Touchdown logo

NFC Free Agency 2020 recap

Analizziamo la situazione della NFC dopo la free agency, vediamo quali sono state le più importanti mosse di mercato, a parte Tom Brady a Tampa.

Tom Brady Buccaneers

Il 18 marzo si è aperto il periodo più movimentato della offseason: la Free Agency. Tutti quei giocatori che non sono riusciti a trovare un accordo per prolungare il proprio contratto con le varie franchigie hanno messo piede in quel mondo dominato da una delle più importanti leggi del mercato: il miglior offerente vince. Andiamo dunque ad analizzare che cosa è successo nella NFC in queste ultime settimane.

End of an Era

Tom Brady lascia i New England Patriots ma non appende gli scarpini al chiodo, bensì corre dritto a Tampa, Florida, per vestire ancora la maglia #12 (su gentile concessione di Chris Godwin) ma con il logo dei Buccaneers. Cuori infranti a Foxborough, dove i tifosi dei Pats forse avrebbero preferito vedere Brady terminare la sua carriera con i colori che ha vestito per vent’anni. Il quarterback 42enne ha ripagato la fiducia posta in lui con quella 199^ scelta nel draft del 2000 con una dinastia da 6 SuperBowl, e ha deciso di continuare un altro anno la sua carriera giocando sotto il sole della Florida e affrontando una nuova sfida: i Buccaneers hanno senza dubbio operato una notevole mossa di mercato con l’acquisizione di TB12, oltre ad essere entrati in affari con un quarterback in grado di lanciare più di 30 touchdown all’anno e magari non altrettanti intercetti. Finalmente, il parco ricevitori di Tampa ha un pocket passer con tutte le carte in regola per sfruttare al meglio il potenziale di Mike Evans, Chris Godwin e Cameron Brate.

NFC South: voglia di rivincita

L’arrivo di Brady ai Bucs ha fortemente scosso il mondo del football, e in particolare le squadre della South division, le quali hanno dovuto correre ai telefoni ad ingaggiare nuovi giocatori per fronteggiare la grande minaccia salpata da Tampa Bay. Partiamo dagli eterni incompiuti Saints, i quali dopo aver prolungato il contratto di Drew Brees hanno ingaggiato Emmanuel Sanders, ricevitore che tanto ha impressionato la scorsa stagione soprattutto nella seconda metà quando andò a San Francisco.

In casa Atlanta invece è stato tagliato Devonta Freeman in quanto non più produttivo; al suo posto è stato chiamato Todd Gurley, anche lui tagliato dai Los Angeles Rams per lo stesso motivo. Una sorta di ritorno a casa dunque per Gurley, dato che ha speso la sua carriera da giocatore universitario proprio per i Georgia Bulldogs. Atlanta ha deciso dunque di scommettere sul numero 30 nonostante le noie del suo ginocchio sinistro, regalando così a Matt Ryan un notevole aiuto sia per il gioco di corsa che aereo, grazie all’abilità di Gurley nel giocare come receiving back.

Per quanto riguarda i Carolina Panthers, la notizia bomba ha riguardato il loro ormai ex-quarterback Cam Newton, tagliato proprio dalla squadra che lo aveva selezionato al draft del 2011. Al suo posto è stato chiamato Teddy Bridgewater, il quale ha convinto la dirigenza di Charlotte ad investire su di lui dopo nove ottime partite disputate coi Saints la scorsa stagione mentre Brees era fuori per infortunio. Coi Panthers ci sarà anche Robby Anderson, ex-ricevitore dei Jets ora in forza al corpo ricevitori di Bridgewater, con la speranza che le sue abilità riescano ad alleviare il carico di lavoro a Christian McCaffrey.

La danza dei quarterback

B come Brady, Brees, Bridgewater ma anche come Bears. A Chicago c’è un nuovo pocket passer in circolazione, e risponde al nome di Nick Foles. L’MVP del Super Bowl 52 che aveva firmato solo un anno fa con i Jacksonville Jaguars è stato protagonista di un’altra folle trattativa, entrando in competizione con Mitchell Trubitsky. Come ha affermato l’head coach Matt Nagy, saranno entrambi valutati durante gli allenamenti, e sarà ancora da decidere chi si schiererà dietro la offensive line per lanciare anche al nuovo tight end dei Bears Jimmy Graham, mentre per la difesa è stato chiamato Robert Quinn a scapito dei Dallas Cowboys che continuano a perdere elementi chiave del roster.

Ebbene sì, pare che Jerry Jones e Mike McCarthy si stiano concentrando soprattutto sull’attacco: dopo aver regalato un contratto faraonico al running back Ezekiel Elliott, i Cowboys hanno prolungato il contratto del ricevitore Amari Cooper e poi hanno piazzato il franchise tag su Dak Prescott. Insomma, pare che la prossima mossa sia la negoziazione di un grosso contratto anche per il giovane signal caller di Dallas, data anche la necessità di avere ottime soluzioni d’attacco per contrastare rivali di division come gli Eagles che sono riusciti ad includere tra le loro fila Darius Slay, ex-cornerback dei Detroit Lions in grado di contrastare anche i ricevitori più agguerriti.

Quando il gioco si fa duro…siamo nella NFC West

“Super Bowl hangover”, una delle maledizioni più temute da ogni sostenitore di una squadra di football pare che abbia colpito i Los Angeles Rams. Dopo la mostruosa stagione che li portò ad un passo dal vincere il SB 53 non hanno raggiunto la qualificazione ai playoff. Non solo, ora che hanno perso giocatori di un certo spessore come Gurley e Dante Fowler i dubbi sul loro futuro si fanno ancora più forti.

D’altro canto bisogna anche considerare che le rivali di division restano agguerrite più che mai: San Francisco dovrà sfatare il mito del SB hangover e ritentare l’assalto al titolo di campioni. Seattle resta una delle squadre più sottovalutate nonostante le aggiunte di Greg Olsen al ruolo di tight end, il ritorno di Bruce Irvin e Benson Mayowa per portare sempre più potenza al pass-rushing, il veterano Quinton Dunbar per la secondaria e qualche nome sconosciuto per la linea che dovrà proteggere Russell Wilson la prossima stagione.

Sono i Cardinals la squadra che ha stupito più di tutti on questa offseason, riuscendo a rubare DeAndre Hopkins ai Texans in cambio del running back David Johnson. Ora Arizona dispone dunque di Kyler Murray al suo secondo anno, Larry Fitzgerald che non molla un colpo e Kenyan Drake per il gioco di corsa, candidandosi prepotentemente a risorgere per essere incoronati campioni della West.

Can’t wait!

Saranno queste le mosse giuste per le varie squadre? Lo scopriremo ovviamente soltanto la prossima stagione, ma gli spostamenti servono soprattutto a fornirci qualche indizio su come si muoveranno le diverse organizzazioni in vista del draft che si terrà, salvo sorprese, dal 23 al 25 aprile. Tuttavia, è giusto sottolineare che durante questo nuovo e complicato periodo di quarantena tutte le trattative restano ancora più soggette alla clausola della Pending Physical Evaluation: tutti i giocatori, come noto, devono passare i test medici prima di poter considerarsi ufficialmente parte della squadra che li ha ingaggiati; dato che a causa del coronavirus molti atleti non hanno ancora avuto l’occasione di effettuare suddetti esami, bisognerà attendere questo passaggio prima di poterli definitivamente vedere indossare le nuove uniformi.

Photo credit: clutchpoints.com

Please follow and like us: