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Cowboys vs Patriots: thriller on the storm
In una partita condizionata dal meteo, dominano le difese e gli special team ma alla fine, i Patriots vincono 13-9 e i Cowboys escono sconfitti non senza rimpianti.
Che scontro al Gillette Stadium di Foxborough: se ne facciamo una questione di sangue blu, difficilmente possiamo trovare di meglio: 11 i Vincent Lombardi Trophies in campo (6 per i Patriots, 5 per i Cowboys) e 19 presenze totali al Super Bowl (11 per la compagine di casa e 8 per gli ospiti). I motivi storici, come giusto e doveroso che sia, si mescolano però ad un presente che, oltre a proporre tante sfide nella sfida (il duello dei QB Brady VS Prescott su tutti), ci mette davanti ad un momento dove entrambi i team avrebbero bisogno di uscire da questo confronto con una vittoria. La franchigia del Texas infatti, visto il suo 6-4 in classifica e la concorrenza numerosa e, a tratti spietata, della sua Conference, avrebbe bisogno di una vittoria (sebbene ottenerla su questo campo sembrerebbe assai proibitivo) al fine di mettere in cascina un risultato che l’aiuterebbe moltissimo nella sua corsa al post season. Non ha di certo questo problema invece la squadra del New England che, dall’alto del suo 9-1, si è praticamente già prenotata un posto ai playoff e punta decisamente a difendere il titolo di campione del mondo in carica. Tuttavia, la banda Brady-Belichick non può certo dormire sonni tranquilli in quanto difendere il primo posto nella classifica della AFC è impresa tutt’altro che semplice, visto e considerato il rendimento dei suoi rivali diretti (soprattutto i Ravens) e, perdere questa partita, significherebbe rischiare di perdere il primato in classifica, con conseguente rischio di dover affrontare almeno una partita del post season lontano dalle mura amiche del Gilette Stadium, da cui per inciso finora nessuno è riuscito a uscire vivo. Quindi la partita di oggi, non solo promette spettacolo e grande tradizione, ma possiede anche un’importanza strategica fondamentale nel prosieguo della stagione per entrambe le franchigie. i Patriots partono ovviamente con i favori del pronostico, vista la classifica, il valore della squadra e il fattore campo, ma i Cowboys hanno al loro arco le frecce per tentare la clamorosa impresa. Scopriamo dunque come sono andate le cose e chi è riuscito a prendersi la tanto sospirata vittoria…
Primo Tempo: Il miglior attacco è la difesa (e lo special team)
Nel primo quarto di una partita, in alcuni casi, si possono già vedere gli elementi salienti che condizioneranno il match di lì in avanti. Bene, questa partita fa parte di questa casistica perché si intuiscono già i tre fattori fondamentali che costituiranno la peculiarità di questo match vale a dire le difese, gli special teams e la pioggia. Condizioni meteorologiche avverse infatti, con una pioggia torrenziale e continua, imperversano sul Gillette Stadium e questo non può che condizionare il gioco e, in particolare, gli attacchi che vivranno una serata difficile, complice ovviamente anche un atteggiamento superbo da parte delle difese che, man mano che i drive offensivi avanzano e il campo si “restringe”, impediscono ai rispettivi attacchi di arrivare in End Zone. Il primo tentativo di muovere il tabellone del punteggio lo provano i Cowboys con un tentativo di field goal dalle 46 YD da parte del K Brett Maher che però, in modo molto sfortunato occorre dirlo, centra il palo e la palla va fuori. Quest’azione, oltre a farci comprendere come gli special teams saranno chiamati in causa parecchie volte nel corso di questo confronto, sembra suggerirci che il primo spicchio di partita si concluderà sullo 0-0 ma la franchigia ospite sta per conoscere il significato di due paroline dispettose che li penalizzerà alla fine di questo e dell’ultimo quarto: “e invece”.
Dopo un drive offensivo poco fortunato infatti, i Cowboys stanno per eseguire un punt che dovrebbe spedire la palla lontana dalla propria metà campo e invece… arriva la giocata che non ti aspetti da parte dei protagonisti che non ti aspetti: Matthew Slater, uno dei membri dello special team dei Patriots, sporca con la mano il tentativo di punt avversario e un altro special teamer della franchigia leader della AFC, Nate Ebner, fa sua la palla piazzandola sulla linea delle 12 yards avversarie. Un vero e proprio cioccolatino quindi per Tom Brady e compagni che non devono fare altro che rientrare in campo e convertire questo regalo: TB12 piazza un passaggio corto verso il lato sinistro della end zone avversaria dove il rookie N’Keal Harry effettua una bella presa al limite della linea del fuori regalando al New England il primo (e unico) touchdown della serata corroborato dal PAT del K Nick Folk per il 7-0. Brady dunque in una serata non facile muove in positivo le sue statistiche (che peraltro rimarranno piuttosto magre alla fine) e migliora un altro record della sua collezione: con Harry infatti, diventano 75 i giocatori diversi che Tom ha mandato a touchdown con i suoi passaggi.
La copertina del primo quarto dunque se la prendono gli special teams, in positivo e in negativo e il secondo quarto conferma questo ruolo principale delle squadre speciali: tutti i punti della seconda parte del primo tempo sono segnati dai kicker con le difese che continuano a limitare i danni e ad effettuare giocate importanti (i Cowboys infatti hanno già effettuato un sack su Brady e Prescott si è già visto intercettare una volta dal CB Stephon Gilmore). A segnare punti con lo special team iniziano i padroni di casa che si portano sul 10-0 grazie al field goal dalle 41 YD di Folk, accorcia le distanze Dallas con il tiro dalle 46 YD di Maher che poi ne realizza un altro dalle 27 fissando il punteggio sul 10-6 per New England con cui si conclude il primo tempo, mentre, nel frattempo, Folk ne sbaglia due (uno dalle 46 sul punteggio di 10-3 e uno dalle 48 sul punteggio di 10-6). Lo yardaggio di questi field goal suggerisce come le difese stiano compiendo un lavoro eccellente ma all’intervallo si ha la sensazione che, mentre Prescott e i suoi facciano più strada ma vengano sempre fermati sul più bello da una difesa che non a caso è la migliore della lega, Brady pur facendo meno strada del suo avversario diretto abbia anche i passaggi giusti nelle sue corde ma il meteo, la sfortuna e la serata non bellissima dei suoi WR impediscano alla franchigia di casa di convertire azioni davvero succose.
Secondo Tempo: Pioggia intensa per un finale thrilling
Da che mondo è mondo si sa che durante i thriller e i gialli uno degli elementi scenici imprescindibili è la pioggia: fitta, tagliente e continua che ci prepara ai molti colpi di scena che l’autore del libro o della pellicola cinematografica ha preparato per noi. Questo elemento di certo non manca a Foxborough dove continua a piovere senza soluzione di continuità, il che ci prepara ad un finale, appunto, da thriller. Prima di arrivarci però occorre passare da un terzo quarto dove possiamo affermare, senza timore di smentita, che non succede letteralmente niente: le difese infatti continuano a dominare, gli attacchi fanno anche peggio dei primi due quarti e nessuno riesce a smuovere il punteggio o a procurarsi qualche occasione di calciare da fermo per ottenere almeno tre punti. Tanto per farvi capire, l’evento più degno di nota di questa terza frazione è un sack subito da Brady : per carità vedere uno come Tom finire per terra fa sempre un certo effetto ma questa è davvero l’unica cosa che vale la pena sottolineare in questo quarto, oltre ovviamente al lento ed inesorabile scorrere del cronometro che favorisce i padroni di casa avanti nel punteggio. Nell’ultima fetta di partita invece gli special team tornano protagonisti con una segnatura per parte: cominciano i Patriots con un field goal dalle 42 yard del solito Folk che vale il momentaneo 13-6, rispondono per le rime i Cowboys con un field goal dalle 29 yard del solito Maher che vale il 13-9. La partita continua con questo specchio simmetrico finché, all’ennesimo attacco sbagliato, un punt di New England fa cominciare, a 2:38 dalla fine, quello che potrebbe essere l’ultimo drive offensivo della partita, con la franchigia del Texas che dovrà partire dalla linea delle proprie 8 yard. Il drive offensivo in questione, mentre ovviamente il cronometro arriva al 2 minutes warning, sembra davvero partire bene per la compagine della NFC che inizia a sognare un clamoroso touchdown per un altrettanto clamorosa vittoria e questa teoria sembra confermarsi quando su un quarto e undici giocato con grande coraggio dalla linea delle proprie 25 YD il passaggio di Prescott pesca un suo ricevitore che porta la palla nella metà campo avversaria, ma ricordate quelle due paroline dispettose che avevamo già applicato per Dallas e che vi avevamo suggerito di tenere presenti per il finale? Bene, ora è il momento di tirarle fuori di nuovo: i Cowboys sono nella metà campo dei Patriots a un minuto e mezzo circa dalla fine della partita e segnando un TD vincerebbero il match e invece… ecco il finale thrilling: gli arbitri decidono per una booth review poiché c’è il sospetto che prima di concretizzare la presa, il WR Amari Cooper non sia riuscito ad evitare che il pallone toccasse terra, il che renderebbe incompleto il passaggio e darebbe vita ad un turnover of downs che chiuderebbe l’incontro; dopo il consulto con il replay gli arbitri danno ragione alla panchina dei Patriots e spezzano il sogno dei Cowboys. Nell’ultimo possesso della partita la banda Brady decide di giocare con il cronometro allo scopo di far finire l’incontro: dopo un paio di belle corse da parte del RB Sony Michel che valgono un primo e goal dalle 10 yard, il numero 12 dei Patriots decide di non provare ad andare in meta ma la sua tattica di far scadere il tempo funziona al 99,9 % convertendosi in un turnover of downs per gli ospiti a un solo secondo dalla fine. Tutto questo però naturalmente non può bastare a Prescott che con l’ultima giocata dalle proprie 15 yard effettua un buon passaggio che vale “solamente” 13 yards, troppo poche considerando che il cronometro si esaurisce dando modo alla squadra di casa di festeggiare l’ennesima vittoria interna.
Difesa… Difesa ovunque
Finisce dunque sul 13-9 per New England una partita intensa, equilibrata e dall’esito davvero incerto fino all’ultimo, ma, alla fine, i pronostici vengono rispettati. Tom Brady in settimana aveva rilasciato una dichiarazione ai media americani in cui sosteneva come la vera forza della sua squadra fosse da ricercare nella difesa e nello special team; entrambi i sunti ci sembrano incredibilmente veri poiché è quasi solo grazie a questi due superbi elementi che i Patriots possono festeggiare la loro decima vittoria su undici partite, a mantenere la loro imbattibilità interna e, per la diciassettesima stagione consecutiva, ad ottenere il traguardo di almeno dieci vittorie in regular season. Tuttavia il pacchetto offensivo dei vincitori ha mostrato delle difficoltà evidenti e vistose con il solo RB Michel che, avendo guadagnato 85 YD di corsa, presenta numeri da leader della AFC (sebbene come detto parte di questa imprecisione nel team d’attacco sia imputabile alle condizioni meteo). I Cowboys invece vanno incontro ad una prevedibile sconfitta che li porta sul 6-5, non bisogna ovviamente drammatizzare, visto e considerato che i playoff sono ancora ampiamente alla portata, ma Prescott e compagni sono andati a sbattere inesorabilmente contro il muro eretto dalla difesa del New England che non ha concesso nessuna meta agli avversari, che li ha tenuti sotto la soglia dei 10 punti pur non avendo mai effettuato sack e avendo intercettato Prescott solo una volta e avendo costretto, per la prima volta da quando veste la casacca dei Cowboys, il WR Amari Cooper ad un match con zero ricezioni. A Dallas rimane dunque solo la soddisfazione di aver lottato e di aver reso la vita difficile alla compagine di casa e la consapevolezza che, giocando così con avversari più abbordabili e con un meteo più favorevole, il post season non sia poi così lontano.
Autore: Andrea Bertini
Data di pubblicazione:
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