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Texans vs Ravens: cronaca di un massacro
Ravens vs Texans doveva essere, sulla carta, la partita top di questa settimana, invece si è rivelato un massacro: Houston, abbiamo un problema.
Se, durante questa settimana, aveste chiesto agli addetti ai lavori quale partita fosse la più attesa e la più promettente tra quelle che il menu dell’11ª settimana di regular season proponeva, tutti, o almeno la maggior parte di essi, vi avrebbero risposto in maniera automatica e quasi atavica: “Texans contro Ravens” e in effetti la loro risposta sarebbe stata tutt’altro che campata per aria.
Al “M&T Bank Stadium” di Baltimora infatti, non andava solo in scena una partita che vedeva di fronte rispettivamente la seconda e la terza forza attuale della AFC (Ravens 7-2, Texans 6-3) e quindi tra due delle squadre più in forma del momento (nelle ultime 5 partite infatti i Ravens hanno fatto l’en-plein di vittorie e i Texans ne hanno persa soltanto una), ma soprattutto questo match avrebbe potuto rispondere a due domande che da tempo occupano il pensiero di tutti gli appassionati di football. La prima domanda è chi tra i due QB Lamar Jackson (22 anni) e Deshaun Watson (24 anni) sia il Quarterback di prospettiva più in forma e forse anche più forte della AFC , mentre la seconda domanda è quale delle due franchigie si sarebbe presa la palma di “anti-Patriots”, ovvero quale team sembrerebbe sia maggiormente indicato per provare ad interrompere l’egemonia della banda di Foxborough all’interno della Conference.
Andiamo a scoprire insieme se questa partita ha risposto agli interrogativi proposti e, soprattutto, se sia stata così spettacolare come ci si attendeva.
Primo tempo: I Ravens preparano la tavola
Se cercaste sul vocabolario la definizione del sostantivo maschile massacro, trovereste una cosa del genere: “strage perpetuata con crudele e sanguinaria ferocia” e, sebbene non si possa parlare di sangue reale ma metaforico, la sostanza della partita del M&T Bank Stadium sembra essere proprio questa. In virtù di quanto appena affermato, la seguente asserzione potrà sembrare perfino comica ma il primo quarto ci aveva fatto pensare a una partita equilibrata e dall’esito incerto.
Il primo quarto infatti si conclude in parità, più precisamente sullo 0-0 con due ottime difese che limitano i team d’attacco da ambo le parti. C’è però una giocata a circa cinque minuti dall’inizio che ci fornisce un indizio di come andranno le cose di lì in avanti: Deshaun Watson, dopo essere arrivato nella metà campo avversaria senza particolari ansie, subisce da parte del LB dei Ravens Matthew Judon il primo di una lunga serie di sack che si trasforma in un fumble sul quale mette le mani l’OLB Jaylon Ferguson che trasforma l’azione da difensiva in offensiva per i padroni di casa e, anche se il seguente possesso si concretizza in un nulla di fatto con il K Justin Tucker che sbaglia un FG attempt dalle 43 YD (rimarrà l’unico errore di Tucker durante tutto il match), l’azione precedente dà il via ad una notte da incubo per la franchigia proveniente da Houston.
Nel secondo quarto infatti I Ravens vanno a TD per ben due volte: la prima avviene durante il primo drive offensivo del secondo quarto che, per inciso, parte per Baltimora all’interno delle proprie 10 yards; Lamar Jackson conduce bene il suo attacco e, con un magistrale passaggio dalle 15 YD avversarie, pesca in end zone il suo WR Seth Roberts che firma la prima marcatura di giornata. Il secondo TD avviene in maniera del tutto analoga al precedente, solo che stavolta il passaggio di Jackson avviene dalle 25 YD avversarie e l’uomo in end zone è il TE Mark Andrews.
Watson e compagni non riescono a rispondere ai rivali diretti ma anzi continuano a subire sack e dure lezioni da una difesa di Baltimora che definire granitica è dire poco; tutto quello che l’attacco dei Texans riesce a mettere insieme durante questo primo tempo è un tentativo di field goal, ottenuto verso la fine, dalle 43 YD avversarie che però il kicker Ka’imi Fairbairn non converte in punti.
Secondo Tempo: L’uragano Jackson si abbatte sui Texans
Nonostante sia un periodo di intemperie metereologiche non spaventatevi: l’uragano in questione è anch’esso metaforico ed è quello causato dalla magistrale prestazione del QB Lamar Jackson che nel secondo tempo ed in particolare nel terzo quarto continua a far ammattire la difesa di Houston. Egli infatti, oltre a continuare a guadagnare yards sia correndo che lanciando, regala alla sua squadra un altro TD tramite un passaggio corto a destra per il suo RB Mark Ingram II che corre poi per 25 YD fino alla meta e un altro ottimo guadagno che porta Tucker a segnare il field goal del 24-0. Verrebbe dunque da chiedersi cosa stiano combinando Watson e l’attacco dei Texans in tutto questo: ebbene la risposta è semplice e concisa… un disastro!
Infatti Watson, oltre a venire sempre bloccato, sbaglia persino le cose semplici e scolastiche come un breve screen pass dalle proprie 25 YD che gli costa dapprima un intercetto e poi il FG di Tucker per il 27-0 con il quale termina il terzo quarto. Nell’ultima fetta di partita, I Ravens fanno a tempo a segnare un altro TD con uno schema praticamente in fotocopia alla meta antecedente (stavolta il passaggio corto è verso sinistra ed è dalle 12 YD ma i protagonisti sono sempre la premiata ditta Jackson-Ingram II), prima di sostituire l’enfant prodige Lamar Jackson che và in panchina a gustare un po’ di frutta fresca. Di lì a poco lo segue a ruota il suo collega Deshaun Watson che viene tolto per evitare infortuni inutili (visto e considerato anche che nel precedente spezzone di partita i Texans avevano già perso, proprio per quel motivo, Johnson e Reid).
Il match prima della sua a quel punto scontata conclusione vede altre due segnature: la prima porta la firma di Houston e del suo RB Carlos Hyde che, con una stupenda corsa da 41 YD evita almeno il “cappotto” alla sua squadra ma, siccome i Ravens questa sera vogliono dimostrare di essere superiori in tutto e per tutto alla franchigia del Texas, il running back Gus Edwards decide di mostrare al suo collega Hyde di non essere da meno e anzi di riuscire a fare addirittura meglio segnando un TD dopo una corsa di ben 62 YD.
La partita per la verità potrebbe ancora veder crescere il divario nel punteggio ma Baltimora decide di non infierire ulteriormente e il tabellino resta sul 41-7.
Fly Raven Fly
Le domande che ci eravamo portati sin dall’epigrafe trovano dunque ampia e approfondita risposta: il duello tra i due QB lo stravince Jackson con una differenza statistica a dir poco impietosa; LJ infatti realizza ben 4 passaggi decisivi colleziona 222 yards totali di cui 86 le corre proprio lui dimostrando come correre sia una specialità della casa che lo rende un QB davvero moderno e a tutto campo, mentre il suo collega Watson ne mette insieme soltanto 167 di yards ma non regala nessun passaggio decisivo ai compagni, complice anche una difesa semplicemente mostruosa che gli infligge ben 7 sacks con Judon e Ferguson sugli scudi (per il primo 3 sacks e per il secondo 1 sack e 1 intercetto), mentre il ruolo di anti-Patriots se lo prendono con una brutalità inaudita i Ravens che si portano sul 8-2 e con la consapevolezza che, ripetendo prestazioni di questo tipo, possono ambire a rappresentare la AFC al Super Bowl numero 54; per i Texans invece una dura, durissima lezione la quale magari non comprometterà la loro partecipazione al post-season ma sicuramente mette a nudo tutte le difficoltà di una compagine che però è sembrata troppo brutta per essere vera.
Autore: Andrea Bertini
Data di pubblicazione:
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