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Allen trascina i Bills nel #SNF: battuti anche i Packers 27-17
Tutto facile per Josh Allen & Co. contro un irriconoscibile Aaron Rodgers. I Packers affondano e i Bills si confermano la forza da battere in AFC.
Uno dei più grandi quarterbacks degli ultimi quindici anni contro uno dei più grandi quarterbacks dei prossimi 15 anni: ci piace presentare così il Sunday Night Football dell’ottava giornata della regular season 2022 dell’NFL, che vede di fronte due squadre dalle grandi ambizioni, perfettamente rappresentate dalla grandezza dei loro due “nocchieri”, il veterano Aaron Rodgers leader dei Green Bay Packers (3-4-0) e l’astro nascente Josh Allen alla guida dei Buffalo Bills (5-1-0). In buona parte sono state sin qui mantenute le grandissime aspettative intorno ai Bills, mentre lo stesso non si può dire per i Packers, reduci da una serie di prestazioni decisamente incolori e con un Rodgers a tratti apparso l’ombra di se stesso. Una sconfitta scaverebbe un solco importante tra i Packers e i Vikings che stanno prendendo il largo nella NFC North. Da parte loro, i Bills scendono in campo con tutte le miglior intenzioni di mantenere il vantaggio sull’agguerrita concorrenza di Miami Dolphins, New York Jets e New England Patriots nella AFC East.
Non è ancora arrivato il grande freddo in prossimità delle cascate del Niagara ma l’attacco dei Bills non si scalda per il primo drive, concedendo ai Packers la chance di aprire le marcature ma, a dispetto di un inizio incoraggiante di Rodgers e compagni, la difesa di Buffalo si fa trovare pronta a fermare gli avversari, negando anche una conversione di 4th down tentata da Matt LaFleur, ad una distanza dai pali non per forza impossibile per la gamba di Mason Crosby. Sull’altro versante, una corsa lunga di Singletary e un paio di magie di Allen, prima con le gambe e poi con il suo braccio, rendono a Buffalo i primi punti della serata grazie al TD ricevuto dal tight end Dawson Knox con 3:34 rimanenti sul cronometro del primo quarto.
Subito dopo, i Packers non sanno fare meglio di un 3&out e i Bills beneficiano di nuovo di un “campo corto”, grazie al punt return che li porta alle soglie della linea di metà campo e Allen sfoggia un passaggio semplicemente perfetto per la traccia profonda di Stefon Diggs, che inganna il defensive back in marcatura e permette ai Bills di registrare un altro touchdown con il primo gioco del secondo quarto.
Green Bay continua a fare parecchia fatica e non sembra essere solo la buona organizzazione della difesa di Buffalo la ragione delle difficoltà dei gialloverdi del Wisconsin. La scarsità fluidità dei drive degli ospiti certamente vede parte di responsabilità nelle chiamate di LaFleur e parte nell’esecuzione sul campo. Rodgers si trova sotto quasi perenne pressione, preda di un fronte seven dei Bills che va a nozze con la porosità della linea offensiva dei Packers. In qualche modo, però, gli riesce di condurre i suoi in red zone, coronando il drive con uno straordinario lob nell’end della end zone, catturato miracolosamente dal rookie Romeo Doubs. 14–7 e i Packers rimangono vivi a metà secondo periodo, senza però spaventare più di tanto la franchigia di Upstate New York, che realizzano il loro terzo touchdown su una corsa di 7 yards Isaiah McKenzie poco dopo il two-minute warning.
I Packers non riescono a rispondere e concedono di nuovo la palla a Josh Allen prima della fine del primo tempo e – non potrebbe essere altrimenti, vero? – il quarterback dei Bills spara letteralmente un perfetto razzo di 53 yards per Stefon Diggs e la squadra di Sean McDermott, nonostante abbia esaurito i propri timeouts, dopo avere sfiorato un altro touchdown con un passaggio insano di Allen sotto estrema pressione, riesce comunque a conquistare altri tre punti con il field goal di Tyler Bass e si reca negli spogliatoi per l’intervallo sul punteggio di 24–7, con cui corona un primo tempo di football di notevolissima qualità e quantità.
Il secondo tempo comincia con segnali di risveglio per gli ospiti, in particolare una lunga corsa di Aaron Jones per un guadagno di 32 yards, seguito da un’altra corsa di 11 yards, frutto probabilmente degli aggiustamenti di LaFleur a metà gara, probabilmente suggeriti dalle difficoltà della linea offensiva dei suoi di reggere la pass rush furiosa dei Bills. Anche Dillon prende ritmo nel gioco terrestre e i Packers si proiettano nella red zone senza mai ricorrere al braccio di Aaron Rodgers. In realtà Rodgers arriva anche a lanciare un touchdown per Tonyan, ma un’offensive interference del tight end vanifica il tutto, spingendo i Packers ad un terzo e lungo su cui Rodgers quasi combina un pasticcio, salvandosi da un intercetto con un pizzico di fortuna. Mason Crosby converte comunque un field goal da 38 yards e i Packers riducono il passivo a 24–10 dopo i primi cinque minuti dalla ripresa delle ostilità.
Il drive successivo dei Bills però non presenta nessuna variazione sul tema, purtroppo per i Packers, anche se Buffalo si complica un po’ la vita con un holding offensivo alle soglie della red zone che li forza ad accontentarsi di un altro field goal che ristabilisce i 17 punti di vantaggio con cui si era chiuso il primo tempo. Se l’attacco di casa continua a macinare yards, nondimeno la difesa non scende di tono e ad inizio quarto periodo ferma un 4&1 dei Packers alle soglie della red zone, concedendo a Josh Allena la possibilità di porre definitivamente in ghiaccio l’incontro.
E invece anche Allen si dimostra umano sparacchiando un intercetto banale che riaccende la seppur flebile fiamma della speranza per Green Bay. Tuttavia, siccome nessun maestro vuole essere superato da uno studente, Rodgers si adatta letteralmente al detto anche negli errori e si macchia egli stesso del peccato di un intercetto che, di fatto, soffoca subito la fiammella della speranza di cui sopra. L’attacco dei Bills ovviamente si appresta a ringraziare per la cortesia ma Allen decide di non infierire “inventando” un altro evitabile intercetto presso la goal line dei Packers, segno di una partita che oramai sembra decise e si trascina stancamente verso la propria conclusione.
Rodgers questa volta non si fa però pregare e sfoggia lampi della sua nota classe, lanciando un TD che porta al 27–17 con poco più di 6 minuti ancora da giocare. Josh Allen capisce allora che non è più tempo di scherzare e il drive successivo “mangia” tempo preziosissimo, riuscendo comunque a mantenere le catene in movimento ed avanzare con autorevolezza, forzando LaFleur ad usare prematuramente i suoi timeouts. Allen commette un’altra leggerezza che sembra essere frutto di una comprensibile stanchezza e la palla arriva ai Packers, dopo un raro punt dei Bills, all’interno delle proprie 20 difensive e con 2:34 da giocare. Troppo tardi, nemmeno con la forza della disperazione succede più nulla, a parte un field goal da 47 yards mancato da Crosby. Finisce 27–17, i Bills portano a casa un’altra W convincente, mentre i Packers incassano un’altra sconfitta che conferma il momento no della franchigia del Wisconsin.
Senza sconfessare la nostra apertura con il tributo ai due quarterback, non si può certo dire che sia stata una sfida alla pari tra Rodgers e Allen. Bene, a tal proposito, dire che, a dispetto di una prova apparsa spesso dominante, i numeri del QB di casa sono risultati alla fine alquanto mediocri…ma la storia delle giocate realizzare ovviamente racconta un’altra storia. Ed è per questo che resta in mente, alla fine di questo Sunday Night, l’immagine di un Josh Allen fisicamente e tecnicamente straripante. C’è ancora tanta strada da percorrere ma i Bills hanno tutto per esserci fino alla fine, nella corsa verso un posto al sole nei playoff.
Autore: Federico Aletti
Data di pubblicazione:
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