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SNF: i Browns si arrendono ai Ravens 16-10
Nel Sunday Night Football di Baltimora, i Browns non approfittano degli errori di Lamar Jackson e si arrendono ai Ravens. Grande prova della difesa di Baltimore, che cancella il gioco di corse di Cleveland.
Cogliere l’attimo. Che può essere fuggente. Può essere breve. Ma può anche durare poco più di 3 minuti. E quell’attimo, per i Browns, è passato proprio negli ultimi 3, incredibili, minuti del secondo quarto. Sul punteggio di 6-0 per i Ravens, Lamar Jackson si inceppa e la difesa di Cleveland lo intercetta per ben 3 volte. Per 3 volte i Browns si ritrovano tra le mani l’opportunità di girare la partita dalla loro parte, ma riescono a mettere a referto solamente un field goal di McLaughlin, andando a riposo sotto 6-3.
L’attimo invece l’ha colto Jackson. Poco brillante e sempre sotto pressione, l’MVP del 2019 ha avuto un attimo di brillantezza 5 minuti dentro il terzo quarto: dalle 13 yards, messo alle corde dalla difesa dei Browns, ha zigzagato all’indietro fino alle 35 yards, per poi lanciare in touchdown Mark Andrews. Una giocata da fenomeno in una partita da dimenticare (chiuderà con 4 intercetti).
Peccato per i Browns, che adesso vedono complicarsi la rincorsa ai playoffs, soprattutto dopo la schiacciante vittoria dei Bengals nell’altro scontro divisionale contro gli Steelers. Resta il rammarico di non aver saputo approfittare della brutta serata di Lamar Jackson, messo alle corde anche dalla grande prova fornita dalla difesa dei ragazzi di coach Stefanski. Il problema, Cleveland, lo ha avuto quando si è trattato di attaccare la difesa di Baltimore. Avevamo scritto, in fase di preview, che, per venire via da Baltimora con una W in tasca, i Browns sarebbero dovuti riuscire ad avere la meglio della rush defense dei Ravens, la seconda migliore di tutta la NFL, sfruttando il proprio gioco di corsa. Ma così non è stato. La difesa dei Ravens è stata superlativa: Chubb e Hunt hanno sommato 36 yards guadagnate su corsa; i Browns, che entravano nel SNF con una media di 156,8 yards guadagnate su corsa a partita, hanno chiuso con solo 40 yards totali guadagnate su corsa. Una prova di forza abbacinante. E Mayfield? Ci ha provato a sfruttare il gioco sul lungo (considerando che con le corse non si riusciva a sfondare), ha trovato anche buona precisione (almeno fino al terzo quarto) sfruttando Landry e Njoku (suo l’unico TD dei Browns), ma ha dato sempre l’impressione di essere poco sicuro, sia nei movimenti che mentalmente; e, alla lunga, è calato drammaticamente, in un ultimo quarto in cui non è mai riuscito a superare la propria metà campo (chiudendo con 18 passaggi completati su 37 tentativi).
E quindi, come molte volte successo in questa stagione, l’attacco dei Browns non ha replicato all’ottima prova offerta dalla propria difesa. “Penso sia stata la storia della nostra stagione – le parole di Baker Mayfield nel post partita – Non siamo riusciti a replicare alla grande performance della nostra difesa. Dobbiamo crescere, migliorare e concentrarci sulle nostre giocate, perché ne abbiamo molte da fare e non penso che le abbiamo sfruttate tutte“.
I Ravens hanno giocato male, offensivamente. Inutile girarci intorno. Però hanno ugualmente superato una rivale di division e si tengono stretti la vetta dell’AFC North. Vincendo nuovamente una partita dal risultato basso. Ora il dilemma, in Maryland, è il seguente: bisogna essere contenti di aver vinto nonostante una prova negativa di Lamar Jackson o essere preoccupati, in chiave playoffs, dei problemi che ultimamente sta riscontrando il prodotto di Louisville (12 intercetti in stagione)? A Baltimore ci dovranno ragionare, soprattutto perché, se si vuole puntare al titolo, non si possono commettere gli errori commessi contro i Browns. Intanto, però, si godono le continue ottime prestazioni della difesa. “La nostra difesa è stata inarrivabile oggi“, le parole di coach John Harbaugh, a cui hanno fatto seguito quelle del linebacker Odafe Oweh: “Stiamo appena iniziando a giocare tutti insieme. La parte pazzesca è che non stiamo neanche giocando al meglio, visto che ci mancano ancora persone. Sono così orgoglioso di come abbiamo giocato e non vedo l’ora di vedere cosa saremo in grado di fare in futuro“.
La partita
Il primo possesso della partita è per i Cleveland Browns. Mayfield parte bene: trova per due volte Landry, di cui una con un lancio in profondità di 36 yards; trova anche Bryant, per un guadagno di 9 yards; Chubb, invece, inizia a sbattere contro la difesa dei Ravens; nonostante un paio di incompleti, Mayfield porta comunque i suoi in raggio da field goal, ma McLaughlin fallisce il tentativo dalle 46 yards e il risultato non si sblocca. Entra Jackson, che muove la catena sfruttando Bateman, Freeman e Murray, prima di prendersi il sack di Garrett (14esimo stagionale) e fermandosi poco prima della metà campo. Il punt di Koch riconsegna l’ovale ai Browns. Inizia una serie di incompleti di Mayfield, con Cleveland che conquista un paio di down grazie ad una ricezione di Bradley e ad una penalità comminata alla difesa dei Ravens; in questo drive si infortuna Conklin al ginocchio ed è costretto a lasciare il terreno di gioco. Le corse dei Browns non sfondano e quindi si ricorre al punt. Jackson torna a guidare il proprio attacco e si prende il primo down grazie ad un regalo della difesa e del coaching staff dei Browns (12 giocatori in campo); anche il secondo down se lo prende grazie ad una penalità per la difesa di Cleveland, che comunque difende bene e costringe Baltimore al field goal. Che però, se hai un certo Justin Tucker, significa “punti sul tabellone”: calcio dalle 52 yards e 3-0 Ravens. I Browns ora si affidano ad Hunt che riesce, con le sue corse, a prendersi un down; ma dopo altri due incompleti di Mayfield, Cleveland è costretta di nuovo al punt. Ovale nelle mani di Jackson che porta per la prima volta i suoi in red zone; qui la difesa dei Browns difende benissimo e i Ravens sono costretti a ricorrere nuovamente a Tucker: dalle 25 yards è un gioco da ragazzi infilare i pali e portare Baltimore sul 6-0. Da questo momento in poi e per i 4 minuti (circa) restanti alla fine del secondo quarto succede di tutto. In sequenza: snap Browns su Landry, che però perde l’ovale, recuperato da Queen; Lamar Jackson intercettato al secondo tentativo di lancio da Ward; Mayfield che non riesce a portare i suoi in red zone e quindi deve affidarsi al field goal, questa volta a segno, di McLaughlin (6-3 Ravens); Jackson al primo lancio si fa intercettare da Delpit; Mayfield perde l’ovale, recuperato da Oweh per i Ravens; Jackson si fa nuovamente intercettare, questa volta da Harrison; ma i Browns non sfruttano al massimo questi 4 minuti di follia e non muovono il punteggio, che all’intervallo vede avanti i Ravens 6-3.
Il secondo tempo inizia con l’ovale in mano a Jackson, che deve farsi perdonare gli errori in serie; nonostante la costante pressione della difesa dei Browns, riesce a portare i suoi in red zone e, con una giocata fantastica, lancia Andrews in touchdown; Tucker realizza l’extra point e i Ravens allungano sul 13-3. Mayfield prova a reagire: lancia Chubb, per un guadagno di 16 yards; trova anche sul corto Peoples-Jones; però non riesce a tenere vivo il drive dei suoi e Cleveland è costretta, nuovamente, al punt. Anche Jackson non riesce ad avvicinarsi in “zona Tucker”, messo ancora alle corde dalla difesa dei Browns. E Mayfield, finalmente, riesce a sfondare la difesa dei Ravens: 5 giocate, 87 yards percorse, lancio di 38 yards per Landry, lancio in touchdown dalle 20 per Njoku. McLaughlin realizza l’extra point: punteggio sul 13-10 Ravens. Lamar Jackson riprende l’ovale in mano, ma subisce il quarto intercetto della sua serata: a compierlo è Johnson. I Browns avrebbero la grande opportunità di scavalcare i Ravens (o almeno impattare la gara con un field goal). Ma, purtroppo, non riescono a superare la propria metà campo e sono costretti a riconsegnare l’ovale ai padroni di casa. La partita continua ad essere abbastanza bruttina, dominata dalle difese: 3&out Ravens, seguito da un 3&out Browns. Jackson decide, allora, di giocare con il cronometro, avvicinandosi, piano piano, in raggio da field goal: dalle 49 yards Justin Tucker non fallisce e porta il punteggio sul 16-10 Ravens. Mayfield avrebbe 70 secondi per costruire il drive del sorpasso, ma 3 incompleti del QB dei Browns consegnano la partita ai Baltimore Ravens.
Considerazioni
Adesso per i Cleveland Browns arriva il bye. Passeranno, quindi, due settimane prima di tornare di nuovo in campo e di nuovo contro i Ravens, questa volta in Ohio. Due settimane che serviranno ai Browns per riorganizzarsi, ricompattarsi, recuperare al meglio qualche giocatore e lavorare su alcuni aspetti del proprio gioco. E, onestamente, sono due settimane che serviranno anche a Baker Mayfield: la sua stagione travagliata, fatta di piccoli ma importanti infortuni, sta mettendo un po’ in ombra quanto di buono il prodotto di Ohio State ha fatto nelle 3 stagioni precedenti. Ovvio che questo, considerando il roster di Cleveland, avrebbe dovuto essere l’anno della maturità, per i Browns e per Mayfield stesso: mancare i playoffs sarebbe un mezzo disastro. E le colpe, in caso, dovranno essere divise tra tutti: giocatori sì, ma anche il coaching staff, con Kevin Stefanski a capo. Il coach dei Browns non è sempre perfetto nel chiamare gli schemi offensivi dei suoi (vedere snap su Landry, con fumble annesso, contro i Ravens) e la costante mancanza di disciplina dei giocatori, che si tramuta in penalità sanguinose, è un altro problema a cui il coaching staff non è riuscito a trovare una soluzione.
Due settimane. Sono quelle che separano i Browns da una possibile uscita di scena dalla lotta playoffs. Sono le due settimane in cui i Browns dovranno ritrovare la strada perduta verso i playoffs.
Autore: Andrea Minnozzi
Data di pubblicazione:
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