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Buona la prima per i Dolphins
La stagione parte bene per Miami, nonostante il meteo, i Dolphins si aggiudicano la prima partita, vincendo contro i Titans.
La prima dei Dolphins è in casa, all’Hard Rock Stadium, contro i Titans e, com’era prevedibile, nonostante i disagi causati da una partita fissata per le ore 13 del 9 settembre, in una delle città più afose del mondo, il pubblico delle grandi occasioni non si fa certo attendere a Miami Gardens.
Forse galvanizzati dalla prova dei Miami Hurricanes, la squadra universitaria amatissima da queste parti, che nello stesso stadio stadio hanno ieri passeggiato sui non troppo attrezzati Savannah State Tigers, distruggendoli con il punteggio di 77 a 0, i tanti tifosi di football della Florida del Sud hanno riempito lo stadio anche in occasione dello home opener dei Dolphins, Hard Rock non completamente esaurito, ma poco ci è mancato.
E’ infatti importante ricordare che, nonostante i tanti lustrini di Miami: il jet – set di vip che ama vivere o venire in vacanza da queste parti, le spiagge ed i locali di South Beach sempre affollati e le svariate iniziative portate avanti dalla sempre viva e festaiola comunità latina residente in zona; nonostante le recenti buoni stagioni degli Heat, la squadra di NBA che negli ultimi 12 anni ha vinto tre titoli trascinata da due campionissimi come Dwayne Wade e LeBron James; nonostante l’immortale fascino del baseball che continua ad essere abbastanza seguito nonostante i perenni insuccessi dei Miami Marlins, la Florida è soprattutto terra di palla ovale, con tre franchigie che militano nella NFL ed una vivacissima scena universitaria cui già si accennava prima, tanto nel Sud quando nel Nord dello Stato.
Come in molte altre parti degli Usa, anche qui il football è religione, le domeniche allo stadio cominciano ore prima del kickoff, con il fenomeno tutto a stelle e strisce del tailgate, nel quale tifosi dell’una e dell’altra franchigia trascorrono tempo insieme impegnati nelle iniziative musicali e di intrattenimento organizzate presso l’arena di gioco oppure, spesso e volentieri, condividono birra ed hot dog, in attesa che i loro beniamini si fronteggino sul gridiron.
Chiusa la lunga parentesi introduttiva andiamo ad occuparci della partita: prima dell’interruzione, avvenuta ad un minuto abbondante dal termine del primo tempo di gioco, della partita causata dalle tempeste di fulmini che si stavano pericolosamente avvicinando al terreno di gioco, i Dolphins erano apparsi in forma. I primi punti a teabellone li mettono gli ospiti dei Titans, che chiudono il loro primo possesso con un calcio da 3 punti realizzato da Ryan Succop al termine di un drive dove il rookie di Miami Minkah Fitzpatrick ha subito modo di presentarsi ai suoi nuovi tifosi con un bel tackle. La prima avventura offensiva dei padroni di casa è viziata da 10 yards di penalità, per una falsa partenza della guardia offensiva Laremy Tunsil, e si conclude con un punt di Matt Haack. I successivi possessi Tennessee sono un pò confusionari e i coach della squadra biancazzurra sono costretti a utilizzare due timeout nel primo quarto. Chiaro indicatore che qualcosa non gira al meglio negli schemi offensivi, dal momento che i timeout valgono oro in questo sport, anche se, durante la prima metà della partita, sono chiaramente meno necessari che negli ultimi giri d’orologio. Il QB Mariota trova comunque il suo TE Luke Stocker con un bel lancio da 30 yards prima che, in un tentativo di conversione da quarto tentativo ospite, Minkah Fitzpatrick salga ancora in cattedra, sbattendo la porta della end zone in faccia all’attacco. La palla torna a Miami e i Dolphins scaldano lo stadio, passaggi corti, belle corse e sciocche penalità difensive sono gli ingredienti di un drive che Tannehill guida bene fino alla porta di casa Titans, dalla quale spara per 10 yards all’indirizzo di Kenny Stills.
Il numero 10 riceve e si tuffa sul pilone: primo TD dopo 600 giorni di stop per Tannehill, prima segnatura stagionale per i Fins, primo PAT messo tra i pali per il rookie Jason Sanders. Il 7 a 3 per i padroni di casa si manterrà fino all’interruzione forzata per le condizioni meteo, prima della quale c’è modo di vedere un altro bel possesso orchestrato dai Dolphins, con efficaci corse di Kenyan Drake e Frank Gore, bei passaggi corti per Albert Wilson, uno dei quali completato per 21 iarde, e Jakeem Grant e il coraggio di coach Adam Gase di chiamare un tentativo alla mano su un quarto down e 1 dalle 15 yards offensive, purtroppo fallito. C’è poco da vedere quando, poco meno di un paio d’ore dopo lo stop, si riprende a giocare per il termine del secondo quarto. una punt di Tennessee con Grant, in veste questa volta di ritornatore, subito fermato e Tannehill che si inginocchia.
Il terzo quarto riparte con alcuni possessi interlocutori, in cui l’unico brivido è per Mariota, che dopo essersi fatto male alla mano lascia il suo posto per un game alla sua riserva, Blaine Gabbert. Il QB titolare rientrerà subito, ma solo per lanciare un intercetto tra le mani di Reshad Jones, capace di ritornarlo per una ventina di yards, fino alle 40 offensive; azione in seguito alla quale si verifica un alterco, rapidamente sedato, tra le due squadre. L’azione di attacco di Miami comincia bene, perchè dopo una penalità ai danni della difesa ed un bel passaggio per il TE Mike Gesicki, rookie da Penn State, da 11 yards, i padroni di casa si ritroveranno in piena red zone. Peccato che sul passaggio successivo, proprio Gesicki viene anticipato da Butler, il quale, approfittando di una imprecisione di Tannehill e di un buono e fortunoso rimbalzo della palla, intercetta l’ovale riportandolo fuori dalla zona rossa. Dopo questa azione la partita subisce un altro stop per maltempo, con 6 minuti e 47 secondi da giocare nel terzo quarto.
Trascorrono altre due ore di rinvio e si riparte con un buon intercetto da parte di Kiko Alonso che restituisce subito palla all’attacco Dolphins, permettendo a Miami di realizzare tre punti con il primo field goal in NFL di Jason Sanders. Sull’attacco successivo ritroviamo Gabbert in campo per Mariota. Sono i RB che si caricano la squadra in spalla e Dion Lewis corre per 35 yards in un solo game duranteun ottimo possesso Tennessee a cavallo tra terzo e quarto quarto. Lo conclude proprio Lewis che, in corsa, si fionda in end zone realizzando il primo TD per la sua squadra. L’ultimo periodo di gioco si apre dunque sul 10 pari. La reazione dei Dolphins a questa segnatura è uno spettacolo: Succop calcia e Jakeem Grant riceve nella sua zona di meta; a chiamare una fair catch non ci pensa neanche e comincia a correre, ottimi bloccaggi e una elevatissima velocità gli permettono di andare fino in fondo all’altra estremità del campo; dopo una corsa di 102 iarde Miami è nuovamente sopra nel punteggio. Il ritorno di Grant è il secondo più lungo nella storia della franchigia.
Mostrano i denti anche i Titans con Derrick Henry che riesce ad andare in meta correndo per oltre 60 yards, prima che una penalità annulli il tutto. Dopo il punt i padroni di casa danno nuovamente modo ai tifosi di scaldarsi poiché Ryan Tannehill, incredibile ma vero, connette un passaggio lungo per Stills che brucia Butler fiondandosi in meta. 75 yards di passaggio per Ryan e secondo TD del match per Kenny. C’è qualcosa da sistemare negli special teams però, dal momento che anche Tennessee realizza un TD sul ritorno successivo, con il ritornatore Jennings che raccoglie un calcio corto di Sanders e, velocissimo, riporta la palla in meta.
E’ un quarto quarto in cui le due squadre sembrano voler rimediare ai disagi causati dai rinvii per maltempo segnando a volontà. Tannehill sbaglia la lettura e, su un lancio lungo, viene intercettato dalla safety Kenny Vaccaro, con Tennessee che può ripartire da buona posizione. Gabbert è solidale con il suo omologo avversario e decide di lanciare la palla tra le braccia di Reshad Jones, che ringrazia e riporta la sua seconda palla intercettata di giornata fino alle 12 yards di Tennessee. Su questo possesso arriva la prima sack della partita: un buon blitz Titans porta troppi uomini per la linea offensiva di casa, e Tannehill finisce a terra. Miami deve accontentarsi di un calcio da tre punti. Non ci sono altre emozioni, se non un calcio di Succop da oltre 50 yards che fissa il punteggio finale sul 27 a 20 Dolphins.
La più lunga partita di football dal merger del 1970 che segnò la nascita della NFL – durata oltre 7 ore – se la aggiudicano i Miami Dolphins, che partono con il piede giusto in questa stagione 2018.
Per chi ha a cuore le statistiche: Tannehill ha lanciato per 230 yards, completando 20 passaggi su 28 con 2 TD e 2 intercetti; Gore ha corso per 61 iarde (9 possessi) e Drake per 49 (14 possessi); Stills ha ricevuto per 106 iarde in sole 4 ricezioni, realizzando due TD.
Autore: Mattia Mezzetti
Data di pubblicazione:
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