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Sconfitti di nuovo: recap di Miami Dolphins – Buffalo Bills
Escono male dalla sfida con i Bills i Miami Dolphins, sconfitti 26 a 11 da una squadra migliore. Le sconfitte sono ora 7 consecutive.
Ci troviamo a commentare una nuova disfatta per i Miami Dolphins. Da sette settimane la franchigia non fa altro che perdere. Questa volta lo ha fatto a vantaggio dei Buffalo Bills, squadra indubbiamente superiore, sotto ogni aspetto. È la settima sconfitta di fila anche nella serie tra queste due franchigie, elemento che mette bene in chiaro a tutti gli equilibri di forza in AFC East.
I Fins hanno mostrato alcuni miglioramenti, specialmente in quel reparto difensivo che era in estrema difficoltà. Se però guardiamo il tabellone, ci accorgiamo che non è servito a molto, Miami ha infatti perso per 26 a 11, dimostrando di avere ancora molto lavoro da fare. Il tempo, però, è ormai davvero tiranno trovandoci già nel mese di novembre.
I Bills si prendono la W, la cosa più importante
Le ultime sfide tra questi due avversari ci avevano restituito l’immagine di una compagine enormemente migliore dell’altra. Buffalo, in tempi recenti, ha sempre vinto agevolmente su Miami; basta ricordare cosa successe poco più di un mese fa, quando i Bills strapazzarono i Dolphins a domicilio, trionfando 35 a 0 nella gare nella quale si infortunò il QB Tua Tagovailoa.
La partita in week 8, nella giornata di Halloween, non è stata così sbilanciata. L’efficace attacco di Sean McDermott, guidato dal suo QB, Josh Allen, ha infatti fatto moltissima fatica a ingranare. Nell’intero primo tempo non è riuscito a mettere assieme più di 3 punti, dovuti a un FG del suo kicker, Tyler Bass. Si tratta del minimo per i Bills in due quarti, in questa stagione. In quel lasso di tempo, l’azione più saliente è stato uno scramble di Allen lungo 34 yards. Quando però è in iniziato il secondo tempo, ecco che abbiamo rivisto i Bills che conosciamo.
La scena se l’è presa il ricevitore Cole Beasley, oltre chiaramente al suo QB che ha terminato la giornata con 249 yards in passaggio (110 delle quali per Beasley) e 2 TD. A queste statistiche Allen ha anche aggiunto 55 yards in corsa. Non sono numeri eccelsi per una offense di queste potenzialità ma ricordiamo che Buffalo arrivava da una bye week e quindi potrebbe aver avuto bisogno di più tempo per mettere in moto i suoi schemi vincenti. Merito anche alla difesa di Miami, la quale ha fatto molto meglio rispetto alle ultime uscite.
Una sfida tra difese
La defense ospite ha ricordato per ampi tratti della partita, specialmente nel primo tempo, quella del 2020. Si tratta di una magra consolazione, dal momento che si è comunque presto, almeno però si può affermare che questi giocatori non si diano già per vinti e tale performance, magari, porterà un boost di sicurezza per le prossime sfide. Eccezion fatta per il gran match di Beasley, tutte le altre bocche da fuoco di Buffalo sono state contenute. Un ottimo lavoro, in particolar modo, è stato fatto per limitare Stefon Diggs. Anche Devin Singletary e il gioco di corsa più in generale sono stati tenuti sempre sotto controllo. Su 15 portate, i padroni di casa hanno messo assieme soltanto 47 yards e 0 punti. Fondamentale a questo fine è stato Christian Wilkins.
Concedere soltanto 26 punti al forte attacco Bills è un’impresa, peccato che non si sia messo in campo un attacco in grado di segnare quando era il suo turno di gioco. Va aggiunto, comunque, che anche la difesa di casa ha giocato molto bene.
Tua Tagovailoa arrivava da due partite nelle quali, nonostante le sconfitte, era stato molto efficiente, mettendo assieme una media di 310 yards in passaggio. In quelle due sfide il QB si stava sciogliendo, dimostrando i motivi per i quali era stato scelto così in alto. Ciò non è però servito a molto contro un’unità preparata come quella di Buffalo, franchigia con una lunga tradizione difensiva. Tua ha trovato spesso DeVante Parker, al rientro, il quale ha ricevuto 8 passaggi per 85 yards ma non ha poi fatto molto di più, e non certo soltanto per colpa sua. Jason Sanders sembra il cugino di quel che era l’anno scorso, dimostrandosi molto impreciso sui calci, basti pensare che ne ha sbagliati di più in questa stagione, fino a questo punto, che nell’intera season 2020; Mike Gesicki che era sempre stato il migliore tra i suoi finora ha causato un fumble in red zone che Buffalo ha ricoperto – il TE è stato colpito in movimento, dunque la colpa è più del QB che sua – ciononostante la difesa ospite ha tenuto la squadra in corsa, tanto che a 3 minuti e 30 dal termine il punteggio era di 20 a 11, dunque ancora recuperabile.
In quel drive però si sono visti tutti i problemi dei Dolphins. In quattro giochi la difesa causa un fumble dovuto a una imprecisione della linea offensiva, Miami la ricopre e si ritrova con un terzo e 26 dopo la gran giocata di Jerry Hughes. A quel punto Tua forza un lancio lungo, di quelli su cui deve migliorare moltissimo, e trova l’intercetto che, di fatto, sigilla la sfida. La defense di casa ha trovato 2 sack, l’intercetto ora scritto e ha sempre portato pressione al QB. Tagovailoa ha le sue colpe ma questa linea non gli dà modo di migliorare, concedendogli sempre pochissimo tempo. Di questo passo, i Dolphins possono finire per andare 1-16, perché per ogni passo avanti ne fanno due indietro.
Sarebbe consolante almeno poter disporre di una selezione alta al prossimo draft ma la nostra prima ce l’ha Philadelphia in seguito a una trade poco comprensibile fatta lo scorso marzo.
Sad times for #MiamiDolphins fans. Hoping for better days ahead. But it seems obvious it’s time to get back to basics and revisit the drawing board. #MIAvsBUF #totalrebuild
— Larry Csonka (@Larry_Csonka39) October 31, 2021
Autore: Mattia Mezzetti
Data di pubblicazione:
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