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IFL: week 7
17 maggio 2013 – Man mano che si avvicina, la fine della regular season produce un effetto duplice, sulle partite in programma. Da un lato infatti fa in modo che un numero sempre maggiore di queste gare valga per un obiettivo non lontano ma molto imminente, dall’altro accresce la preoccupazione di alcune squadre, che vedono […]
17 maggio 2013 – Man mano che si avvicina, la fine della regular season produce un effetto duplice, sulle partite in programma. Da un lato infatti fa in modo che un numero sempre maggiore di queste gare valga per un obiettivo non lontano ma molto imminente, dall’altro accresce la preoccupazione di alcune squadre, che vedono avvicinarsi la fine di una stagione che è partita lenta, per via delle condizioni del tempo non favorevoli, per poi accelerare – nella percezione – e precipitarsi ora alle ultime tre giornate con alcuni interrogativi in cerca di una risposta preferibilmente netta. Ai playoff, lo sappiamo, sono già passati Panthers, Seamen e Warriors, senza però che nessuno dei tre possa definire la propria posizione di partenza nel tabellone, e sappiamo quanta differenza ci sia tra il giocare un turno di wild card, come accadrà alle seconde e alle terze, e attendere direttamente la semifinale in casa, premio di maggioranza per la prima di ciascun girone. E allora, all’interno di ciascuna partita, trovate ora le prospettive per le squadre che si affrontano. Ricordando che è online da oggi il sito del Super Bowl XXXIII, www.superbowl2103.it.
GIRONE A
IFL MAGAZINE GAME OF THE WEEK
SAMPLA BELTING RHINOS MILANO (1-4)-SEAMEN MILANO (4-1) (sabato 18 maggio ore 18, Velodromo Vigorelli via Arona 19 Milano) – Derby, parte seconda. Che vale come la prima, emotivamente, ma raddoppia il suo significato, perché nel frattempo è accaduto altro, e che altro. È accaduto che i Seamen alla vittoria per 14-0 nell’andata ne abbiano aggiunte due, salendo a 4-1 e guadagnando la certezza dei playoff; è accaduto che i Rhinos si siano risollevati dilagando a Bolzano per poi però cadere a Reggio Emilia e Parma e trovarsi, ora, al quarto posto nel girone, l’unico che non ammette ai playoff. E dunque va bene la supremazia cittadina, tra due squadre con le divise più belle di tutto il football italiano, ma quella entra in gioco solo come conseguenza del risultato, importante per entrambe. I Marinai vogliono giocare in casa il turno di wild card, e serve dunque arrivare secondi, i Rinoceronti vogliono tenere a contatto i Giants, per poi magari giocarsela all’ultima giornata, allo stadio di Pero che dopo il derby diventerà il campo di casa per le due gare rimanenti. Per i Rhinos c’è il problema legato al quarterback Chris Forcier, che domenica ha riportato un infortunio al piede che l’ha messo ko già nel primo quarto, anche se il suo sostituto, il 22enne Giovanni Silva, se l’era cavata piuttosto bene, considerando l’ingresso a freddo e il valore dell’avversaria. Subito bene il wide receiver Chauncey Calhoun, arrivato al posto di Kadarron Anderson e dimostratosi in grado di essere l’elemento versatile in grado di dare ancora maggiore completezza alla difesa e a un attacco che è tuttora tra i migliori dal punto di vista statistico, primo per yard guadagnate (362.4) e per yard su corsa (156.2) e secondo per yard su lancio (206.2), statistica che vale addirittura il primo posto se vista dalla prospettiva della difesa arancione, leader sui lanci altrui (131.2). I Rhinos sono però penultimi in red zone come attacco e ultimi in difesa, un dato da ricordare. Quanto ai Seamen, che in assenza di Jeff Souder ripropongono l’ex Rhino Brian Bradford, qualche problema fisico anche per Shawn Abuhoff e una settimana vissuta con tanti giocatori fermi per infortunio o influenza, e il conforto dei numeri, per quel che vale: secondi nei
punti concessi con 15.2 e nelle yard guadagnate con 263.6, primi sulle yard lanciate con 221.2, migliori nell’efficienza sui lanci e negli intercetti (10, 5 dei quali per mano di Abuhoff), hanno qualche problema a convertire al 3° down (ottavi con 8/43) e concedono molto sulle corse (114.8), il che potrebbe anche rappresentare uno scenario per la partita di sabato se si pensa che di fronte c’è, come si è detto, l’attacco di terra più efficace della IFL, anche se parte della sua incisività dipende da Forcier (45 corse per 292 yard, 6.5 di media, e un td da 82 yard domenica scorsa), il cui impiego è, come si diceva, incerto.
Aggiornamenti via Twitter su @RhinosLiveMatch e @Seamen_milano
PANTHERS PARMA (4-1)-GIANTS BOLZANO (2-4) (domenica 19 maggio ore 15, Stadio XXV Aprile via del Popolo Parma) – Parma, aperto il vaso di Pandora (per gli avversari) delle partite casalinghe domenica scorsa, ora non si ferma più, e fa il bis di impegni allo Stadio XXV Aprile, in corso di ristrutturazione (già aggiunta una tribuna dal lato corto, ci sono lavori sulla struttura dietro la end zone dal lato spogliatoi), e in attesa di spararsi altre due gare sul bel prato di casa, contro gli Hogs domenica 26 e contro i Seamen 7 giorni dopo, sfida che tra l’altro potrebbe teoricamente decidere il primo posto, dopo che entrambe le squadre si sono già messe in tasca l’approdo ai playoff. Di Parma continua a colpire la regolarità, anche in partite come quelle di domenica scorsa, in cui gli avversari (Rhinos, nello specifico) non mollano mai e ti tengono sempre sotto pressione, rimontando e costringendoti a replicare. L’attacco delle pantere, del resto, è tuttora primo per punti segnati (24.4 a gara) e secondo nell’efficienza sui lanci, statistica che riassume vari elementi legati al gioco aereo, oltre a un buon secondo posto nella red zone, ovvero nel grado di concretezza una volta che si arriva entro le 20 yard avversarie: in 23 (!) suonate di campanello da quelle parti di campo, massimo numero di tutta la IFL, i parmigiani sono secondi dietro ai Warriors per percentuale di realizzazione, 82.6%, avendo segnato 11 touchdown e calciato 8 field goal. E a proposito di field goal, disporre di un piede come quello di Andrea Vergazzoli, che fin qui ha 8/10 nei calci da tre punti, vuol dire per i Panthers poter programmare dal punto di vista tattico in maniera differente da moltissime altre squadre, e anche questo è un vantaggio notevole. Quanto all’organico, qualche dubbio sulle condizioni fisiche di Francesco Vasini, uscito nell’ultimo quarto della partita contro i Rhinos per un colpo al collo, mentre non è certo il rientro dell’offensive line Gianluca Ferrari, assente domenica scorsa. Per i Giants la partita ha un significato ovviamente diverso: la sconfitta di sabato 11 sul campo dei Seamen, pur non togliendoli dal terzo posto del girone, ha rimesso i bolzanini in piena bagarre per l’accesso ai playoff, che devono contendere ai Rhinos. Dotati di un attacco molto cresciuto dopo l’arrivo del qb Chris Owens (assente all’andata, quando i Panthers vinsero 17-6), terzo per punti segnati (20.8), primo nei first down (15.7), terzo nel tempo di possesso, i Giants si presentano con due ex, Diego Gennaro (pluricampione d’Italia con Parma) e Mario Cristiano, mentre mancherà il terzo, Michele Viviani, assente anche nella partita contro i Seamen; e con lui marcherà visita molto probabilmente Stefano Puntar, infortunatosi sabato. C’è però un grande ritorno, quello del defensive end Matteo Freri, colonna dei Giants campioni d’Italia 2009 e storica colonna della difesa, mentre da un’assenza meno… lunga rientra il ricevitore Thomas Michaeler.
A Parma sarà tra l’altro Football Day: a partire dalle 9.30, infatti, in campo le ragazze della nenoata formazione Flag Panthers con un allenamento poi una sfida alle Ranzide di Trieste, campionesse d’Italia, e in contemporanea anche i ragazzi dell’ Under 13 Flag, impegnati in un Bowl prima contro i Daemons poi contro i Rhinos.
Aggiornamenti via Twitter su @ParmaPanthers e @GiantsBolzano, play-by-play su www.panthers.it
GIRONE B
ENERGY BULDING DOLPHINS ANCONA (3-3)-WARRIORS BOLOGNA (4-1) (sabato 18 maggio ore 20, Stadio Dorico viale della Vittoria Ancona) – Spettacolo, e alto livello tecnico. Come facciamo a saperlo? Beh, basta conoscere le due squadre, la loro rivalità antica e recente, l’attesa per la partita ad Ancona e a Bologna, le esigenze di classifica, perché una vittoria dei dorici, sconfitti all’andata per 14-9, con un touchdown nel finale su lancio lungo di Jacob Caron, scivolone di Carlo Fanini e bella ricezione di Marco Piva, riaprirebbe la sfida per il primo posto nel girone, addirittura. Vittorie per entrambe, nel turno precedente, con un 19-0 dei Dolphins sugli Hogs e un 28-14 dei bolognesi a Roma, che però raccontano poco, per le differenze tattiche tra le avversarie, della gara di sabato. Nei Dolphins dovrebbe riprendere il suo posto Roman Vihknin, assente contro gli Hogs, mentre è più incerto il ritorno di Marco Stefani, uomo di linea d’attacco, e lo stesso vale per Paolo Meneghetti, che contro gli Hogs ha riportato un infortunio al ginocchio: molto più facile che si riveda il wr Michele Marchini, assente sabato scorso, e dubbi per l’altro wr Filippo Limitone, frenato da impegni di lavoro. Nei bolognesi ancora in campo Rob Curley, il quarterback che ha sostituito Caron, rimasto a dare una mano alla squadra: domenica scorsa, con una limitata conoscenza del playbook e di molti compagni di squadra, Curley ha lanciato tre passaggi in td a Mario Panzani e la settimana trascorsa è stata dedicata ad acquisire una maggiore familiarità con tutto e tutti, con l’obiettivo di una crescita. Pur se già certi dei playoff, infatti, i Warriors non sono ai vertici delle statistiche offensive: quarti nei punti (20.4), sesti nelle yard totali (222.4), settimi in quelle su lancio (129) e quarti in quelle su corsa (93.4) nonostante la presenza di un’arma affidabile come Jordan Scott, che guadagna 67 yard a gara, 5.1 a portata. Uno dei segreti – palesi, visto che compaiono nelle statistiche visibili a tutti (http://gestione.fidaf.org/public/campionati/statistiche/generali/A13.htm) – è la raffinatezza in red zone, ovvero entro le 20 yard avversarie: in 14 toc-toc al varco altrui i Guerrieri hanno segnato 11 touchdown e un field goal, mentre nei 2 casi rimanenti ci sono stati un intercetto (contro i Dolphins) e un fumble. Warriors primi anche nei quarti down trasformati (5/9) e insomma una discreta dimostrazione di efficienza, alla quale i padroni di casa contrappongono una crescente solidità in difesa. Che è prima per punti concessi (solo 15.2), per yard totali (185.7), yard su corsa (52), seconda per quelle su lancio (133.7), mentre l’attacco, pur se cresciuto rispetto al pantano di Reggio Emilia (e Bologna) di inizio stagione, non ha ancora recuperato sul piano statistico le posizioni che gli competono, trovandosi penultimo (ma dai!) con 220.2 totali e ultimo sulle corse, con 20.8, nonostante l’apporto maggiore di Giuseppe Lombi in alcuni down decisivi. Partita intrigantissima, dunque, e occhio agli spalti, comunque: la tifoseria dorica ha previsto e preparato una bella esibizione di colore, ovviamente arancio-verde, prima del kickoff.
Aggiornamenti via @Anconadolphins e @WarriorsBologna
IFL MAGAZINE GAME OF THE WEEK (2)
HOGS REGGIO EMILIA (2-3)-MISTERSEX LAZIO MARINES (1-4) (sabato 18 maggio ore 20.30, Stadio Torelli via Togliatti Scandiano, Reggio Emilia) – Mmm (mormorio di studio, perplessità, concentrazione). Qui siamo forse al dentro o fuori, tra Hogs e Marines. O meglio: fuori – quasi – i romani, se dovessero perdere con più di 18 punti di scarto (l’andata la vinsero per 21-3) e intanto i Dolphins battessero i Warriors. In tal caso infatti non potrebbero più scavalcare gli Hogs per via del confronto diretto sfavorevole. Vietato anche solo pensarci, ovviamente, per la squadra di coach Gianluca Leone e dell’attivissimo team manager Marco Fiordalice, che nel comunicato ufficiale del team conferma il “dentro o fuori” e aggiunge «sarà dura, trasferta lunga e qualche
infortunio di troppo, ma so che i ragazzi ce la metteranno tutta per scrollarsi di dosso le brutte sensazioni della partita di domenica scorsa ad Ostia. La situazione infortuni è pesante ma non tragica: nel football l’infortunio fa parte del gioco, e la squadra ha dimostrato di poter sopperire alle defezioni, alcune in ruoli importanti, altre in settori già deficitari. Qualche “illustre” infortunato sta tornando, e soprattutto l’inserimento di alcuni ragazzi del farm team permette alla squadra di fare ottimi allenamenti in previsione delle prossime sfide». Vero, e si potrà vedere qualcosa già sabato, considerando anche alcune curiosità statistiche: Marines e Hogs sono penultimi e ultimi in punti segnati, con 16.4 e 10.4 rispettivamente, ma mentre i padroni di casa sono in fondo anche nelle yard conquistate (147, di cui sole 41.6 su lancio) e nei primi down (8), e in settimana hanno cercato di darsi una scossa sollevando dall’incarico l’offensive coordinator Marco Brizigotti, che aveva cercato di gestire la difficile transizione tra il tradizionale attacco Wing T e una filosofia diversa. Ora sulla sideline le chiamate le farà l’head coach Daniele Rossi con l’aiuto di due veterani come Massimiliano Mai e Gianluca Fiorillo, già usi a ruoli tecnici dal momento che Fiorillo è stato il coach dell’Under 21 campione d’Italia due anni fa. Diverso il discorso per la difesa, che ad esempio è seconda nelle yard concesse (215.4), terza nei punti (15.6) e prima nei palloni recuperati (differenziale di +6), e avrà di fronte l’attacco con il maggior tempo di possesso, 26:44, aspetto nel quale i Marines eccellono, pur non avendo sfruttato le occasioni che tale controllo del tempo presenta: i romani sono infatti arrivati in red zone 13 volte segnando solo in 6 casi, per una percentuale del 46.2% che è la peggiore della IFL, e nasce anche da ben 6 quarti down non andati a buon fine.
Autore: Fabio Gentile
Data di pubblicazione:
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