Il big match della 6ª giornata tra le due imbattute della Prima Divisione finisce in modo rocambolesco con la vittoria dei Rhinos Milano per 20-13 in casa dei Giants Bolzano. Per i milanesi è l’ennesima conferma e il resto del campionato potrebbe essere gestito in ottica playoff con maggior tranquillità, avendo i Rhinos stessi battuto tutte le dirette avversarie per la post season (Panthers, Seamen e Giants appunto). C’è da chiedersi cosa potrebbe succedere se i Rhinos dovessero riuscire a far rientrare Ricciardulli e se trovassero un sostituto per McNeal.
La partita nonostante le numerose e importanti assenze tra le fila milanesi (Ricciardulli, McNeal, Bonanno e coach Ault), è assolutamente equilibrata, con i Giants che, oltre ai due import Willingham (quarterback) e Hayes (linebacker), possono contare anche sull’oriundo Simone, vero mattatore dell’attacco, e molto utile in difesa.
Ciononostante i due attacchi faticano a produrre punti, tanto che si va all’halftime sul 3-0 per i Rhinos grazie ad un field goal di Catalani. Nella prima metà di gioco infatti i Rhinos sono troppo run oriented, poco concreti in fase di realizzazione e poco concentrati sui lanci, cosa che non gli consente di capitalizzare i due fumble dell’attacco rossoblu, mentre il gioco offensivo dei Giants comincia bene, con una varietà più ampia tra le corse di Ghislandi e i lanci di Willingham, ma dura giusto il tempo di un drive prima che i rinoceronti prendano le misure e blocchino ogni sbocco agli avversari.
Di tutt’altro tenore la seconda metà della gara che vede realizzarsi 30 dei 33 punti della partita. Cominciano i Rhinos con il touchdown segnato su azione di punt con la complicità suicida dello special team altoatesino, che inopportunamente tocca il pallone a ridosso della propria endzone rendendolo “vivo”. Pallone poi coperto in endzone proprio da parte di un giocatore Rhinos che porta il punteggio sul 10-0.
La partita arriva stancamente fino al termine del 3° quarto, quando una combinazione Willingham-Simone porta i Giants fino alla linea delle 2 yards, lasciando a Marco Bonacci il compito di ricevere il pallone del touchdown per il 7-10 che apre le danze nel quarto periodo di gioco.
I Rhinos non riescono a produrre gioco, i Giants cominciano a “leggere” la zone read di Pryor e dopo una fase di “stanca” dominata dalle difese, ci pensa una penalità chiamava a Roccotiello a regalare ai Giants un 1° & goal sulle 7 yards dei neroarancio che viene “convertito” in touchdown con l’ennesima combinazione Willingham-Simone, che riceve nel corner dell’endzone un lob precisissimo per il sorpasso: 13-10 Giants, che falliscono l’exrapoint.
Nemmeno il tempo di gioire per il sorpasso che i Rhinos scoprono le carte e cominciano a mettere la palla in aria, con Pryor che con soli due lanci copre le 80 yards che separano i rinoceronti dalla endzone. Il terminale offensivo in entrambe le azioni è Tommaso Finadri che prima riceve una bomba che rimane in aria per 50 yards, e successivamente riceve in endzone il pallone del touchdown del controsorpasso: 16-13 Rhinos con Catalani che non sbaglia e porta il punteggio sul 17-13.
Nel drive successivo, con l’inerzia tornata tutta dalla parte Rhinos, i Giants non riescono a muovere palla e si complicano ulteriormente la vita giocandosi un 4° & 1 sulle proprie 25 che non viene chiuso. Rhinos che con poco più di 3 minuti sul cronometro gestiscono il vantaggio con le corse di Cira e Querzola e finalizzano con il field goal di Catalani (il secondo di giornata) che fissa il punteggio sul 20-13.
Nel drive successivo i Giants con pochi secondi da giocare non riescono a fare il miracolo, la difesa milanese è attenta e concede il minimo sindacale obbligando i padroni di casa a rigiocarsi un 4° down sulle proprie 35, questa volta le yards da prendere sono 3 ma ancora una volta la difesa dei Rhinos è concentrata. Turnover on down e partita che termina con Pryor che si inginocchia.
Un big match a tutti gli effetti, con due squadre che non si sono risparmiate e con difese dominanti, che poco hanno concesso agli attacchi avversari. La chiave dell’incontro è stata negli special teams, i Rhinos infatti hanno segnato ben 13 punti (2 field goal e un touchdown) ed hanno bloccato 1 trasformazione, per un parziale di 14 punti che sono stati vitali in una giornata che ha visto l’attacco troppo sottotono, soprattutto troppo confidente nelle corse ma poco preciso a concretizzare in endzone la produzione offensiva.
Pryor ha tirato fuori dal cilindro le mosse giuste al momento giusto con i due lanci per Finadri che hanno invertito l’inerzia proprio nel momento migliore dei Giants, ora per i milanesi rimangono 5 partite assolutamente alla portata, per poter gestire un primo posto che vorrebbe dire semifinale in casa, mentre i Giants, dopo la prestazione di oggi, possono vedere al futuro con fiducia, perchè con la stessa intensità potrebbero avere la meglio nei due scontri diretti contro Panthers e Seamen, che hanno proprio nella secondaria i punti deboli che Willingham potrebbe sdruttare grazie all’ottima intesa con Simone e Bonacci.