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Falling in Love: i Packers selezionano il sostituto di Rodgers?
Con la 26esima scelta assoluta i Green Bay Packers hanno selezionato Jordan Love, quarterback di Utah State, dando il via ai pettegolezzi…
Una draft virtuale, senza tappeti rossi e ovazioni, la prima nel suo genere. Nonostante tutto ci ha comunque regalato, come ogni anno, uno di quei momenti in cui una squadra agisce fuori dagli schemi, come se fosse impazzita, scartando i migliori prospetti disponibili per alcuni magari meno quotati oppure non necessari per le attuali esigenze.
Con la 26esima scelta assoluta i Green Bay Packers hanno selezionato Jordan Love, quarterback, Utah State. Con queste parole il commissioner della NFL Roger Goodell ha dato il via alle discussioni sulla selezione che ha scioccato il mondo del football, creando una telenovela che ci accompagnerà per tutta questa offseason.
Ritorno al passato
Moltissimi appassionati di football conoscono la storia di Aaron Rodgers: nonostante fosse giunto al Draft del 2005 come uno dei migliori prospetti dell’intero draft, il suo nome venne chiamato soltanto alla 24esima scelta assoluta. La reazione dei tifosi dei Packers, nonostante la presenza del futuro Hall of Famer Brett Favre, fu generalmente positiva, soprattutto grazie al fatto che quella stagione Green Bay fece registrare un pietoso 4-12 come record, anche se a causa di numerosi infortuni. Quell’anno il leggendario numero 4 spegneva 36 candeline, e con la scelta di Rodgers ulteriori elementi vennero a sostegno dell’idea che il tempo di Favre a Green Bay fosse giunto al capolinea. Sappiamo poi come andò a finire: Brett giocò ancora per due anni, per poi lasciare i Packers e consegnare le chiavi del ruolo di quarterback titolare ad Aaron Rodgers all’inizio della stagione 2008. Inosmma una scommessa che pagò decisamente bene.
Ed eccoci però oggi a riporci la stessa domanda, cambiando però il soggetto: è finito il tempo di Rodgers coi Packers?
La storia si ripete
Proprio come accadde nel 2005, un giovane quarterback calcava il terreno del Lambeau Field come backup di uno dei migliori giocatori che abbiano mai ricoperto quel ruolo. Due stagioni passate in panchina, col preciso compito di osservare ed imparare, preparandosi al momento in cui i ruoli dovranno invertirsi. Dunque una sorta di “Favre and Rodgers 2.0” è l’ipotesi più accreditata in questo momento. Jordan Love ha l’occasione di migliorare le sue abilità restando fianco a fianco con il “Bad Man”. Rodgers ha tutte le intenzioni di continuare ancora a giocare per qualche anno, e può anzi cogliere l’occasione di agire come mentore a differenza di quanto aveva fatto Favre nei suoi confronti.
Tutto sommato la mossa di Green Bay non è da considerarsi scellerata a priori. La decisione di ricalcare gli stessi passi del draft di 15 anni fa può benissimo pagare come è successo dal 2005 ad oggi. Considerando elementi quali età del quarterback titolare, miglior prospetto disponibile al momento e, conseguentemente, il futuro della franchigia, i Cheeseheads non hanno molto di cui lamentarsi.
Eppure…
What the Hell?
Tocca però guardare anche l’altra faccia della medaglia. Dopo due stagioni di assenza, i Packers hanno fatto il loro ritorno ai playoff in grande stile: 13 vittorie e 3 sconfitte, primo posto nella NFC e un posto garantito direttamente al Divisional Round. Hanno ospitato i Seattle Seahawks battendoli per 28 a 23 e sono approdati in un’altra Bay, quella di San Francisco, per conquistare il titolo NFC. Inutile ricordare l’esito di quest’ultima partita che ha visto Rodgers e compagni tornare in Wisconsin anziché volare direttamente a Miami per giocarsi il Vince Lombardi Trophy. Tirando le somme dunque, Green Bay è reduce da un’ottima stagione nonostante fosse il primo anno del giovane nuovo head coach Matt LaFleur.
I principali bisogni della franchigia all’inizio del draft parevano essere ovvi: bisognava infoltire il reparto ricevitori in quanto oltre a Davante Adams non orbitano grandi nomi attorno alla stella di Rodgers, tra cui Allison, Lazard e Vandez-Scatling, tutt’ora in attesa del salto di qualità. Inoltre anche la posizione di linebacker rappresentava una necessità da affrontare il prima possibile, specialmente dopo la partenza di Blake Martinez verso i New York Giants, così come per quanto riguardava la linea offensiva data la partenza di Bulaga e il molto probabile impiego di un solo anno per il neoacquisto Rick Wagner.
Non è andata così
Le prime due scelte dei Packers sono state Jordan Love e A.J. Dillon, rispettivamente un quarterback e un running back. Ora potete capire perché chiunque abbia seguito il draft sia rimasto sorpreso da queste pick, dato che i migliori giocatori di Green Bay al momento sono proprio Aaron Rodgers e Aaron Jones. Le scelte successive sono state Josiah Deguara (TE), Kamal Martin (LB), Jon Runyan (OL), Jake Hanson (C), Simon Stepaniak (OL), Vernon Scott (S) e Jonathan Garvin (DE).
Praticamente la prossima stagione Rodgers si troverà con lo stesso parco ricevitori della stagione precedente, senza un tight end di primo livello data anche la partenza di Jimmy Graham verso Chicago. Il draft di quest’anno può essere visto come un semplice investimento per il futuro, dato che tutti questi rookie difficilmente troveranno spazio da titolari. Oppure possiamo semplicemente chiamarlo “spreco”.
Con una draft class ricca di ricevitori talentuosi ancora disponibili come Denzel Mims, Laviska Shenault, Tee Higgins ed altri ancora, Green Bay ha deciso di fare addirittura un trade-up per chiamare un quarterback che non giocherà per almeno altri due o tre anni. Le richieste di Rodgers sono state ignorate dal proprio head coach, dopo aver quasi sfiorato il Super Bowl. Di certo uno del calibro del numero 12 non si meritava questo, non dopo aver constatato di persona il divario con i campioni della NFC, nel momento in cui si trovava sotto di 27 punti allo scadere del primo tempo.
Keep runnin’, runnin’, runnin’…
Rodgers voleva un nuovo head coach e l’ha avuto. Non c’era da subito molto feeling tra i due e si capiva, ma in ogni caso sono riusciti a lavorare insieme e a raggiungere l’NFC Championship. Con le scelte effettuate al draft LaFleur e la dirigenza Packers hanno apertamente dichiarato che tipo di gioco vogliono impostare a Green Bay. Oltre al quarterback del futuro, l’aggiunta di un nuovo running back e giocatori abili nel creare blocchi per chi porta il pallone hanno mostrato la voglia di seguire l’esempio di San Francisco, proprio la squadra che li aveva battuti adottando questo particolare playbook.
Sarà questa la strada giusta per Green Bay? Bisognerà scoprire se avranno abbastanza fiato per correre fino alla fine e soprattutto se uno come Rodgers accetterà questo cambio di mentalità, specialmente nell’anno in cui potrebbe sfondare quota 50’000 yard lanciate, entrando così nella top 10 All-time passing yard leaders.
Autore: Federico Mascheretti
Data di pubblicazione:
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