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MNF: Los Angeles Chargers perfetti, 28-14 sui Las Vegas Raiders
Una grande rivalità della AFC West, nella grande cornice del SoFi Stadium di Los Angeles: la storia del Monday Night della Week 4.
Il Monday Night della quarta settimana di regular season 2021 ha visto di fronte i Los Angeles Chargers ed i Las Vegas Raiders nello scenario di indiscutibile effetto del SoFi Stadium, casa dei Los Angeles Rams di cui i Chargers sono appena subaffittuari. Ed infatti la sproporzione tra pubblico di casa e tifoseria ospite, come sempre, conferma che l’NFL dovrebbe vergognarsi per avere permesso alla famiglia Spanos, proprietaria dei Chargers, di esporre la franchigia al ludibrio di giocare praticamente sempre in trasferta. Maggioranza netta del tifo sugli spalti a favore dei Raiders, Chargers fischiati sonoramente sin dall’ingresso in campo e via, ma con mezz’ora circa di ritardo per un forte temporale nell’area dello stadio. Bizzarro per una struttura – coperta, badate bene – costata 5 miliardi e passa di dollari, ma evidentemente le aperture laterali hanno fatto temere per la sicurezza dei presenti.
Il primo drive mette in mostra un Justin Herbert chirurgico, 6/6 per 49 yards e uno “strike” per il touchdown che apre le marcature, ricevuto dal tight end Donald Parham. Da lì in avanti, è la fiera del punt e, ovviamente, del gioco difensivo, in grande spolvero per entrambe le compagini. Ciononostante, fra three–and–outs in serie, coperture asfissianti dei defensive backs e pressione costante delle due linee difensive, qualche diversivo tiene alto il livello delle emozioni. I Chargers tentano di rompere l’impasse con un fake punt, su cui il ricevitore e ritornatore dei Raiders, Hunter Renfrow, si rende protagonista di una lettura fenomenale della giocata, completata da un intervento da fare invidia a tanti defensive back, che impedisce il completo del passaggio e la probabile conversione a sorpresa del quarto down. Mentre i Raiders non riescono minimamente a muovere le catene, malgrado il tentativo di correre la palla contro una difesa spessissimo in formazione base nickel, i Chargers perlomeno qualcosa provano a combinare, anche se su un terzo down in cui Mike Williams si libera alla perfezione della marcatura della secondaria, Herbert sparacchia a sorpresa un passaggio eccessivamente profondo, “mangiandosi” un TD fatto.
Quando i Raiders, sul possesso successivo, trovano finalmente un po’ di ritmo, ci pensano subito gli arbitri a farli deragliare di nuovo, con una penalità di taunting ai danni di Darren Waller assolutamente, pateticamente inventata (non è la prima e non sarà l’ultima con questa nuova inquisizione anti–taunting promossa dalla NFL). Palla di nuovo ai Chargers e stavolta Herbert ritrova le proprie sicurezze e pesca il suo altro tight end Jared Cook per il 14–0, celebrato dalla minoranza del pubblico fra il disappunto della “torcida” dei Raiders, con poco più di 4 minuti sul cronometro del secondo quarto.
Piove sul bagnato per i Raiders, che piuttosto che niente raccolgono un altro three–and–out a seguito di un challenge vinto dal coach dei Chargers Brandon Staley, che nega un primo down su corsa agli ospiti e restituisce la palla a Herbert in prossimità del two-minute warning. Drive perfetto, coronato da un passaggio per una meta di Austin Ekeler. 21–0 all’intervallo, punizione severa per i Raiders che probabilmente negli spogliatoi ne avranno sentite di ogni da Jon Gruden, sempre più schiumante di rabbia ad ogni inquadratura.
Ripartono con altro piglio i Raiders al rientro dagli spogliatoi, con Derek Carr che trova Hunter Renfrow per la prima marcatura di serata, con cui accorcia le distanze portandosi a due mete di distanza dai Chargers. Sul drive successivo, i Raiders mettono tanta intensità difensiva ma Staley mostra gli attributi che servono ad un giovane coach emergente, chiamando un quarto down dalle proprie 44 che i suoi convertono. La difesa dei Raiders però mette le ali, spinta da un pubblico che si fa sempre più rumorosamente presente, forzando il punt e concedendo al proprio attacco la chance di farsi ulteriormente sotto e tenere viva la fiammella della speranza di una rimonta improbabile. Sul drive successivo, un lancio colpevolmente corto di Derek Carr per Henry Ruggs III viene “riscattato” da una pass interference sanguinosa di Asante Samuel. Un paio di giochi più tardi, Waller “mangia in testa” alla secondaria e afferra il perfetto lob di Carr che porta al 21–14. Terzo quarto totalmente di marca Raiders e SoFi in delirio (per gli ospiti, ovvio).
La partita sale tantissimo di tono, grazie all’inerzia che si sono presi a forza i Raiders e la spinta del loro tifo sugli spalti, che certamente ci mette di nuovo del suo nel collocare ulteriore pressione sulle spalle di Justin Herbert. Altro punt Chargers e ad inizio ultimo periodo Carr trova Ruggs III per 51 yards, il gioco più lungo concesso dalla difesa dei Chargers in questa stagione. Poco dopo però Carr si incarta, incassando il quarto sack di serata. Jon Gruden mette da parte le tentazioni di andare per il quarto down ma il field goal da 52 yards di Daniel Carlson finisce largo a sinistra e i Chargers scacciano per il momento lo spettro della rimonta dei Raiders.
Palla di nuovo ad Herbert, ma un terzo down viene (evento raro) droppato da Keenan Allen. Ciononostante, i Chargers si giocano il 4&2 sulla metà campo e convertono, proseguendo nella propria marcia e approfittando forse di una leggera flessione della difesa dei Raiders, reduce dallo sforzo del terzo quarto, il tutto mentre Gruden riprende a prodigarsi in profanità nei confronti dei propri giocatori o degli arbitri, a seconda di chi gli capita più facilmente a tiro. Ekeler corre per un altro touchdown e i Raiders si ritrovano con le spalle al muro. Un drive confusionario dei Raiders è tenuto in vita da una penalità di 15 yards incassata da Joey Bosa per condotta antisportiva, cui segue poco dopo un lancio troppo lungo di Carr per Ruggs libero sul profondo. Touchdown mancato, intercetto subito. Dewin James genera un turnover fondamentale per i Chargers, che mettono in ghiaccio la partita per il 28–14 finale.
La AFC West probabilmente non è a livello della NFC West e nemmeno ancora della AFC North ma si sta rivelando una divisione molto competitiva e combattuta. I Los Angeles Chargers infliggono infatti ai Raiders la prima L di stagione, affiancando in vetta alla divisione proprio i Las Vegas Raiders e i Denver Broncos con un record di 3–1, mentre i Kansas City Chiefs restano in coda a 2–2. Stagione ancora lunghissima ma il West sarà teatro di grandi battaglie, sia in NFC che in AFC, stiamone pur certi.
(Photo credit: Las Vegas Review-Journal/Benajmin Hager)
Autore: Federico Aletti
Data di pubblicazione:
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