Ennesima battuta d’arresto per i Detroit Lions, che con la terza sconfitta consecutiva, e un record in negativo di 3-4, rischiano seriamente di bucare l’appuntamento coi playoff. Nel match casalingo della domenica sera, contro i non irresistibili Pittsburgh Steelers, l’offense guidata da Matthew Stafford diventa incredibilmente sterile nella red zone, buttando alle ortiche una partita dove l’unico a mettere punti sul tabellone è stato il kicker Matt Prater con 5 su 5.
Dall’altra parte della barricata, Pittsburgh vince grazie a quello che è totalmente mancato ai Lions, un running game decente. Le’Veon Bell infatti con le sue 76 yards in 25 corse (e 1 touchdown), ha tolto pressione dal backfield di Roethlisberger, soprattutto quando Big Ben ha lanciato l’ennesimo intercetto stagionale (9 totali fino ad ora), sul punteggio di 3-3 nel primo quarto di gioco. Episodio che comunque, per fortuna degli Steelers, non ha avuto conseguenze.
Detroit infatti, dopo aver deliziato gli appassionati di football NFL, grazie ad uno dei migliori running back di tutti i tempi, il grandioso Barry Sanders, sta cercando di battere il record dei Cincinnati Bengals, che tra il 1992 ed il 1995 ruscirono ad arrivare a ben 67 partite senza avere un running back che facesse almeno 100 yards di corsa durante una singola partita. Bene, i Lions sono già a quota 59, il traguardo è vicino!
l’offense guidata da Matthew Stafford diventa incredibilmente sterile nella red zone
Tornando alla partita, quello che si è visto in campo sono state due squadre un po’ rattrappite, che hanno giochicchiato fino al colpo del KO di JuJu Smith-Schuster, wide receiver rookie giovanissimo (solo 20 anni!) di Pittsburgh, che riceve un pallone sulle 27 yards della propria metà campo e si beve tutta la secondaria in maglia blu andando a concludere in endzone per 97 yards di touchdown pass. Colpo mortale per una partita che si era tenuta in equilibrio tra un field goal di Prater e uno di Boswell.
JuJu Smith-Schuster diventa il man of the match con 197 yards di ricezione e 1 touchdown (beato chi l’ha al fantafootball…), chiudendo praticamente nel terzo quarto la gara.
il playbook di Detroit non sembra contemplare il running game […] e soprattutto sembra che sia andata persa tutta la documentazione relativa a come si mette in campo una goal line offense
Certo ci sarebbe tutto un ultimo periodo da giocare, ma nonostante Stafford sia un bombardiere (27 completi su 45 per 423 yards), il playbook di Detroit non sembra contemplare il running game (nonostante i tre running back abbiano collezionato 71 yards) e soprattutto sembra che sia andata persa tutta la documentazione relativa a come si mette in campo una goal line offense. Due volte infatti i padroni di casa si sono giocati un quarto down a ridosso della goal line avversaria, e due volte hanno fallito. Poi per fortuna hanno capito che non era aria, e alla terza occasione sono andati al sicuro con un field goal praticamente da sotto i pali.
Fa sorridere pensare che se anche nelle due occasioni di quarto down e centimetri, Detroit avesse calciato, forse con 6 punti in più avrebbe persino potuto vincere la partita (persa di 5 punti).
Un peccato per i Lions, non tanto perchè avrebbero meritato di vincere più degli Steelers, ma piuttosto perchè nonostante tutto, sono stati la squadra che in campo ha giocato in modo più arrembante, ha macinato yards con più continuità, e con un po’ più di cinismo avrebbe potuto chiuderla già all’halftime, dal momento che, come detto prima, Pittsburgh è sembrata timorosa, più del dovuto.
Con questa vittoria Pittsburgh vola a 6-2 nella AFC North e mantiene la distanza dalle inseguitrici (sia Baltimore che Cincinnati hanno vinto).