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La prova del nove: Miami @ New England preview
Domenica ci si gioca tutto, o quasi: i Pats per raddrizzare la stagione, i Phins per confermarsi tra le big. Sarà una prova del nove per entrambe.
Normalmente mi basterebbero due righe per presentare una partita come New England Patriots contro Miami Dolphins. Normalmente ci sarebbe davvero poco da imparare dalla presentazione di una tale sfida. Normalmente avrebbe pure poco senso leggerla. Perché quando giochi in casa del miglior QB che abbia mai calpestato un campo da football, allenato da uno dei migliori capi allenatori nella storia di questo sport e dotato di un arma di distruzione di massa come il suo numero 87, Rob Gronkowski, come puoi pensare di vincere? Normalmente, si diceva; ma questo inizio di stagione ha poco di normale, per queste due squadre.
La situazione in AFC East
Miami e New England fanno parte della stessa division, la AFC East cui appartengono anche Buffalo e i New York Jets. Questa divisione è stata dominata dalla squadra di Boston negli ultimi anni, che l’ha sempre vinta senza troppe difficoltà, ed è la principale favorita per riuscire a farlo anche in questa stagione. I Dolphins sono sempre stati visti come suoi principali avversari, in questo periodo di tempo: per storia, blasone e livello della rosa, a discapito delle altre due squadre che sono in ricostruzione da ormai diverso tempo. Eppure non sono mai riusciti a metterli davvero in difficoltà sulla stagione, pur riuscendo in varie occasioni a sconfiggerli nello scontro diretto, soprattutto sul campo amico.
In questo inizio di stagione 2018, però, è la squadra di Miami ad avere il coltello dalla parte del manico, seduta su un incoraggiante record 3 – 0, ben migliore del brutto 1 – 2 di New England. Siamo però in settembre e, come ha ricordato in settimana anche coach Adam Gase, in questo preciso momento il record è “irrilevante”. Il match di domenica assume dunque un’importanza rilevante per entrambi i team: da una parte i padroni di casa potrebbero rilanciarsi sul 2 – 2 e dimenticare le difficoltà di fine estate, peraltro piuttosto consuete a Foxborough, per ripartire da un record non preoccupante nella parte centrale della stagione, i fondamentali mesi di ottobre e novembre, dove le contendenti al titolo pongono le basi per la loro marcia ai playoff. Dall’altra i Dolphins potrebbero lanciarsi sul 4 – 0, distanziando ancor di più il pericolo numero 1 del loro campionato: i Pats. Sarebbe una partenza storica, perchè sia i Bills che i Jets sono 1 – 2 e, dunque, comunque finissero le loro partite settimanali, Miami avrebbe ben due partite di vantaggio sui suoi diretti rivali dopo un quarto di stagione; una simile situazione non si è mai verificata per i Phins da quando esiste la NFL.
Un crocevia di speranze
C’è da star dunque certi che entrambe le compagini daranno il massimo per fare risultato, in una partita che, essendo scontro divisionale, vale doppio. Le due squadre si affrontano due volte all’anno ogni stagione e si conoscono davvero bene, per cui in questi scontri è importantissimo il ruolo degli head coach. Bill Belichick non ha impressionato quest’anno e questa già è una notizia, perchè un volpone come lui, per quanto antipatico e scorbutico, si è sempre fatto valere sul gridiron, dimostrando a tutti di valere tanto oro quanto pesa, come capo allenatore. Non quest’anno però, dal momento che sia a Jacksonville che a Detroit, nelle ultime due settimane rispettivamente, è stato outcoached, come si suol dire in inglese, intendendo che gli allenatori avversari sono stati ben più efficaci di lui.
Al contrario, Adam Gase sta stupendo proprio tutti, dopo esser stato attaccato e accusato di valere poco per le sue decisioni di rinunciare a Jay Ajayi (lo scorso Halloween) e di volersi attorniare sempre di persone che conosce da tempo, sia giocatori sia coordinatori, ora sta raccogliendo consensi ed apprezzamenti. E’ così che vanno le cose, e non solo in questo sport, se vinci sei un genio talentuoso mentre se perdi sei un brocco incapace. Con queste premesse, come possono i due head coach non sperare di riuscire ad aver la meglio, domenica pomeriggio? Il successo della loro stagione, la possibilità di un rinnovo contrattuale, la stima ed il rispetto dei loro ragazzi e dei tifosi, passano principalmente per i risultati finali di partite come questa.
Le condizioni dei Dolphins
Miami arriva bene a questa sfida, dal punto di vista mentale. La squadra è imbattuta, la difesa tiene bene, l’attacco vince e dà spettacolo, difficile stare meglio di così. Non tutto è oro quel che luccica, però, e non dobbiamo scordarci di aver praticamente regalato, ad avversari non insormontabili, gli ultimi due quarti a New York e i primi due all’Hard Rock Stadium, la settimana scorsa. Inoltre mancheranno delle pedine importanti: oltre ai due lungodegenti Josh Sitton e William Hayes (nessuno dei due tornerà prima della stagione 2019), anche il lineman difensivo Andre Branch non riuscirà quasi certamente ad essere della partita, ed è in forte dubbio anche una delle bandiere della squadra: la S Reshad Jones. Recupererà invece Cam Wake e sarà finalmente al 100% DeVante Parker. Destano preoccupazione le condizioni della linea difensiva, che ha brillato perchè ha potuto godere di ampia rotazione, in questo inizio di stagione, ma si ritroverà con gli uomini contati domenica e con un cliente davvero scomodo da dover accontentare.
Come stanno i Patriots
New England è invece in uno stato mentale non invidiabile. Viene da una brutta streak di due sconfitte e da altrettante sfuriate di Bill Belichick, oltre ad una di Tom Brady risalente alla sfida con i Jaguars: il QB è stato ripreso mentre urlava “Just do your job!” ai suoi compagni di reparto. La defense è piuttosto acciaccata a causa di infortuni; non sono al meglio alcuni dei suoi linemen difensivi, tra cui l’efficace Trey Flowers, e due dei suoi CB, ma i problemi principali sono in attacco. Brady potrà contare sul solito Gronk, anche lui non al meglio per una botta, ma sicuramente domenica lo vedremo lottare per la palla, e pochi altri, dal momento che Julian Edelman sconterà la sua quarta – ed ultima – giornata di squalifica e l’ultimo arrivato Josh Gordon, ricevitore tanto dotato quanto problematico, non sarà ancora disponibile. Ma si parla sempre del numero 12, e finchè sta bene lui c’è poco da star tranquilli.
Anche Superman però ha la sua kryptonite e verosimilmente i Dolphins la hanno in squadra. X Howard ha già intercettato Brady due volte l’anno scorso, a Miami, e qualcosa mi dice che muore dalla voglia di ripetersi, soprattutto in un momento come questo dove le sue INT sono 7 nelle ultime 8 partite.
Potremmo dire che le due squadre sono allo stesso livello, in questo preciso momento, ma, quantomeno per il fattore campo, io vedo favoriti i Pats per domenica. Di una cosa comunque possiamo star certi, il match sarà di quelli da non perdere, guardate i nomi e l’importanza della posta in palio, ci troviamo di fronte ad un big match, volenti o nolenti. L’appuntamento è per le 19 di domenica (ora italiana), avrete bisogno di un ottimo motivo per perdervi questa partita. Forza Dolphins.
Autore: Mattia Mezzetti
Data di pubblicazione:
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