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Gravemente insufficienti: i Dolphins vengono asfaltati dai Giants
Dei Dolphins brutti come non vedevamo da qualche settimana tracollano al cospetto dei modesti New York Giants.
I Miami Dolphins tornano in campo al MetLife Stadium, a soli 7 giorni dalla loro ultima apparizione nello stadio per affrontare i padroni di casa, che questa volta sono i New York Giants e non i Jets della settimana 14.
Un periodo di studio
Ad East Rutherford splende il sole e non fa troppo freddo, per trovarsi a New York il 15 di dicembre. In tribuna si vedono gli immancabili tifosi vestiti da Babbo Natale, a ricordarci che tra 10 giorni ci attende la festività più consumistica dell’anno, e dotati di occhiali da sole.
Il primo attacco è per gli ospiti e Ryan Fitzpatrick lo gestisce abbastanza bene, distribuendo la palla intorno a lui e affidandosi a Patrick Laird, alla sua seconda partita da titolare, che appare affidabile. A proposito di affidabilità, nel corso del drive, chi delude sotto questo aspetto è Jason Sanders, il kicker che domenica scorsa aveva registrato il franchise record di FG realizzati (7 su 8 tentati) ma che in questa sfida cicca la prima opportunità: il suo calcio finisce largo a destra e i Fins falliscono la prima segnatura della gara.
Sul ribaltamento di fronte anche Eli Manning si fa vedere, gioca bene con il suo ricevitore Sterling Shepard e muove l’ovale, ma manca all’appello la stella, Saquon Barkley, e il possesso si chiude con un punt. Ci riprova allora Miami, schierando a correre Myles Gaskin, in un attacco nel quale però la corsa migliore è di Fitz, che guadagna un buon primo down; il campo si accorcia grazie a Clive Walford, WR chiamato a limitare i danni in un reparto che ha avuto una quantità industriale di infortuni questa stagione, e i Dolphins sono in red zone. Qui la difesa tiene bene, grazie ad alcune buone giocate di DeAndre Baker, e gli ospiti si ritrovano con un quarto e 1 sulle 9. L’aggressività di Brian Flores è allora controproducente poichè invece di accontentarsi di 3 punti, Miami finisce con un rotondo 0 sul tabellone, poiché la difesa Giants non si fa sorprendere.
Il primo quarto si chiude con un altro attacco poco efficace dei padroni di casa, durante il quale si segnala comunque un bel passaggio di Manning per 27 yards.
Un secondo quarto più interessante
I Dolphins riprendono la palla, attaccano bene, con costanza e convinzione, e rompono l’equilibrio: Fitz dopo un altro efficace scramble alza la testa e vede DeVante Parker, gli telefona e recapita la palla con precisione estrema tra le sue braccia: è TD per gli ospiti con il numero 11 che continua la sua buona stagione, quella che gli è valsa un rinnovo da 40 milioni circa 48 ore prima di questa partita. Fitzpatrick e i suoi esultano ma la gioia dura poco: Manning non ci sta e trova prima una pass interference sanguinosa che gli regala circa 25 yards e poi un lancione spettacolare per Golden Tate che palleggia l’ovale, lo aggancia e poi si lancia verso la meta realizzando una segnatura lunga 51 yards che accende, giustamente, il MetLife: siamo 7 a 7 ed è tutto da rifare per i Fins.
Miami non ingrana e l’attacco successivo non porta punti, ma lascia i Giants con una pessima posizione di partenza: le proprie 1. Manning ne esce grazie a Barkley, che in 3 portate supera la linea virtuale gialla e poi comincia a liberare il braccio. Il TE Kaden Smith blocca bene e Barkley e il suo QB scendono con efficacia, ma poi Manning combina un pasticcio: lancia un passaggio lento ed impreciso che viene afferrato da Vince Biegel; ad 1.20 dal termine del secondo quarto Fitz può provare a mettere qualche punto sul tabellone dopo l‘intercetto. Parker riceve, da terzo down, in red zone, poi però il difensore Sam Beal anticipa il possibile TD in meta. Si arriva ad un nuovo quarto e 1 molto vicino alla end zone, situazione che si fa presto concitata con la squadra che decide di giocarla, ma poi non riesce e allora chiama un timeout per evitare il delay of game; capo allenatore e coordinatore si consultano e, dopo aver preso atto che il fattore sorpresa, piuttosto importante in un momento come questo, si è perso, decidono di chiamare Sanders, il quale questa volta non può sbagliare, trovandosi molto vicino alla linea di meta, e infatti realizza il FG.
Prima di andare all’intervallo lungo c’è tempo per un nuovo strafalcione di Manning, questa volta più giustificabile poiché commesso durante l’ultimo play del periodo: il numero 10 lancia lungo e trova solo Nik Needham, CB di Miami che ringrazia ed intercetta.
Ripresa da incubo
Si torna in campo con i Dolphins sopra per 10 a 7, ma il punteggio varia molto presto; dopo soli 3 minuti e 65 yards percorse, infatti, Manning trova il suo ricevitore Darius Slayton per il TD da 5 yards che vale il vantaggio di New York. La risposta di Miami è un patatrac poiché Fitzpatrick causa un fumble che la difesa ricopre, restituendo palla al proprio attacco e pregandolo di allungare, per rendere il compito troppo difficile ad una squadra rimaneggiata come quella dei Dolphins. Jerome Baker ha però altre idee e intercetta Manning, che causa il terzo takeaway alla sua squadra, riportando Fitz e i suoi compagni di reparto in campo.
Da questo possesso arrivano 3 punti grazie ad un calcio. Poi segue un ottimo punt di New York cui segue una safety e poi un ritorno dei Giants in territorio offensivo. i padroni di casa appaiono ora in completo controllo della partita e si ha la sensazione di rivedere i Fins di inizio stagione, quelli che nel secondo tempo regalavano le partite ai loro avversari. Tale sensazione si fa certezza quando Shepard eBarkley percorrono in scioltezza il campo e il RB trova il TD da 1 yard di distanza. A questo punto la sfida sembra esser pronta per andare in ghiacciaia.
La conclusione
Miami implode e non riesce più a fare nulla, nel lungo garbage time che dura almeno una ventina di minuti effettivi in campo c’è solo New York, che continua a giocare e segnare, diversamente dai suoi avversari. Troveranno altra gloria Saquon Barkley, che oltre a realizzare un secondo TD personale riuscirà anche a superare, per la prima volta nelle ultime 9 partite, a sottolineare la vergognosa prova difensiva ospite, le 100 yards in corsa e per il RB Javorius Allen. Prima di chiudere la contesa, anche DeVante Parker riuscirà a trovare un secondo TD, giusto per arrotondare il risultato sul 36 a 20, al termine di una gara terribile per Miami, che si fa sconfiggere da un avversario ampiamente alla sua portata, se non addirittura al di sotto di questo livello. I Dolphins sono riusciti nell’impresa di farsi sconfiggere dai Jets la settimana scorsa e dai Giants questa, chissà che non ci sarà 2 senza 3 e si perderà persino contro i Bengals la settimana prossima?
Per fortuna questa stagione sarà presto solo un brutto ricordo, perché in questa sfida si è fatta davvero una figura barbina. Pur riconoscendo alla squadra di New York i meriti che le spettano, Miami doveva (e poteva) fare molto meglio.
Autore: Mattia Mezzetti
Data di pubblicazione:
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