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Alla ricerca di una vittoria, preview di Dolphins@Jaguars
I Miami Dolphins si spostano a Jacksonville per il TNF di week 3, alla ricerca della prima vittoria stagionale: la presentazione della sfida.
Il titolo è piuttosto eloquente. Questa notte, nel Thursday Night Football che apre la week 3, i Miami Dolphins si spostano a nord e visitano i conterranei Jacksonville Jaguars all’EverBank Stadium. Come anticipavo nel recap della scorsa partita, contro la ben costruita Buffalo, stanotte si gioca per vincere.
Una settimana corta
I Dolphins sono scesi in campo domenica alle 13 (le 19 italiane) e lo fanno di nuovo questa sera alle 20 (le 2 di notte con il nostro fuso orario, puntate le sveglie!); ciò significa godranno soltanto di 3 giorni di riposo. In uno sport fisico e di contatto spesso estremo com’è il football americano, questo dato non va sottovalutato. Il riposo è davvero importante. Serve a consentire ai giocatori di ricaricarsi per poter rendere al meglio, nonché a riassorbire quei traumi che si subiscono di partita in partita confrontando il proprio corpo con quello dell’avversario. Un esempio su tutti: Byron Jones, CB/S arrivato in free agency da Dallas, non sarà della partita contro i Jags: l’infortunio all’inguine rimediato nelle prime battute del match di domenica non è ancora stato superato.
Ovviamente, il discorso vale per entrambe le franchigie. Anche Jacksonville ha giocato domenica, in contemporanea a Miami. Anch’essa è stata sconfitta di misura, da Tennessee, dopo però aver vinto la prima partita, nella quale ha affrontato gli Indianapolis Colts.
Dopo questa partita, entrambi i team avranno 10 giorni di riposo, fino alla domenica successiva, quella della week 4, il che equivale ad una sorta di mini – bye e consentirà alle due franchigie di recuperare a dovere. La pausa lunga tra i due match, verso il termine del primo quarto di regular season, sarà anche utile ai front office per tirare le prime somme e vedere se occorre rimpinguare qualche reparto, andando magari a pescare giocatori in grado di dare una mano tra i free agents.
Gli appunti dello scout: come stanno i Jaguars?
Attaccare Jacksonville richiede un playbook diverso rispetto a quelli usati a Foxborough o contro i Bills. I Jaguars preferiscono giocare in maniera molto più conservativa in difesa. Nelle prime due giornate di stagione, sono venticinquesimi nella classifica delle franchigie che utilizzano il blitz con maggior frequenza. Nella contea di Duval quest’anno non ci sono più Jalen Ramsey, Yannick Ngakoue e Calais Campbell, dunque la defense di Jacksonville è ridimensionata rispetto a quella vista in tempi recenti. Il reparto è però molto giovane, dunque ambizioso e desidera mettersi in mostra. Nelle prime due uscite stagionali della squadra abbiamo visto una difesa di livello, ben altra cosa rispetto a quella di una squadra mediocre, forse addirittura in tanking, come molti analisti definivano i Jags prima del kickoff. In week 3 questi giovani giocano in primetime, davanti agli occhi dell’intera nazione e dei tifosi stranieri, dunque saranno ancora più determinati a fare bene.
Lo stesso vale per le altre due formazioni della squadra, special team e offense, con quest’ultima che appare ben rodata, a partire dal suo timoniere, il baffuto QB Gardner Minshew. Il ragazzo non ci sta proprio a tenere caldo il posto ai vari Trevor Lawrence, Justin Fields e chi più ne ha più ne metta, tra i tanti suoi omologhi che vengono associati ai Jaguars con l’etichetta di QB del futuro; si perché Minshew Mania non vuole saperne di essere accostato al passato; in fin dei conti è un classe ’96 e ha ancora molto da dare. Le sue stats per il 2020 recitano di 49 passaggi completati su 65 tentativi, un 75% abbondante di percentuale di completamento, 6 TD a fronte di 2 INT per un rating di 115.7. Sono buoni numeri, non c’é che dire. Minshew ha molto da dimostrare ma lo sta facendo nella maniera migliore.
Il QB di Jacksonville, energetico e divertente da vedere, è uno di quei giocatori moderni, capaci di mantenere vivo il play con la sua abilità di scrambling. La prima chiave della partita, per Miami, sarà proprio quella di portarlo all’errore, spingendolo fuori dalla tasca quanto più spesso possibile. Per farlo, occorrerà che Josh Boyer porti i suoi migliori schemi di pass rushing e che la difesa li esegua a dovere. Finora non abbiamo visto troppe azioni di questo tipo dalla nostra difesa ed è importantissimo cambiare questo dato, perché si tratta del modo migliore per creare turnover e riguadagnare il possesso. Il fatto che Jones mancherà, come già scritto, significherà minutaggio per Noah Igbinoghene, CB matricola e giocatore più giovane della lega, il quale dovrà mostrarsi attento, in quanto probabilmente si attaccherà dal suo lato – in fin dei conti, l’altro lo difende un certo Xavien Howard che fa ben più paura agli attacchi avversari – il ragazzo dovrà dunque restare calmo e andare in scena con il suo stile di gioco aggressivo, che abbiamo già conosciuto in questa giovane stagione e ci piace molto. Qualora si fallisse in questa mansione, concedendo a Minshew di diventare caldo e dettare i tempi, potremmo ritrovarci a dover fare i conti con un’altra esplosione offensiva avversaria. Direi che quella di Josh Allen, domenica scorsa, può bastarci per un bel pezzo.
Naturalmente, Minshew non può contare sul tris d’assi di ricevitori che ha Allen, il quale può contare su Cole Beasley, John Brown e Stefon Diggs, forse il tassello che mancava a Buffalo per il definitivo salto di qualità; i suoi compagni di reparto si chiamano DJ Chark, Chris Conley e Dede Westbrook, ma guai a sottovalutarli, significherebbe farsi sorprendere ed essere costretti a rincorrere. Di nuovo. Attenzione anche al RB matricola di Jacksonville, James Robinson, arrivato come undrafted free agent, il quale non sarà Leonard Fournette – cacciato e trasferitosi 3 ore a ovest, per giocare con Tom Brady– ma non è che ne faccia sentire la mancanza.
Qui Miami: tra delusione e voglia di rivalsa
Nessuno ha saputo tratteggiare l’attuale situazione dei Miami Dolphins meglio del ricevitore DeVante Parker: “Ci serve una vittoria” ha detto alla stampa in settimana. Ha ragione da vendere. Cancellare quel brutto 0 dalla colonna delle W sarebbe un importante schiaffo psicologico, una leva per risollevare la squadra e donarle un pò di quel momentum, l’effimera aura che circonda le franchigie vincenti, così importante quando si è sul gridiron. Dato che finora si è giocato con New England e Buffalo – e che in week 4 arrivano i Seattle Seahawks – l’occasione di farlo a Jacksonville è ghiotta.
Martedì scorso, il capo allenatore Brian Flores ha parlato così ai media: “Penso che ci siano state occasioni di fare delle buone giocate e che ce le siamo fatti scappare. Un paio di intercetti mancati, un paio di tackle non riusciti, uno contro uno persi. Non si tratta mai soltanto di una cosa. Bisogna approfittare di ogni opportunità, non sai mai quale sarà il play che cambia il momentum e ribalta la partita.” C’è poco da aggiungere. Flores ha poi sottolineato l’importanza di avere una difesa così versatile: “Consideriamo tutte le opzioni. Bobby McCain ha esperienza ad ogni posizione nella secondaria, Brandon Jones ha giocato ovunque al college, valuteremo ogni possibilità. Quello che ci chiediamo come staff è quale sia il miglior gruppo di giocatori che possiamo mandare in campo sapendo che ci darà i risultati migliori.” È un’interrogazione corretta poiché la difesa ha deluso nelle prime due uscite stagionali. Al Gillette Stadium è stata presa in contropiede dalle corse di Cam Newton e del suo attacco, mentre Buffalo ha avuto la meglio nel gioco aereo. Bisogna fare qualcosa. Non è ammissibile che ogni squadra possa presentare un playbook che li metta in condizione di dominarci. Sono sicuro che Flores e Boyer lo sappiano tanto bene quanto noi e stiano già cercando rivalsa.
Davanti ai microfoni è passato anche il QB Ryan Fitzpatrick, che sarà ancora titolare questa notte, dopo aver dimostrato netti miglioramenti contro i Bills rispetto al season opener. “Chan Gailey continuerà a trovare quel che possa renderci un attacco sempre migliore, di partita in partita. Vedremo cosa può renderci un attacco dinamico e continueremo a sfruttare quei meccanismi. Credo che gran parte del fascino di questa offense siano le sue numerose sfaccettature e le possibilità di mostrarsi continuamente diversa, di settimana in settimana.” Versatilità, dunque, questa è la parola d’ordine per i Dolphins. L’attacco dovrà essere pronto a tutto, ha aggiunto Fitzpatrick. Da quanto abbiamo visto domenica, può esserlo. Myles Gaskin si sta dimostrando ottimo tanto sulle corse quanto in ricezione, Preston Williams e Mike Gesicki sono stati concreti e affidabili contro Buffalo, registrando due highlights pazzeschi con le loro ricezioni. Il WR da Colorado, sfortunatamente, ha fatto cadere una palla che valeva il TD, su un quarto down giocato molto bene da Fitz e queste cose non vorremmo mai vederle. Il ragazzo però è giovane, è un secondo anno e ha un futuro radioso avanti a sè.
Come si battono i Jaguars
Per riuscire ad imporci questa notte e rilanciare la stagione, dovremmo sicuramente limitare Minshew. E di questo ho già scritto. Altrettanto importante però sarà il nostro di attacco. Come in ogni partita, la differenza la farà la gestione dei terzi down. In attacco andranno evitate le penalità, la settimana scorsa abbiamo avuto holding e blocchi illegali sulla schiena che hanno messo in grave difficoltà Fitzpatrick, il quale ha dovuto chiamare il punting team un pò troppo spesso. Matt Haack ha giocato benissimo, per carità, ma sarebbe meglio che vedesse il campo soltanto dalla sideline. Quando invece saremo in difesa, sul terzo tentativo, starà ai nostri fermare l’attacco. Jacksonville finora si è sempre imposta in queste circostanze, la loro percentuale di conversione sui terzi down è del 62,5%, la più alta della lega. La difesa di Miami invece non ha messo a verbale alcun big play sui terzi tentativi avversari, anzi spesso h concesso la conversione in primo. Bisogna fare meglio e farlo presto stanotte, o i Jags stancheranno i nostri giocatori tenendo alto il loro possesso. Non si vincono partite se la palla la hanno gli altri.
Con l’ovale tra le mani, Fitzpatrick dovrà essere furbo. passing game e rushing game dovranno essere complementari, bilanciarsi l’uno con l’altro. L’attacco ha avuto un buon successo, nelle scorse settimane, ogni qualvolta si sia mostrato aggressivo, cominciando il drive con due, tre, o addirittura quattro giochi di passaggio. In questo modo si è costretta la difesa a schierarsi più lontana dalla linea di scrimmage, aprendo di conseguenza spazi per i corridori. Il processo decisionale del QB è stato buono contro i Bills, raramente abbiamo visto Fitz in difficoltà con la palla tra le mani – eccezion fatta se vogliamo per un paio di terzi tentativi lunghi dove ha provato a correre ma si tratta di situazioni ove la difesa aveva marcato bene ogni ricevitore e piuttosto che liberarsi dell’ovale, il numero 14 ha provato a farsene carico in prima persona. Matt Breida è stato utilizzato troppo poco probabilmente, chissà però che questa non sia la sua settimana; la velocità dell’ex 49ers è un arma potente, può fare davvero comodo a questo attacco. In fin dei conti, comunque, ci basterebbe che la offense muovesse l’ovale in maniera continua e consistente, tenendo alto il time of possession, per dar modo alla difesa di essere sempre riposata in campo; il modo in cui riuscirà a farlo è secondario!
Tante prime volte, sensazioni a poche ore dalla sfida
L’avversario di stanotte ci spaventa meno dei Bills e, personalmente, anche meno dei Pats – io non ho mai pensato che la franchigia guidata da Bill Belichick fosse decisamente meno competitiva dell’anno scorso solo perché non c’è più Brady, il quale già da un paio d’anni non era più la migliore versione di sé stesso – ma non facciamo l’errore di sottovalutarli.
I Jags hanno pochi nomi ma tanta voglia, sono una squadra operaia proprio come i Dolphins, però hanno dimostrato di avere i meccanismi ben oliati, mentre Miami ha ancora numerose incognite. La sfida di stanotte è tra le due squadre più giovani della NFL, due franchigie che hanno alto capitale di draft e molte risposte da trovare. La battaglia per la Florida – ci perdoneranno i Buccaneers che giocano nell’altra conference e incontrano meno spesso queste due squadre – sarà la prima volta in primetime per moltissimi giocatori. Non per il QB di Jacksonville però. Minshew Mania nacque infatti proprio nella notte, sempre nella week 3 della stagione 2020, quando l’allora rookie lanciò un paio di TD che valsero la vittoria ai suoi.
I Dolphins forse dovranno rinunciare a Clayton Fejedelem (S), che è in dubbio al momento in cui scrivo, oltre al già nominato Byron Jones; mentre tutti gli altri sono abili ed arruolabili. Sul fronte opposto vi sono dubbi riguardo al WR DJ Chark mentre mancheranno sicuramente il kicker Josh Lambo e il centro Brandon Linder.
I due QB si sono lanciati in una simpatica schermaglia rispettivamente ai relativi peli facciali, nei giorni scorsi. Fitzpatrick ha difeso la barba mentre Minshew i baffi, naturalmente. Il timoniere dei padroni di casa ha comunque aggiunto che lui è solito rispettare le opinioni degli anziani. Soprattutto quando sono molto più anziani di lui. Tra i due QB ci sono 13 anni e 14 stagioni di differenza. L’esperienza è tutta dalla parte di Fitz mentre la spavalderia, a quanto pare, gioca con Minshew. Stanotte vedremo se i Dolphins si guadagneranno la loro prima vittoria stagionale, se la trasferta di 5 ore, in direzione nord lungo la Interstate 95, ci porterà soddisfazione o meno. Forza Dolphins.
Autore: Mattia Mezzetti
Data di pubblicazione:
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