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In cerca di conferme: la preview di Jets@Dolphins

Miami Dolphins e New York Jets si incontrano domani per la prima delle loro due sfide stagionali; vediamo cosa possiamo attenderci dalla gara


Passata la sbornia emotiva seguita al rotondo successo trovato la settimana scorsa a Santa Clara, i Miami Dolphins sono pronti per il loro impegno di questa week 6: la sfida in casa contro i New York Jets. La compagine della Grande Mela sta attraversando un pessimo momento, ancora alla ricerca della sua prima vittoria stagionale, mentre i padroni di casa arrivano galvanizzati alla sfida, desiderosi di giungere alla loro bye week con un record 3 – 3, pari a .500.

Partita anticipata

In questo fine settimana Miami avrebbe dovuto giocare a Denver, ospite dei Broncos. Quelle sfida è però stata rimandata alla week 11, quella dell’originale bye dei Dolphins, poiché la franchigia delle Rocky Mountains non è scesa in campo in week 5, contro i New England Patriots, a causa dell’allarme coronavirus tra le fila del team di Boston. Quel match sarà recuperato questa domenica. Di conseguenza, il calendario di chi aveva in programma sfide contro quelle due franchigie è stato modificato di riflesso. Ora, i Dolphins affronteranno i Jets questa settimana e avranno poi il turno di riposo anticipato in week 7.

L’ufficialità è arrivata domenica scorsa, poco prima dell’inizio della sfida con i 49ers. Lo staff di Miami ha subito cominciato la preparazione per i Jets, procurandosi immediatamente i video delle loro precedenti partite. Quest’anno queste variazioni sono all’ordine del giorno, data la particolarità del momento, dunque bisogna adattarsi anche a queste modifiche repentine.

Una bella settimana

A Davie, dove si allenano i Dolphins, è stata una settimana di serenità e allegria. Chiunque è parso oltremodo soddisfatto della grande prestazione dei ragazzi in California, sia tra i giocatori che tra i membri dello staff tecnico. Si era già capito che in questi giorni sarebbe stato tutto rose e fiori, basta osservare le registrazioni della domenica di Santa Clara per vedere l’entusiasmo sulla sideline, i giocatori sempre pronti a complimentarsi l’un con l’altro e a festeggiare ogni big play – non ve ne sono stati pochi a Santa Clara – la gioia genuina che i giocatori hanno provato ha scaldato il cuore anche a noi tifosi.

Per dirla con Ted Karras, nuovo C di Miami arrivato dai Patriots in free agency: “È tutto merito dei ragazzi che abbiamo in spogliatoio. persone che lavorano duro e vogliono far bene, che si preoccupano l’uno dell’altro. Ci teniamo in grande considerazione tra compagni e ci divertiamo veramente a giocare a football.” Sulla stessa linea è stato il tackle difensivo Zach Sieler: “Si parte dalla testa. Gli allenatori parlano sempre di famiglia e ci dicono di lasciarci andare ogni volta che qualcuno effettua un big play. Se qualcuno mette a segno una buona giocata, poi potrebbe toccare a te. Siamo una squadra, siamo una famiglia e continueremo a mordere e a mettere in fila grandi giocate.” La passione produce big play e ce ne siamo accorti domenica.

Foto: Phinfanatic.com

I due reparti da cui provengono i giocatori intervistati in settimana, le linee, rappresentano probabilmente i gruppi maggiormente migliorati rispetto alla scorsa stagione. Nel primo mese di stagione Sieler ha messo a verbale 1.5 sacks,  5 colpi al QB avversario, un tackle for loss e due passaggi difesi. La linea guidata da Karras, invece, ha concesso pressione soltanto 16 volte, consentendo un unico sack sull’interno. Il triumvirato formato dal C, Ereck Flowers e la matricola Solomon Kindley ha messo assieme 621 snap nei quali ha bloccato il rushing sul passaggio in avanti, consentendo alla linea difensiva un rating di pressione molto basso, pari al 2.5 per cento. Sono tecnicismi, dati che appaiono complicati per chi magari è meno ferrato sulle analitiche del football americano, diciamolo dunque in parole più semplici: queste linee giocano davvero bene!

Cosa aspettarsi dalla sfida di domenica

La sfida con i Jets di domani sarà inserita nel blocco dei late games, si giocherà dunque alle 16 americane (le 22 in Italia). Che cosa possiamo attenderci dal match? Il primo elemento è che, forse per la prima volta da quando Brian Flores ha preso le redini, i Dolphins partiranno favoriti. Per riuscire però a vincerla davvero, sarà importante seguire le orme delle trasferte trionfali di Jacksonville e Santa Clara, cominciando a vincere anche in casa.

In entrambe le sfide che l’hanno vista trionfare, Miami è partita subito forte in attacco. In un batter d’occhio, in ambedue le partite, i Fins erano sul 14 – 0. Per ottenerlo bisognerà bilanciare corse e passaggi – e questo sarà compito del coordinatore offensivo Chan Gailey, il quale non ha proprio sempre convinto quest’anno, ma contro San Francisco ha messo assieme un playbook veramente efficace e lo si è visto. L’attacco, ad ogni modo, non può vincere da solo e ha bisogno di essere aiutato dalla difesa, la quale deve fare il massimo per costringere gli avversari al 3 e fuori e mantenere l’ovale tra le braccia del proprio QB. Nel suo incontro con i media del mercoledì, Flores ha detto chiaramente: “Parliamo sempre di giocare in velocità e di partire forte. È qualcosa su cui insistiamo sempre, ogni settimana”.

Le vittorie portano fiducia ed affiatamento. Ha ricordato Ryan Fitzpatrick, ai microfoni dell’insider Travis Wingfield: “Abbiamo moltissimi giovani in ogni reparto. Dunque sviluppare dall’inizio della stagione la confidenza e la fiducia necessarie a convincersi che si sta giocando bene è molto importante. Serve a compensare quell’inesperienza che una squadra giovane inevitabilmente ha.” Il QB è il principale veterano di questa franchigia e, per tal motivo, rappresenta il giocatore più adatto a fare da mentore ai suoi compagni. A partire da colui il quale prenderà il timone dalle sue mani nelle prossime settimane: l’atteso Tua Tagovailoa.

Brian Flores si complimenta con un arbitro. Foto: Sun Sentinel

Le condizioni degli avversari

I New York Jets attraversano un pessimo periodo come si diceva. Hanno perso tutte e 5 le prime partite della loro stagione e tutte in maniera netta. Adam Gase non sembra avere la minima idea di cosa vada fatto per smuovere le acque e cominciare a vincere. Come se ciò non bastasse, nell’ultima settimana i Jets hanno anche perso i loro due giocatori più importanti: Sam Darnold e Le’Veon Bell. Il primo, QB, è stato bloccato da un problema alla spalla durante week 5 e deve ancora rimettersi. Al suo posto giocherà Joe Flacco. Il secondo, RB, è stato rilasciato a metà settimana, dopo che per qualche giorno si era provato a scambiarlo ma non si era fatta avanti alcuna franchigia. Tra le squadre che si sono dette interessate ai suoi servigi, dopo la release, ci sono stati anche i Dolphins; Bell, però, cercava evidentemente una squadra pronta a vincere subito, dunque si è accasato con coloro i quali hanno la maggiore possibilità di farlo: i Kansas City Chiefs.

La lista degli infortuni di New York, oltre a Darnold, comprende anche il tackle offensivo Mekhi Becton. Nessuno dei due dovrebbe essere in grado di scendere in campo domani. Tra i questionable, ovvero quei giocatori che forse recupereranno in tempo per la gara troviamo Bless Austin (CB), Alex Lewis (linea offensiva), Breshad Perriman (WR), John Franklin-Meyers e Quinnen Williams (linee difensive).

I Jets non sembrano in grado di impensierire Miami (e nessuna altra squadra nella NFL al momento, a dire il vero) eppure rappresentano il proverbiale animale con le spalle al muro, chiuso nell’angolo. Chissà che una sfida divisionale, contro l’avversario più abbordabile, loro esclusi, nella AFC East non possa valere come motivazione aggiuntiva. Guai a sottovalutare questi sfidanti e pensare di aver già vinto la partita prima di averla giocata. Il nome da tenere d’occhio tra i verdi è Pierre Desir (CB). Il giocatore ha 3 INT stagionali a suo nome, esattamente come Xavien Howard. I due guidano questa classifica.

Come stanno i Dolphins

Per quanto riguarda Miami, i punti interrogativi riguardano tre giocatori: Shaq Lawson (DE), Kyle Van Noy (LB) e Durham Smythe (TE), si sono allenati in forma ridotta e sono in forse per la partita. Nella linea offensiva rivedremo partire tra i titolari Robert Hunt, la matricola che ha ben figurato al debutto come starter contro San Francisco.

In seguito alla decisa vittoria in week 5, le statistiche di squadra dei Dolphins sono migliorate. Occorre ora fare in modo che non si tratti solo di un fuoco di paglia e consolidare quei numeri.

Le chiavi per la vittoria

Come siamo soliti fare nella preview, esaminiamo assieme quali potrebbero essere le chiavi della gara da sfruttare per la vittoria.

Innanzitutto sarà importante partire forte. Questo è un segreto di Pulcinella, lo sanno tutti. I Fins hanno dominato entrambe le partite che sono riusciti ad aprire sul risultato di 14 a 0. Costruire un buon vantaggio dà modo ai ragazzi di respirare e a Flores e Josh Boyer di dilettarsi con i loro molteplici schemi difensivi, spostando i giocatori nella maniera a loro più congeniale e chiamando le giocate che preferiscono. Per riuscirci occorrono tre ingredienti: un attacco esplosivo, una difesa grintosa che non dia respiro agli avversari e una ferrea disciplina che impedisca ai Jets di muovere la catena senza effettuare play. A Santa Clara, durante il terzo quarto, si sono viste un pò troppe bandiere gialle per una squadra come Miami, tra le meno penalizzate nella lega. I Fins si sono macchiati di 23 falli, pagati con 195 yards concesse, mentre i Jets si sono visti sventolare in faccia 38 bandiere gialle, equivalenti a 365 yards concesse ai loro sfidanti. La matematica non è un opinione e con una rapida sottrazione ci accorgiamo che ci sono 170 yards nascoste in più che New York ha offerto ai propri avversari di turno. Non è un dato sottovalutabile.

Bisognerà poi fare in modo di tenere costantemente sotto pressione Flacco e i suoi e, per farlo, l’aggressività andrà mantenuta sempre elevata. Questo è un memo per Byron Jones e X Howard naturalmente, i due QB difensivi dovranno dirigere le ostilità per il loro reparto. L’aggressività cui mi riferisco andrà portata tanto in difesa quanto in attacco. Naturalmente, non è pensabile iniziare ogni partita con una bomba di 47 yards per Preston Williams, com’è avvenuto la scorsa settimana, però una pass first mentality può dare una grossa mano a questa squadra. Il gioco sulle corse è una pecca per i Fins. Naturalmente non siamo ai livelli di un anno fa, quando era inesistente, eppure anche in questa stagione la media on the ground è di 3.7 yards a portata. Non è un valore troppo penalizzante, sicuramente però non è indice di una running offense schiacciasassi. I migliori playmaker offensivi per i Dolphins sono DeVante Parker, Williams appunto e Mike Gesicki. Tutti e tre sono ricevitori – il terzo in realtà gioca TE ma non è certo un bloccatore.

La formazione migliore, per Miami, probabilmente è quella difensiva. È vero che anche l’attacco si sta mostrando all’altezza della sfida, però è stata la difesa a tenerci in partita in tutte e 5 le gare che Miami ha dovuto disputare fino a questo punto. Contro i New England Patriots al debutto e anche contro i Buffalo Bills, Ryan Fitzpatrick è stato piuttosto FitzTragic e sono stati i suoi compagni della defense a tenerci a galla. Il compito di questa unità domani non sarà soltanto quello di essere fisica ed aggressiva contro New York, bensì dovranno anche tentare di rendere l’attacco che li sfiderà monodimensionale. Per farlo, dovranno fare in modo di togliere le corse dal playbook di Gase. Se i rusher di Miami riusciranno a martellare sul primo e secondo down, costringeranno Flacco a forzare sul terzo tentativo lanciando, sfidandolo a battere la nostra secondaria con l’inferiore talento dei suoi ricevitori. L’ex MVP del Superbowl – tanta acqua è passata sotto i ponti da quel 2013 – ha una certa mobilità ma è un QB vecchio stile, di quelli che preferiscono lanciare dalla sicurezza della tasca piuttosto che avventurarsi sugli scramble. Il matchup dovrebbe favorire la secondaria Dolphins sull’attacco Jets ed è proprio lì che può essere vinta questa sfida. Qualora anche Boyer e Gase facessero la mia stessa lettura, aspettiamoci tanta difesa a uomo e un front seven che sovraccarichi la linea offensiva, cercando di arrivare a portata di braccia con Flacco e i suoi RB.

Partite come questa vanno vinte, punto. Si gioca in casa, contro una squadra inferiore, con il turno di riposo all’orizzonte. Difficilmente capita una combinazione di elementi favorevoli come questa. I cambiamenti in calendario ci hanno dato una mano, relativamente a questa giornata, assegnandoci una compagine avversaria che fa acqua da tutte le parti, senza idee e con poco talento. L’avventura di Gase sulla poltrona del regista sembra vicina al suo tramonto, in caso di sconfitta contro la sua vecchia squadra la dirigenza potrebbe anche dargli il benservito. Vedremo cosa accadrà domani. Forza Dolphins.

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