, ma stesso risultato
In sede di commento, basterebbe srivere il titolo del paragrafo. Contro Buffalo, Miami ha dimostrato di aver compiuto passi da gigante, in allenamento. Se la prova contro Arizona, una settimana fa, aveva dimostrato che questo attacco ha tutt’altro potenziale quando a timonare c’è Tagovailoa, quella contro Buffalo ha fatto vedere come c’è anche un running game molto funzionale. È lecito attendersi che venga maggiormente coinvolto in una seconda metà di stagione nella quale i Dolphins dovranno cominciare a mettere assieme più vittorie. Se i playoff sono probabilmente sfumati, a questo punto (sebbene non ve ne sia ancora la matematica certezza e sperare non costi nulla), pare difficile pensare che la franchigia giochi al ribasso da qui in avanti, puntando a piazzarsi bassa al prossimo draft. La squadra è migliore del suo record e, se giocherà come contro i Bills anche nelle prossime settimane, non faticherà a dimostrarlo.
Attenzione però alla difesa. Dopo una serie di solide prestazioni, dovute probabilmente anche ai problemi di una offense priva del suo QB1, contro i Bills ha fatto un passo indietro. Nulla di preoccupante, sia chiaro, ma bisogna invertire immediatamente la tendenza. Questo sport si compone di tre fasi e appare chiaro che quella peggiore, per i Fins, sia il suo special team. Attacco e difesa devono dunque dare il massimo.
Crediti fotografici: Buffalo Rumblings.