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Sconfitti all’ultimo secondo: i Jets hanno la meglio sui Dolphins
Una partita non certo bella incorona vincitori i padroni di casa di New York, che accontentano in questa maniera il pubblico di casa
Nella fredda New York i Miami Dolphins rincontrano i loro rivali divisionali, i Jets, dopo averli sconfitti in casa, all’inizio del mese di novembre. La ghiotta occasione dello sweep stagionale, la doppia vittoria contro i rivali, che porterebbe a 5 la streak di vittorie consecutive di Miami a danno della gang green, arriva al termine di una bella settimana per il movimento Dolphins, culminata nella vittoria di domenica scorsa contro i più lanciati Philadelphia Eagles. La passata settimana va però dimenticata, è il momento di analizzare la sfida di New York.
Prime schermaglie
Il primo quarto, povero di punti, parte con i padroni di casa che hanno il primo possesso. Dopo alcuni passaggi, perlopiù corti, di Sam Darnold e qualche corsa di Bilal Powell, i Jets vanno al punt. Miami attacca con maggior efficacia, anche se pure in occasione di questa sfida il gioco su corsa appare inesistente, soprattutto perché anche Kalen Ballage è stato posto, proprio prima di questa sfida, nella injured reserve list, e non siamo sicuri di rivederlo in campo entro la fine della stagione. Sostanzialmente, dopo la trade di Kenyan Drake e lo svincolo di Mark Walton, è il terzo titolare che i Fins perdono in 4 mesi, e ora il peso dell’attacco sulle corse sarà suddiviso tra Patrick Laird e Myles Gaskin (sempre che non si firmi un free agent), per cui abituiamoci a vedere molti passaggi di Ryan Fitzpatrick.
Il QB ospite guida bene il possesso, lanciando per Albert Wilson, DeVante Parker, Allen Hurns e pure per Laird, prima di parcheggiarsi in red zone. QUi la difesa rinviene e costringe Miami a calciare dalle 22 yards. Da quella corta distanza, Jason Sanders infila senza troppe difficoltà e i Dolphins si portano sul 3 a 0.
Il vantaggio dura però poco, dal momento che New York, nel corso del drive che conduce al secondo quarto, parte con tutt’altra convinzione, integrando nel gioco anche l’atteso Le’Veon Bell, il quale si guadagna un paio di primi, e soprattutto il ricevitore Robby Anderson che, approfittando di una bella dormita della secondaria, troverà anche il TD del 6 – 3, ricevendo un bel pass di Darnold lungo 22 yards. La risposta di Miami durerà un solo play, quello in cui Fitzpatrick si farà intercettare il lancio da Nate Hairston, dando modo ai padroni di casa di ripartire e aumentare il loro vantaggio, grazie ad un calcio corto di Sam Ficken. i Fins si trovano ora sotto per 9 – 3 e tutti i punti segnati dai loro avversari sono stati realizzati a causa di loro errori.
Fitz prova a non farsela sfuggire di mano, attaccando con metodo e trovando un primo down grazie ad una violenza non necessaria, poi uno se lo prende Isaiah Ford con una buona ricezione. L’attacco però poi stalla, e anche questa volta si ottengono solo 3 punti, grazie ad un FG di Sanders.
Darnold e i suoi ripartono bene, coinvolgendo nell’azione nuovamente Powell, Anderson e Jamison Crowder, grazie alle azioni dei quali tornano in RZ. Da quella posizione, in un paio di tentativi, Darnold trova il suo esperto ricevitore Demaryus Thomas, che allunga le distanze, portando i Jets sul 16 a 6, dopo il calcio addizionale. Prima di andare al riposo per l’intervallo lungo, c’è tempo per la risposta di Miami, che è un nuovo field goal realizzato da Sanders.
Una sfida in equilibrio
I primi ad attaccare, nel terzo periodo, sono gli ospiti. Come va a finire il loro drive? Naturalmente con un calcio, che Sanders realizza per riavvicinare i suoi compagni, ora sul 12 – 16; l’azione però era ben più promettente, dal momento che una chiara pass interference aveva portato i Dolphins molto vicini alla linea di meta. Sul ribaltamento di fronte, la difesa si fa trovare pronta e Steven Parker prontissimo, tanto che intercetta Darnold e ritorna bene la palla. La offense, però, non ne approfitta e non riesce ad andare oltre un nuovo tentativo di FG. A causa di uno snap poco preciso, però, Sanders questa volta sbaglia.
New York sembra essere la squadra migliore ora, più convinta ed efficace quando ha la palla, ma in poco tempo le due franchigie ci dimostrano perché i loro record sono quel che sono: in pochi minuti ad un turnover on downs dei padroni di casa segue un punt, al termine di un 3 e fuori degli ospiti. Questa miseria ci conduce al quarto quarto.
Finale tiratissimo
Nell’ultimo periodo pare di assistere a una partita a scacchi, poche giocate spettacolari, forse ancor meno delle non certo numerose avute finora negli altri quarti, e le squadre che si scambiano FG, tanto da ritrovarsi a 4 minuti dal termine sul 19 a 18 per i padroni di casa, pronti ad assistere ad un finale molto tirato. I Fins la giocano senza Parker e Wilson, ambedue infortunati nel corso della gara, e si affidano a Ford e a Laird, che ora condivide il grosso delle carry con Ryan Fitzpatrick, improvvisatosi scrambler.
All’intervallo dei 2 minuti ha l’ovale Miami, a cui servono 2 punti per vincerla. L’attacco è paziente, ma un’attenta difesa di New York costringe Sanders all’ottavo FG della gara. Lui lo realizza e porta i Fins in vantaggio, per 21 a 19, con 1.30 da giocare; tempo più che sufficiente per raddrizzare la partita.
Il drive comincia bene per i Jets, con una grande ricezione di Devin Smith, per 37 yards, che porta subito i padroni di casa in field goal range, poi Miami ottiene una sack importante che viene subito cancellata da una stupida PI difensiva. Darnold con la spike ferma il cronometro con 0.03 da giocare e mette l’ovale sul piede di Ficken: il kicker, lucido, segna e la chiude sul 22 a 21.
Sul filo del rasoio, i Jets vincono la sfida in casa loro e ottengono la quinta vittoria stagionale; i Dolphins invece perdono ancora e lo fanno male: nonostante lo scarto di 1 solo punto, in una partita, de facto, persa all’ultimo secondo, l’attacco è stato poco produttivo, a tratti inguardabile, e non ha prodotto un solo punto. Va incorniciata, naturalmente, la prestazione di Jason Sanders, capace di tenere i suoi in partita per le 3 ore del match, dobbiamo però dire che New York ha meritato la vittoria, apparendo migliore, nonostante la partita sia stata bruttina, per non dire noiosetta. In questa lega quando si arriva nella zona rossa bisogna segnare i TD, se ci si accontenta dei calci ci si merita la sconfitta contro questi modesti Jets. Con un attacco così rimaneggiato, anche a causa dei tanti infortuni, e una difesa che lascia praterie, forse ne prenderemo anche da Giants e Bengals, per la gioia di chi supporta il tanking.
Autore: Mattia Mezzetti
Data di pubblicazione:
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