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Dorico blindato
Al Dorico non si passa, vale anche per gli agguerriti Warriors Bologna, scesi nelle Marche per ribadire la loro superiorità all’interno del girone B e costretti nei secondi finali della partita a pensare più a salvare il doppio confronto, piuttosto che a conquistare la vittoria. Il bicchiere dei felsinei è quindi mezzo pieno, la sconfitta […]
Al Dorico non si passa, vale anche per gli agguerriti Warriors Bologna, scesi nelle Marche per ribadire la loro superiorità all’interno del girone B e costretti nei secondi finali della partita a pensare più a salvare il doppio confronto, piuttosto che a conquistare la vittoria. Il bicchiere dei felsinei è quindi mezzo pieno, la sconfitta di misura non pregiudica la conquista diretta della semifinale, ma i ragazzi di Coach Rotelli escono rafforzati nell’animo da questa vittoria che, in concomitanza con la sconfitta dei Marines, contro gli Hogs, consegna loro anche l’accesso ai playoff per il secondo anno consecutivo.
Come avvenuto contro i Panthers, anche i Warriors subiscono un intercetto nel primo drive della partita: il secondo lancio della partita di Rob Curley finisce direttamente tra le braccia di Gabriele Ballerini, ma la buona posizione di campo non viene sfruttata a pieno da Pentello&co., ci si deve accontentare di un calcio, per nulla facile, da 42 yard di Enrico Leonardi che però infila i pali quasi senza faticare.
Leonardi torna protagonista (autentico ironman) anche nel ritorno di punt successivo ad un drive ancora smorzato sul nascere dalla difesa anconetana: il numero 24 dorico corre fino alla metà campo avversaria sfruttando bene i blocchi dei suoi compagni. La seconda buona posizione di campo consegnata a Pentello questa volta viene sfruttata: Rocky sfrutta Mitch McGrath, sia con screen pass che consegnandogli direttamente la palla con un hand off, ma l’azione che fa esplodere la tribuna stracolma del Dorico è un lancio di precisione millimetrica, in cui il pur ottimo Walter Peoples non può far nulla che assistere alla ricezione in salto del numero 20 verde-arancio che dà il 9-0 (XP di Morichi no good).
Il primo quarto si conclude con i Dolphins ancora in attacco e i Warriors capaci di conquistare un solo primo down nei primi 15 minuti di gioco. Sale in cattedra Michele Marchini: prima con una ricezione sul profondo che porta i suoi fino alle porte della redzone e poi con un numero plastico, andando a ricevere in salto vicino alla sideline dopo aver corsa una traccia inebriante per il suo marcatore diretto. Qui però si arenano le speranze dei dorici: Andrea Nadalini (classe 1990) che per tutta la partita va a caccia delle gambe di Pentello, riesce ad ingabbiare il QB anconetano e costringe i Dolphins ad accontentarsi di altri 3 punti, ancora messi a tabellone dal tanto potente quanto preciso Leonardi.
12-0 sembra addirittura poco per quanto visto in campo sino a quel momento e i Warriors non riescono a reagire, costretti ancora una volta ad un three&out. Il punt però questa volta non è ritornabile e viene fermato sulle 5 yard dei Dolphins, costretti ad una improbabile uscita da una zona pericolosa. Pentello cerca più volte sul profondo un ispirato Marchini, ma il duello per palati sopraffini con Arturo Morara questa volta vede vittorioso il bolognese. Per la prima volta nella partita quindi Bologna non concede punti e per di più consegna all’attacco una posizione di campo piuttosto ghiotta, dovuta ad un punt che esce troppo presto dal campo. Jordan Scott si mette al lavoro, Curley riesce a convertire con un lancio su Marco Piva un quarto down fondamentale, e in un batter d’occhio Bologna toglie lo 0 dal tabellone. Ci pensa il RB americano a rompere due placcaggi ed ad entrare da par suo in endzone. Matteo Guerra trasforma e il risultato di 12-7 fa quasi strano per quanto visto e il rammarico sulle tribune è ancora maggiore considerando come viene gestito l’ultimo drive del secondo quarto, con Pentello che manovra con precisione chirurgica, ma con il cronometro che va a 0 senza l’opportunità di riuscire a fermarlo, quando si era già dentro alle 20 avversarie. Da registrare nel drive una ricezione fondamentale di Filippo Limitone, al rientro in questa partita.
Il primo drive del terzo periodo ripropone lo stesso Pentello visto in chiusura di secondo quarto, preciso, dinamico, costante, in grado di prendersi ogni singola chance venga lasciata dalla difesa. Il guadagno decsivo arriva da Marchini che riceve uno screen pass e sfruttando il blocco del suo compagno di squadra, Mejdi Soltana, riesce ad accellerare sulla sideline per una trentina di yard, che diventano ancora di più a causa di un facemask da lui stesso subito. Con Ancona già in campo opposto è il turno di Matt Gordon andare a ricevere e a muovere la catena. Sul primo down ad 11 yard dalla linea di meta, Pentello va subito in endzone, proprio su Matthew, che non riesce per pochissimi centimetri a restare dentro il campo. Ed è sempre per questione di centimetri che Marchini non riesce a convertire il terzo down successivo: lo spot della palla non premia lo sforzo del ricevitore con il numero 88 e ancora una volta ci deve pensare Leonardi a mettere punti sul tabellone con un FG che si infila tra i pali.
15 a 7 sarà anche il risultato finale del terzo quarto, dopo che un drive dei Warriors si conclude con un tentativo di FG che non viene trasformato da Guerra. Le cose sembrano mettersi bene per gli ospiti quando a metà quarto Rob Curley può entrare in campo a sole 30 yard dalla linea di meta, sfruttando un punt che esce male dal piede di Mejdi Soltana e successivo fallo personale contro il punting team. La difesa dorica costringe comunque il QB avversario a giocare un 4th down e 9 yard da prendere sulle 18: su di lui arriva anche la pressione, ma la freddezza mostrata nel lanciare nonostante il colpo imminente e la precisione dell’esecuzione valgono il TD che Piva riesce a ricevere nonostante la quasi perfetta copertura del defensive back avversario. A soli 2 punti di distanza, il coaching staff felsineo decide di agguantare il pareggio sin da subito, ma la conversione viene intercettata dall’onnipresente Leonardi.
Il resto del quarto vede prima un’azione spettacolare ancora di Marchini che riceve e corre dopo la ricezione per un guadagno complessivo di una cinquantina di yard, azione che però non porta punti, perché il calcio successivo di Leonardi viene bloccato dalla linea avversaria. Nel drive successivo la D dei Dolphins costringe di nuovo al punt l’attacco guidato da Curley, ma deve anche registrare l’infortunio di Roman Vikhnin che lo tiene fuori per il resto della partita. La flea flicker con la quale Bologna cerca di sorprendere una difesa dorica che torna a non concedere nulla è l’ultimo tentativo per vincere la partita: la palla cade lunga veramente di poco su un Mattia Parlangeli che era ormai involato verso la meta avversaria, questa volta, a differenza di quanto accaduto nella partita di andata, l’home run non va a segno e da lì Bologna si preoccuperà più di contenere lo scarto che di vincere. Il punt con 28 secondi da giocare è un segno di resa, che però Pentello tenta ugualmente di sfruttare, con ancora un timeout a disposizione: prima Marchini e poi una flag portano i Dolphins in posizione di sparo, il FG di Leonardi, che avrebbe pareggiato il -5 dell’andata, però esce sulla sinistra e il risultato finale recita 15 Dolphins, 13 Warriors.
Ora, con il record per la prima volta sopra al 50% (4 vinte, 3 perse), i Dolphins avranno una settimana di pausa, prima dell’impegno ad Ostia contro i già eliminati per la corsa ai playoff Marines Lazio, per l’ultima partita di regular season.
Autore: Fabio Gentile
Data di pubblicazione:
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