Non c’è due senza tre, recita un noto proverbio, ma forse i Dolphins non lo conoscono, dato il risultato ottenuto nella week 11 contro i rivali divisionali di Buffalo.
Ironia a parte, contro una buona prova dei Bills la rimaneggiata squadra di Miami ha potuto ben poco ma ha comunque evitato una disfatta.
Il recap della partita
Che la migliore tra le due squadre in campo, nella sfida di domenica, fosse quella ospite lo sapevano anche i neonati, se però casualmente un alieno fosse atterrato sulla terra il 17 novembre, magari sugli spalti dell’Hard Rock Stadium, non ci avrebbe messo tanto a rendersene conto.
Solo nel primo quarto, in cinque possessi distribuiti tra le due compagini, i Dolphins ottengono la miseria di due punt – con un buon passaggio di Ryan Fitzpatrick per Allen Hurns lungo 18 yards da segnalare e numerosi play da dimenticare – mentre i Bills trovano due FG in successione e un TD per chiudere il primo periodo,pregevolissimo, ottenuto grazie ad una bomba di Josh Allen per John Brown lunga 40 yards.
I padroni di casa partono in attacco nel primo set, stringono l’ovale per 4 giochi e poi vanno al punt; anche Buffalo calcia, ma il piede di Steven Hauschka trova il terzo centro della sua serata su altrettanti tentativi e i punti da lui realizzati diventano ora 10 tra field goal e PAT. Quando Matt Haack deve ritornare in campo per il quarto calcio libero in altrettanti possessi, è ben chiaro che tipo di serata sarà per i Fins, fortunatamente però la difesa riesce a battere finalmente un colpo e a costringere anche gli avversari, i quali finora erano sempre andati a punti nei loro drive, al punt grazie a buoni interventi di Reshad Jones e Nik Needham. La scintilla difensiva crea la fiamma offensiva poichè Fitz e i suoi compagni riescono a creare: oltre ad un paio di buone ricezioni di Hurns si vede anche la più appuntita tra le frecce all’arco del barbuto QB, DeVante Parker, il quale si smarca e riceve per 50 yards, parcheggiando il motorino sul portone di Buffalo e dando le chiavi a Kalen Ballage, che entra in endzone da 3 yards di distanza, TD per Miami e finalmente abbiamo una partita.
L’aggressività di Brian Flores è oramai una sorta di marchio di fabbrica per i Fins e allora, invece che restituire la palla agli avversari si sceglie l’onside, che Jason Sanders calcia e ricopre, rimettendo l’ovale in mano a Fitzpatrick. L’esperto QB, ora caldo, dopo una challenge vinta dal capo allenatore ospite Sean McDermott la quale determina l’incompletezza del pass sul primo tentativo, trova Hurns per 20 yards e un primo down, che però non si concretizza dal momento che la FS Jordan Poyer forza un fumble e lo ricopre. Buffalo approfitta del momento, crea un buon possesso e lo ultima con un lancio di 23 yards per il TE Dawson Knox, il quale vale 7 punti grazie all’addizionale di Hauschka.
Miami non vuole comunque mollare e con determinazione si riavvicina senza schierare in campo l’attacco, è infatti il ritornatore Jakeem Grant, che era in cerca di un acuto in questa stagione a involarsi per 101 yards sulla sideline di destra, superare ogni marcatore e portare l’ovale in meta per segnare il TD del 14 a 23 che ci conduce all’intervallo lungo.
Un’amara conclusione
La partita è ancora aperta e piuttosto godibile, e così resta per l’interezza del terzo quarto, dove le due franchigie si scambiano schermaglie e TD, uno per parte. Colpiscono per primi gli ospiti e lo fanno con il QB Allen che include nel possesso Cole Beasley e Devin Singletary, rispettivamente WR e RB abbastanza rodati in questo periodo, prima di correre uno scramble di 8 yards che vale il TD. La firma sulla risposta la mette nuovamente Grant, a chiusura di un drive efficace che vede protagonista anche Albert Wilson, finora rimasto un pò in sordina in questa gara, i 6 punti arrivano dopo un direct snap su wildcat formation nel quale Ballage mette la palla in mano al numero 19 che corre in meta dalle 7 offensive. Sfortunatamente Miami cicca la conversione da 2 punti e si resta sul 30 a 20.
Il quarto quarto è una debacle per i Dolphins, che non vanno più a tabellone, pur non perdendosi mai d’animo e giocando sempre alla mano sui quattro tentativi. L’highlight del periodo è la segnatura di Buffalo: un TD di John Brown che riceve un lancio di 9 yards del suo QB al termine di un possesso in cui Buffalo macina 72 yards. I 2 touchdown di Brown sono il suo miglior risultato in carriera, nella stessa partita.
Il tabellone saluta i tifosi dicendo che Miami ha perso in maniera netta, per 37 a 20 contro una squadra più forte e determinata, poiché si sta giocando i playoff. I Dolphins però non hanno mollato e sono finiti sotto di tre marcature anche a causa dell’aggressività di coach Flores, tratto che a mio avviso non è certo un difetto, intendiamoci, ma che mi auguro di vedere qualora questa squadra si giocasse partite importanti, prima o poi, e non sono sicuro che un approccio così sfrontato perdurerebbe, in caso di partite chiave nelle prossime stagioni (salvo cataclismi, “Flo” resterà a Miami Gardens fino al 2023). I Fins precipitano ora a 2 – 8, ma questo non cambia molto la direzione che questa stagione aveva già intrapreso, ora testa e gambe devono andare al prossimo weekend, all’impegnativa sfida in Ohio contro Cleveland, squadra delusa dall’andamento della stagione e, dunque, molto pericolosa.