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Texans 31, Chiefs 51: alla fiera dell’Est
In una partita mozzafiato, fatta di errori clamorosi, girandole pazzesche e punti a non finire, i Chiefs conquistano la finale di Conference.
Un divisional playoff è una partita talmente importante da non aver bisogno di grosse presentazioni, tutto quello che occorre tenere a mente è che una vittoria ti porta in finale di conference e quindi ad una sola partita di distanza dal Superbowl: Chiefs e Titans questo lo sanno molto bene e sono prontissime a darsi battaglia in quel del Arrowhead Stadium di Kansas City. I padroni di casa vengono da un turno di riposo, avendo evitato le wild cards e si ritrovano in una situazione che mai avrebbero immaginato al termine della regular season: eliminati i Patriots prima e i Ravens poi, la banda Mahomes si ritrova ad essere la squadra con la posizione di classifica in regular season più alta ancora in corsa e, stando così le cose, il grande ballo dista solo due partite, da disputare in casa. Gli ospiti invece vengono dalla vittoria all’overtime nella wild card contro Buffalo e, visto il cospicuo numero di sorprese che stanno accadendo in questa post season, vogliono provare ad aggiungersi alla lista e a regalarsi un’insperata finale di conference. I duelli nel duello, come di consueto, si sprecano e ovviamente si prende la scena quello tra i due quarterback, Patrick Mahomes e Deshaun Watson, due giovanotti rampanti, desiderosi più che mai di entrare nell’olimpo della NFL. Fa parecchio freddo a Kansas City, ma perlomeno il cielo è sereno e, la neve che aveva martoriato la città nei giorni precedenti la partita, è sparita, lasciando il campo in buone condizioni. Andiamo dunque a vedere chi si è guadagnato il diritto di giocarsi la finale di conference.
Primo Tempo: Chiamate l’Unesco (e un cardiologo)
Il titoletto che avete appena letto potrebbe avervi confuso un tantino, ma capirete tutto non appena terminerete di leggere il racconto di questo primo tempo e proprio di racconto si deve parlare, poiché questa prima frazione di gara sembra una fiaba incredibile e grottesca, ma vi possiamo giurare che è tutto vero e non c’è nulla di fiabesco. Una prima metà di gara da consegnare all’Unesco del gioco, (sia per le giocate straordinarie, sia per gli errori madornali), ma soprattutto da seguire con un cardiologo o alternativamente un defibrillatore vicino a voi ,(anche se ovviamente questo non si poteva immaginare nel pre partita), perché le emozioni saranno un turbine continuo e conturbante; preparatevi ad un primo tempo che sembra partorito dalla mente contorta e psichedelica di Lewis Carroll. I primi ad avere il pallone sono i Texans che, senza farselo dire due volte, segnano subito 6 punti con una giocata da applausi scroscianti: Watson, dalle proprie 46 yards, effettua un magistrale passaggio in profondità verso sinistra, dove trova il suo wide receiver Kenny Stills, che riceve la palla e la porta in end zone, primo PAT di giornata per il kicker di Houston, Ka’imi Fairbairn e 7-0 per gli ospiti. Nel drive successivo Kansas City, complici alcuni errori nelle prese davvero semi inspiegabili, si trova costretta a calciare un punt ma questo non sarà il vostro abituale punt: il punter dei Chiefs Dustin Colquitt, infatti, si fa bloccare il calcio dal linebacker di Houston, Barkevious Mingo e Lonnie Johnson Jr, cornerback dei Texans, cattura la palla dalle 10 yards nemiche e la porta fino alla end zone, secondo PAT di Fairbairn e 14-0 Houston. Altro drive offensivo di Kansas City e altro giro sulla giostra dell’assurdo: la banda Mahomes, con errori sulle prese in fotocopia ai precedenti, si trova costretta ad un altro punt, ma ciononostante stavolta le cose sembrano anche andare piuttosto bene per i padroni di casa, con i Texans che vengono a loro volta costretti a calciare via la palla, ma il problema è che, sul punt dei Texans, affidato al punter Bryan Angers, Tyreek Hill, wide receiver dei Chiefs, incaricato di ricevere il punt, chiama il fair catch dalle proprie 9 yards ma stecca clamorosamente la presa facendo finire l’ovale a terra, sul quale si precipita, prima di tutti, il cornerback degli ospiti Keion Crossen, il quale porta la palla fino alle 6 yards avversarie, da dove poi Watson, con un passaggio corto verso il centro, pesca il suo tight end Darren Fells, per il terzo touchdown di giornata, corroborato dal terzo PAT di Fairbairn per il 21-0 in favore di Houston. i Texans non si fermano e, a cavallo tra il primo e il secondo quarto, costruiscono un altro drive offensivo che vale 3 punti, grazie al field goal dalle 31 yards realizzato dal solito Fairbairn e, quando mancano meno di 11 minuti alla fine del primo tempo, il punteggio recita 24-0 per Houston. Fairbairn calcia il kick off posteriore al field goal ed è come se, mentre quella palla si trova in aria, l’oscillazione del pendolo della partita cambiasse completamente, perché di lì in avanti, vedremo qualcosa di mai visto prima. Lo si capisce immediatamente, poiché Mecole Hardman, wide receiver dei Chiefs, incaricato di prendere la palla derivante dal kick off, riesce a correre per ben 58 yards, regalando a Mahomes una posizione di partenza davvero ghiotta, che il numero 15 di Kansas City non si fa scappare, confezionando i primi punti della compagine di casa, grazie ad un passaggio corto verso sinistra dalle 17 yards avversarie, con cui mette il suo running back Damien Williams in condizione di entrare in end zone, primo PAT anche per l’altro kicker, Harrison Butker e 7-24 il punteggio. I Texans provano a ristabilire le distanze ma, nel farlo, azzardano una scelta da molti ritenuta folle e inspiegabile: arrivati a giocarsi un quarto e 4 dalle proprie 31 yards, non sembra ci siano dubbi sul fatto che Houston effettuerà un punt e, difatti, lo special team entra in campo, ma in realtà lo stesso special team prova il fake, che però l’attenta difesa dei Chiefs intuisce e sventa, regalandosi un turnover of downs dalle 33 yards nemiche, dal quale Mahomes e compagni mettono a segno il loro secondo touchdown di giornata, grazie ad un passaggio corto verso destra da 5 yards dello stesso Mahomes per il suo tight end Travis Kelce, secondo PAT di Butker e 14-24 per Houston. Lo stesso Butker si incarica del kick off che calcia verso Deandre Carter, wide receiver di Houston, incaricato di ricevere l’ovale che, egli prende e prova a portare lontano, ma quando arriva sulle proprie 21 yards, si fa scappare la palla, su cui si avventa il running back di Kansas City Darwin Thompson, il quale riesce non solo a catturare la palla, ma anche a portarla fino alla linea delle 6 yards di Houston. Mahomes a quel punto rientra in campo e, proprio dalle 6 yards nemiche, pesca ancora una volta Kelce, grazie ad un perfetto passaggio corto verso destra, con cui i Chiefs si regalano altri 6 punti, che diventano subito 7 grazie al PAT di Butker. Il punteggio vede sempre davanti Houston, ma ora solo di 3 punti, che non bastano ai Texans per concludere avanti la prima frazione: i Texans infatti, non solo non reagiscono, ma prendono anche un altro touchdown dai Chiefs, di nuovo sull’asse Mahomes-Kelce, con un altro passaggio corto, stavolta verso sinistra, dalle 5 yards avversarie, altro PAT di Butker e punteggio sul 28-24 per Kansas City. Houston cerca allora, durante il two minute warning e senza timeout a propria disposizione, di accorciare almeno il distacco: Watson e compagni riescono a portarsi in zona field goal, fermando anche il cronometro a 3 secondi dalla fine, ma il tentativo di field goal dalle 51 yards di Fairbairn finisce fuori e il primo tempo si conclude sul 28-24 in favore dei padroni di casa. Mai si era visto un primo tempo così, mai così tanti punti, (52 in totale), in un primo tempo, per una partita di post season e mai una squadra era riuscita in 10 minuti circa a segnare 28 punti rimontandone 24. Le squadre tornano negli spogliatoi per la meritata pausa e tutti noi stiamo certamente pensando che, se il secondo tempo si rivelasse spettacolare almeno la metà del primo, questa potrebbe seriamente essere la partita più bella della storia.
Secondo Tempo: Una strana e fittizia simmetria
Dopo tutta la girandola di emozioni vista nel primo tempo non si sa proprio che ripresa aspettarsi, o meglio si è curiosi di vedere l’effetto che ha fatto la pazzesca rimonta effettuata da Kansas City e se Houston sarà in grado di comportarsi come gli avversari ed effettuare un contro comeback, in fondo la franchigia texana sa bene che, se gli avversari hanno fatto 28 punti in circa 10 minuti, loro possono farne 4 in due quarti interi, ma l’evidenza dei fatti dimostrerà come il secondo tempo non esista realmente: ormai i padroni di casa non li fermi più, hanno avviato la loro arma di distruzione di massa costituita dal loro attacco e, soprattutto, ormai hanno il controllo emotivo della partita. Lo si capisce subito in quanto, al suo primo drive offensivo, la banda Mahomes colpisce ancora: stavolta lo fa con un touchdown fatto da Williams, il quale si rende protagonista di una scolastica corsa da una sola yard, che porta il punteggio sul 34-24, tabellone che resta invariato perché Butker spreca clamorosamente il PAT, rendendo quantomeno meno amaro il ritorno in campo dei Texans. La banda Watson sembra ormai aver mentalmente abbandonato la partita e Kansas City ne approfitta per mettere a segno un altro touchdown: protagonista è di nuovo Williams, stavolta con una corsa da 5 yards, Butker torna a fare il suo sul PAT e 41-24 in favore dei Chiefs. Deshaun Watson è però un duro, non vuole proprio saperne di arrendersi e in fondo ha ragione, visto anche quello che è successo durante i primi due quarti di gara, la partita si può ancora rimettere insieme sembra dire il giovane quarterback dei Texans, il quale gestisce magistralmente il possesso di palla e si porta nella end zone avversaria grazie ad una corsa da 5 yards, PAT senza problemi per Fairbairn e i Texans riescono a ridurre a 10 punti il loro distacco prima della fine del terzo quarto. Ma proprio qui in realtà finisce la partita dal momento che i Chiefs, tenendo ben a mente quanto successo nella prima metà di gara, non vogliono rischiare di buttare via la qualificazione nell’ultimo spicchio di partita e confezionano l’ennesimo touchdown di giornata: ancora Patrick Mahomes, ancora un passaggio corto verso sinistra, stavolta dalla linea delle 8 yards avversarie e, prontissimo in end zone, si trova il tight end Blake Bell che riceve il passaggio di PM15 e segna, ultimo PAT di giornata a referto per Butker e tabellone sul 48-31 in favore di Kansas City. Per i Texans il tempo ci sarebbe anche, ma ormai la franchigia di Houston sembra svuotata da questa logorante battaglia e, infatti, non riuscirà più a reagire, fermando il proprio conteggio di punti a 31; riesce invece a segnare ancora la compagine di casa, grazie ad un field goal dalle 24 yards di Butker, che fissa lo score finale sul 51-31 per i Chiefs, con il quale la banda Mahomes stabilisce un nuovo record: nessuna squadra, in regime di post season, era riuscita a vincere una partita con 30 punti di scarto, dopo essere stata sotto di 24. Questo dato è chiaramente un ulteriore motivo d’orgoglio per Kansas City che però, più di ogni altra cosa, festeggia una vittoria che significa finale di conference tra le mura amiche dell’Arrowhead Stadium: per i padroni di casa, ora, Miami e il Superbowl distano solo una partita interna.
Alla fiera dell’Est
Riprendiamo il titolo di apertura del nostro racconto e lo facciamo non solo per omaggiare l’omonima canzone del 1983 scritta e cantata da Angelo Branduardi, ma anche perché non ci viene nessun’altro termine che meglio descriva l’andamento di questo incontro, (collocato in AFC e quindi proprio ad Est, sebbene il concetto delle conference NFL non sia sempre rigido geograficamente parlando): una vera e propria fiera delle emozioni e degli errori, con sussulti a non finire ed un finale che ha rispettato il pronostico della vigilia ma, per farlo, ha compiuto un percorso contorto e psichedelico. Dopo aver richiesto un cardiologo per reggere l’impatto emozionale del primo tempo, a fine partita forse sarebbe forse più opportuno chiamare uno psichiatra, il quale servirebbe a capire lo strano approccio che Kansas City ha avuto a questo divisional e l’ancor più strano crollo verticale di Houston, dopo essere andata in vantaggio di ben 24 lunghezze. Davvero difficile, se non impossibile, capire psicologicamente cosa sia successo e spiegarsi razionalmente questo sensazionale incontro e noi, per farlo, ci affidiamo all’unica certezza che abbiamo, ovvero i numeri, che però, ci sentiamo di dire, costituiscano stavolta solo una piccola parte dell’analisi, anche perché si tratta di numeri fondamentalmente abbastanza equilibrati, almeno per quanto concerne gli attacchi: 442 le yards percorse dai Texans, addirittura superiori alle 434 fatte registrare dai Chiefs; Houston vince anche il conteggio delle yards di passaggio, (348-316), mentre Kansas City si aggiudica il conteggio delle yards su corsa, (118-94); il duello tra Mahomes e Watson conferma questo equilibrio, in quanto Watson batte Mahomes sulle yard percorse (388-321), ma PM15 vince 5-2 il conteggio dei TD pass. Se i numeri degli attacchi sembrano raccontare un sostanziale equilibrio, in difesa i padroni di casa si dimostrano nettamente superiori agli ospiti, vincendo per ben 5-1 il conteggio dei sacks, con il defensive end Frank Clark decisamente sugli scudi, avendo effettuato 3 dei 5 sacks fatti registrare dalla difesa dei Chiefs. Ma i dati difensivi e, più in generale, i numeri, non possono bastare, come detto, a raccontare di una partita che si è giocata soprattutto a livello psicologico: lì Kansas City ha dimostrato di non scoraggiarsi dopo l’assurdo primo quarto e di saper reagire, con un attacco tirato a lucido e prontissimo per la grande sfida di domenica, dove Mahomes e compagni dovranno vedersela con i granitici ammazza grandi, i sorprendenti Tennessee Titans e Houston, invece, che ha dimostrato tutta la sua inesperienza ed emotività, rilassandosi ingenuamente dopo il 24-0. La franchigia texana ha comunque disputato una ottima stagione e quasi tutti i suoi membri, a cominciare da Deshaun Watson, hanno ampi margini di miglioramento e potranno, con una maturità diversa questo è ovvio, riprovare la scalata al Vincent Lombardi nella prossima stagione, mentre i Chiefs volano in finale di conference, ma con la consapevolezza che segnare così tanti punti anche alla difesa dei Titans sarà praticamente impossibile e dunque bisognerà iniziare a giocare la partita sin da subito.
Autore: Andrea Bertini
Data di pubblicazione:
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