All’AT&T Stadium di Arlington va in scena una delle classiche più classiche della NFL, Giants e Cowboys si sono incontrate la bellezza di 113 volte negli ultimi 60 anni, e quella di ieri sera, il Sunday Night Football, è stato l’ennesimo tassello che mantiene Dallas in vantaggio (65-46-2) su New York (sponda Giants ovviamente).
Partita interessante solo nei primi drive, poi addormentata per almeno 2 quarti e mezzo, e che torna a svegliarsi nell’ultimo quarto, quando prima Dallas dilaga (se 20-3 può definirsi dilagare), ma poi i Giants rischiano addirittura di portarla all’overtime.
L’asse Prescott-Elliot funziona a corrente alternata, più in palla il quarterback che all’occorrenza si traveste pure da running back, lavorando di option e portanto a fine gara ben 45 yards a referto. Il primo squillo tuttavia arriva grazie ad una ricezione profonda di Tavon Austin, sul quale però la colpa è tutta del cornerback Janoris Jenkins che si fa lasciare sul posto dal numero 10 di Dallas prendendo sulla distanza almeno 3-4 yards di gap.
Dallas praticamente subito a segno, mentre dall’altra parte i Giants con il redivivo Manning fanno una quartantina di yards prima di ridare il pallone ai padroni di casa, ma si vede subito che il team della grande mela non è sul pezzo, e la linea di attacco è spesso sovrastata (anche in modo imbarazzante) dal fronte difensivo dei padroni di casa.
Manning chiuderà la partita con statistiche assolutamente eccellenti, ben 33 completi su 44 tentativi, per 279 yards e 1 touchdown pass, peccato che il grosso di questo bottino arrivi proprio nel 4° quarto quando ormai la partita sembrava chiusa.
Nel complesso una partita largamente dominata dalle linee di difesa, e qui la differenza l’ha fatta il buon Dak Prescott, che forte del suo stile di gioco e del suo fisico (del resto il ragazzo ha 25 anni), ha saputo sfruttare l’aggressività della pass rush newyorkese con il classico gioco da college, le option, sulle quali in più occasioni ha uccellato i suoi controllori, mentre stessa cosa non si poteva pretendere dal veterano Eli Manning (37 anni), che ha subito ben 6 sack per una perdita di 59 yards in attacco.
Alla fine comunque, il problema di Dallas è ancora quello di riuscire a capitalizzare meglio in attacco, infatti a pochi minuti dal termine, sul risultato di 20-3, che poteva essere ben più largo, nessuno avrebbe ipotizzato dei Giants in rimonta, e invece…
Manning nel quarto periodo ha piazzato un all-in sul tight end Evan Engram, trovando il touchdown del provvisorio 20-10. Il kick off successivo di Aldrick Rosas ha creato quella suspence che non c’è mai stata in questa partita, palla calciata addosso al tight end Blake Jarwin che non trattiene e che viene ricoperta da un lesto Thomas: possesso Giants a metà campo con 1:25 da giocare.
Manning ancora una volta ci prova, ma il suo 5 su 7 porta i Giants solo fino alle 20 yards offensive, e allora via di field goal, con Rosas che non sbaglia e si va sul 20-13 con ancora 11 secondi sul cronometro.
Stavolta però l’onside kick di Rosas è fuori misura ed esce dalla sideline, a questo punto a Prescott non serve altro che inginocchiarsi e far finire il tempo rimanente, facendo riprendere colore ai tifosi di casa, che probabilmente avranno passato i peggiori ultimi minuti di questo Sunday Night.
Dallas quindi 1-1 appaiata alle altre deluse della NFC East, Philadelphia e Washington, che sono uscite con una sconfitta clamorosa nelle partite della domenica, mentre New York per ora è il fanalino di coda con 0-2 ma anche tanti dubbi sulla potenzialità di questo team.