I vincitori del premio Nobel per la medicina del 2020 sono i virologi Harvey J. Alter, Michael Houghton e Charles M. Rice, per le loro ricerche e scoperte sul virus dell’Epatite C. E anche quest’anno, il virologo più famoso del mondo, Anthony Fauci, avrà pensato «anche quest’anno vincerò il premio Nobel l’anno prossimo». Ma Tony Fauci non è un tipo da mettere il broncio per una medaglietta e un premio in denaro da qualche migliaio di dollari: ha ben altri problemi a cui pensare, tra cui quello di tenere sotto controllo una pandemia che è arrivata a colpire persino il primo cittadino d’America.
Quando Matthew Stafford e compagnia, specie con l’aiuto di un Golladay davvero pimpante nel primo quarto, piazzavano un doppio TD nei primissimi minuti della partita, i tifosi dei Saints avranno (sicuramente) pensato, quasi come Fauci che “Anche quest’anno, vinceremo il Super Bowl l’anno prossimo”. Era un 14 a 0, per i Detroit Lions, che sembrava presagire un’ennesima debacle per i ragazzi del Bayou: il primo drive di Brees si conclude con un intercetto, che porterà al secondo TD di Detroit, con un passaggio facilissimo per Golladay.
E poi, ci sono 5 colpi da KO per i Saints, nei confronti dei Lions, che mostrano forse come la squadra di casa fosse molto unita nello spogliatoio, ma manca di motivazione, di grinta poi in campo.
Kamara, altra prestazione che ne giustifica un rinnovo abbastanza meritato
129 yard, 21 portate, 1 TD: la prestazione di Alvin Kamara è stata più che sufficiente, e anche quelle dell’intero attacco dei Saints. Brees riesce a migliorare le sue prestazioni e le sue statistiche specialmente nei lanci, anche tenendo basso il conto degli intercetti.
Ma la cosa migliore è che Brees riesce ad essere finalmente in sintonia con Emmanuel Sanders e Tre’quan Smith: in una squadra dove si sa che il ricevitore prediletto è Michael Thomas, ancora fuori per il problema alla caviglia, i due ricevitori riescono a mettere insieme 2 TD, quasi 150 yard in ricezione (delle 246 yard lanciate in totale da Brees), e per una domenica riesce a non far sentire la mancanza di Thomas
Lions: siamo a 0-2 in casa, e un record complessivo di 1-3
La posizione di Matt Patricia, ex defensive coordinator dei Patriots, preso dai Lions per portare un po’ della filosofia del New England in una squadra che è stata sempre abbastanza irrilevante nella NFC North, oramai sembra essere di settimana in settimana, sempre più a rischio: sebbene il contratto di Patricia si estende fino al 2022, come quello del GM Bob Quinn, potrebbe venire meno quello dell’Head Coach, nel caso in cui manchino risultati, almeno nella propria division, se non addirittura nella conference.
Lo spogliatoio si sa che è unito, e l’ha dimostrato quest’estate, quando tutti si sono fermati, e hanno portato fuori dal centro di allenamento una lavagna nel pieno delle manifestazioni relative al movimento Black Lives Matter.
Ma in campo manca di grinta, nel chiudere le partite quando si vincono, nel cercare di gestire anche il tempo, e non commettere errori evitabili, come continui turnover. È difficile capire come Matthew Stafford e anche l’intera difesa dei Lions siano partiti così bene, in maniera così forte, per poi sfaldarsi così rovinosamente.
Bisogna parlare, comunque, della prestazione dell’inossidabile Adrian Peterson: 35 anni, ancora un TD segnato in corsa, aprendosi la strada attraverso l’intera difesa dei Saints. Davvero complimenti.