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Replica vincente: recap di Indianapolis Colts – Miami Dolphins
Una grande difesa porta i Dolphins al trionfo sull’ostico campo di Indianapolis, al cospetto di una squadra devastata da pesanti infortuni
Ripetersi giova, e ai Dolphins giova moltissimo la seconda vittoria consecutiva in altrettante settimane, giunta domenica sull’impegnativo campo di Indianapolis. Fa bene al morale, alla fiducia della squadra, a quella degli allenatori, e a tutti i tifosi e simpatizzanti che non erano certo soddisfatti di come questa stagione era cominciata.
Meglio gli ospiti
L’inizio è da incubo: in attacco parte Miami e Ryan Fitzpatrick prima trova un buon primo down con un lancio di 10 yards per DeVante Parker ma subito dopo passa l’ovale a Mike Gesicki al quale viene forzato un fumble ad opera di Darius Leonard; Indianapolis lo ricopre. A guidare l’attacco di casa non c’è il titolare Jacoby Brissett a causa di un risentimento al ginocchio ma la sua riserva, Brian Hoyer, che non giocava una partita da titolare dal 2017, e si vede. Nonostante il QB lanci prima per 23 yards e poi per altre 12, alla fine trova solo le braccia di Steven Parker, giovane CB Dolphins.
L’attacco successivo degli ospiti è più efficace, parte con una buona ricezione di Allen Hurns, una ancor migliore di Parker, poi si fanno vedere anche i due RB Kalen Ballage e Patrick Laird. Non arriva un primo down ma Jason Sanders riesce ad infilare un FG da 47 yards, e i Dolphins passano in vantaggio. La risposta dei Colts è un drive che dura poco più di un minuto e mezzo e si chiude con un punt. Neanche i Dolphins saranno comunque eccellenti nel loro possesso successivo, mantenendo il controllo per 5 minuti abbondanti ma finendo per riconsegnare la palla, dopo un turnover on downs, ai loro avversari.
Il secondo quarto comincia con le squadre che si scambiano punt, poi i Colts non convertono un quarto tentativo, dopodichè i Fins tornano a chiamare il punter Matt Haack e infine, quando il quarto sembrava poter portare solo alla sonnolenza, Hoyer dimostra di nuovo di non avere un potenziale invidiabile come QB, facendosi intercettare di nuovo, questa volta da Bobby McCain. Come già avvenuto in precedenza, gli ospiti approfittano del turnover per andare a segno, e a realizzare il TD ci pensa lo stesso Ryan Fitzpatrick, con uno scramble da 11 yards che non ti aspetteresti da uno che tra due settimane compirà 37 anni; dopo il PAT Miami va sopra 10 a 0.
Prima del riposo lungo c’è solo tempo per un paio di punt, una per parte, e per sentire i sempre irrispettosi fischi dei tifosi di Indy rivolti alla loro squadra, colpevole a loro avviso di non impegnarsi abbastanza.
Un secondo tempo equilibrato
Il terzo quarto, statisticamente sempre il peggiore, dal punto di vista realizzativo, per i Dolphins durante questa stagione, è ancora una volta disastroso per i pinnati: in tre drive Miami ottiene la miseria di 2 punt e un intercetto, messo a segno dal migliore tra i giocatori di casa, Darius Leonard.
Fortunatamente le pesanti assenze tra le fila dei Colts si fanno sentire e il TD continua a restare un miraggio per Hoyer e i suoi, i quali comunque realizzano due calci da tre, nel corso di questo periodo, grazie all’immortale Adam Vinatieri, il quale, nonostante i capelli bianchi e i numerosi errori in questa stagione, segna da 25 e poi da 39 yards. I Colts sono ora sul 6 a 10 e riescono persino ad andare in vantaggio, nell’ultimo periodo di gioco. La carica la guidano il RB Marlon Mack e i due TE Jack Doyle ed Eric Ebron, i quali debbono fare di necessità virtù in una domenica nella quale i padroni di casa devono rinunciare a diversi attaccanti titolari, a partire del ricevitore che di solito è chiamato in causa più sovente: T.Y. Hilton. Giunto sullo zerbino di casa Dolphins, Hoyer telefona a Doyle che realizza un facile TD da 1 yard di distanza. I punti guadagnati in questa azione saranno però solamente 6, poiché l’extra point di Vinatieri esce largo.
I Dolphins non mollano e soprattutto non molla Parker, WR finora oscurato dalla stellina Preston Williams, autore di una grandissima prima parte di stagione ma ora in lista degli infortunati a causa di una lesione al legamento crociato che lo terrà fuori per tutto il resto della stagione, il quale ha, in questa seconda metà di campionato l’opportunità di dimostrare finalmente il suo talento. Il numero 11 riceve prima per 13 e poi per 21 yards, in un drive dove si vedono sparute corse brevi e un buon pass per Gesicki prima del FG di Sanders, lungo 48 yards che riporta in vantaggio i Fins. Questo possesso, di fatto, chiude la contesa, dal momento che la risposta dei Colts è la loro definitiva capitolazione, sigillata da un INT di Hoyer che sventola bandiera bianca recapitando l’ovale in mano a Nik Needham, il quale ovviamente ringrazia così come Sanders che ha modo di migliorare le sue stats segnando un altro field goal nel possesso successivo, ancora dalle 48. E’ gioco, partita e incontro per i Dolphins e festa grande in campo, con Brian Flores e i ragazzi che festeggiano il successo giunto al termine di una gara non certo imperdibile ma, come ben sappiamo, in questa lega quel che conta è vincere e quando si ottiene la W, il resto sono chiacchiere da analista e una partita tesa chiusa sul 16 a 12 vale quanto un blowout da 60 a 7.
L’attacco di Miami non ha certo entusiasmato ma la difesa ha saputo regalare big play e, di fatto, ha vinto la partita al Lucas Oil. I Dolphins, ora a 2 – 7 sono ancora la squadra peggiore della NFL ma sono di settimana in settimana più competitivi e questo non era affatto scontato a settembre quando prendevamo un’imbarcata dopo l’altra. Se Flores manterrà questa china nelle restanti 7 settimane, che dire, non potremmo certo lamentarci del nuovo allenatore.
Domenica prossima, a Miami, scenderanno i Bills che questa settimana hanno malamente perso in casa contro i Cleveland Browns. A tempo debito presenteremo la sfida ma, vista la condizione dei Dolphins in questo preciso momento, potremmo divertirci ancora.
Autore: Mattia Mezzetti
Data di pubblicazione:
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