Tutti prima o poi devono fermarsi, e anche se il ruolo del quarterback è tra i più longevi, nella NFL, si arriva ad un punto in cui anche i mostri sacri (più o meno mostri e più o meno sacri), possono solo “accomodarsi” in panchina.
Questa volta toccherà ad Eli Manning, fratello minore di Peyton Manning, “accomodarsi”, lasciando il posto ai due suoi backup: Geno Smith, 27 enne ex quarterback dei rivali Jets, e Davis Webb, rookie da California, preso al terzo giro dell’ultimo draft.
Ben McAdoo (Giants Head Coach) avrebbe deciso di far alternare i due backup facendoli subentrare a gara in corso, magari nella seconda metà del match, in modo da permettere a Manning di continuare la sua striscia di partite consecutive da titolare, che attualmente, con 210 presenze, è la seconda di sempre in NFL, dietro solo a Brett Favre che di partite da titolare ne ha giocate, consecutivamente, ben 297.
Manning però avrebbe “rifiutato” l’offerta del suo Head Coach, e in un’intervista avrebbe detto chiaramente che se si deve dar spazio ai Smith e Webb, è meglio che glielo si dia completamente, senza pensare al suo record, anche perchè lui in campo va sempre per vincere, ed entrare tanto per far presenza (per il record), non è di suo interesse.
Gesto signorile di Eli quindi, che fa un passo indietro a 360 gradi e lascia il posto da titolare, e forse anche i Giants (o il football) a fine stagione?
La decisione di McAdoo del resto rientra nei piani di rinnovamento dei Giants, vista la stagione disastrosa, e visto che in panchina ci sono due prospetti interessanti nel ruolo di quarterback, perchè non valutarli sul campo in vista di un’avvicendamento in cabina di regia?
Geno Smith nei due anni da titolare nei Jets (2013-2014) ha collezionato oltre 5.500 yards di completi e 25 touchdown, mentre Davis Webb è un ottimo prospetto in chiave futura, e si presenta con quasi 10.000 yards in quattro anni di NCAA, avendo giocato solo 35 partite (su 48) a causa di un infortunio all’ottava giornata del campionato 2014 che gli ha fatto perdere il posto da titolare l’anno successivo (5 apparizioni per sole 300 yards lanciate) a favore di Patrick Mahomes (rookie backup di Alex Smith nei Kansas City Chiefs). Nel suo ultimo anno in NCAA, trasferitosi ai California Golden Bears, Webb ha lanciato per 4.295 yards con 37 touchdown pass.
Visto il potenziale in panchina, e visto che Manning il prossimo anno avrà 37 primavere, il ragionamento di McAdoo è più che comprensibile, anche perchè i Giants al Draft 2018 godranno sicuramente di scelte molto alte, e quindi, perchè non verificare la bontà della cabina di regia (in toto, tra Manning, Smith e Webb) in modo da potersi concentrare su ruoli rimasti meno coperti?
Per Eli Manning comunque si chiude un’era, magari un po’ offuscata dall’ombra del fratello maggiore, Peyton, detentore di alcuni record nella NFL, ma comunque il piccolo di casa Manning non è stato un comprimario, anzi, in 14 stagioni nei New York Giants ha conquistato 2 Super Bowl (2008 e 2012), entrambi contro i New England Patriots (le due macchie di Tom Brady), nei quali ha ottenuto anche il titolo di MVP (a differenza del fratello che su 2 Super Bowl vinti ha conquistato solo una volta il titolo di miglior giocatore della finale), ha lanciato per oltre 50.000 yards mettendo a segno 334 touchdown pass e segnandone altri 6 su corsa, ed è stato selezionato 4 volte al Pro Bowl.
Nella bacheca di Eli Manning anche 2.815 yards su pass completati e 18 touchdown pass nelle 12 partite di playoff disputate in carriera.
Un giocatore magari poco acclamato (e molto spesso criticato), che però ha portato i Giants sul tetto del mondo ben due volte (sulle 4 totali dei newyorkesi), e che probabilmente avrà un posto d’onore nella hall of fame di New York, magari con ritiro della maglia numero 10, a fianco degli altri due grandi registi di questo team: Phil Sims (MVP del Super Bowl XXI) e Y.A. Tittle (3 volte MVP della NFL pre-Super Bowl).