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I Puma sbranano i Crociati
Crusaders Cagliari – Puma Vimodrone 14-21 (Arena League FIDAF) La grande impresa non è riuscita. I crociati devono dire addio al campionato a nove giocatori e lasciare il posto alle due lombarde che hanno legittimato l’accesso alla seconda fase dell’Arena Football. I Puma si sono congedati dal pubblico con ripetuti hurra’ rivolti in special modo […]
Crusaders Cagliari – Puma Vimodrone 14-21 (Arena League FIDAF)
La grande impresa non è riuscita. I crociati devono dire addio al campionato a nove giocatori e lasciare il posto alle due lombarde che hanno legittimato l’accesso alla seconda fase dell’Arena Football. I Puma si sono congedati dal pubblico con ripetuti hurra’ rivolti in special modo agli irriducibili tifosi vimodronesi che non si sono voluti perdere la costosa trasferta. Ma lo sportivissimo e copioso pubblico locale, supportato dalle mai dome “Wonderboobs”, ha comunque sottolineato con un sonoro applauso l’importante gesto atletico degli ospiti. Sui rosso argento non solo vigeva l’obbligo di vittoria, ma per superare il turno avrebbero dovuto staccare gli avversari di almeno 26 punti. Impresa ardua ma non proibitiva. L’inizio dei padroni di casa è spumeggiante grazie all’ottima iniziativa di Sergio “Sam” Meloni che con il suo godibile spunto permette al solito Matia “air” Pisu di sbloccare il match. Il bottino diventa ancora più congruo grazie alla trasformazione da due punti di Andrea “Cavallo” Lianas. Tutto fa pensare ad una gara in discesa, ma non è così perché il collettivo lombardo oltre ad essere ben attrezzato, ostenta un tipo di gioco che imbarazza non poco gli uomini guidati dall’head coach Giacomo Clarkson. La pressione psicologica si fa sentire, certi errori che da fuori possono sembrare banali, indicano come i sardi siano condizionati dal massimo obiettivo da perseguire. La difesa è concentratissima, ma basta un solo errore per consentire a Finadri di raggiungere a grandi falcate sulla fascia destra la linea di meta. Il touch down, sebbene non finalizzato con altri punti suppletivi agita irrimediabilmente le menti del team isolano che vedono ormai svanire il sogno di raggiungere i play – off. Rimane la consolazione di vincere per il morale e per la platea rumorosa che non smette neanche un attimo di incoraggiare i ragazzi. Sergio “Sam” Meloni è ammirevole nelle sue incursioni personali nel cuore della difesa milanese, ma il suo pari ruolo avversario Gabriel Ripamonti non è da meno. I primi due quarti si chiudono con i Puma in vantaggio di per 14 a 8 grazie al touch down di Luca Pileci. Nell’intervallo i tre allenatori di casa (Clarkson, Manca e Palmas) provano a somministrare le ultime nozioni strategiche stagionali che sembrano avere effetto quando con una prova di forza estenuante, che li vede avvicinarsi gradatamente ad un passo dalla end zone, i Crusaders raggiungono il pari sull’asse Sergio Meloni – Luca Giraldi. Ma le energie si consumano a vista d’occhio, gli ospiti hanno a disposizione una rosa molto più folta che permette loro di chiudere i conti con un Michele Piazza imprendibile e abile nel seminare tutti i suoi diretti avversari con una corsa da manuale. Il calcio piazzato di Lorenzo Carmelini mette la ciliegina sulla torta sulla bella prova offerta dalla sua squadra. Giacomo Clarkson (head coach Crusaders): “I Puma hanno meritato, noi potevamo giocare meglio, abbiamo fatto degli errori fondamentali e quindi hanno meritato loro. E’ stata una partita diversa da quella dell’andata, abbiamo giocato meglio, il punteggio lo dimostra, però fin quando si commettono un certo tipo di errori le partite si perdono perché i turn overs e le palle perse sono importanti, noi abbiamo perso due palloni fondamentali che costringono la loro difesa a stare in campo e il nostro attacco ha la possibilità di segnare; se invece succede il contrario è un problema, la difesa si stanca e loro acquistano anche morale. E poi c’è un discorso di fondo che è la preparazione atletica: i Crusaders devono mettersi in testa che a questi livelli il fisico conta in questo sport, perché a parità di talento, vince il più forte fisicamente e anche a disparità di talento vince chi è più forte fisicamente. In realtà a me non interessava passare il turno, né vincere, mi interessava giocarla bene e in certi momenti l’abbiamo anche fatto, non è tutto negativo, però seccano questi continui alti e bassi. Se noi avessimo giocato tutta la partita in un certo modo l’avremo potuta vincere verosimilmente”.
Guido Cavallini (Head coach Puma): “Siamo molto contenti. E’ un onore chiudere un campionato di regular season qui a Cagliari contro una squadra tosta davvero. E’ servito per crescere, anche se ogni volta che incontriamo squadre abbiamo sempre più difficoltà. Ma è stata una regular season davvero dura, secondo me nel nostro girone tutte e tre le contendenti sono squadre che possono aspirare al titolo, almeno per il livello tecnico, poi ogni partita è una partita. Abbiamo dovuto correre ai ripari a una federazione che ci ha complicato la vita (sia a noi, sia a Cagliari che ha ancor meno possibilità), organizzando diverse amichevoli. Questo è un limite, però i Crusaders hanno il vantaggio di giocare su questo bel campo e su questa terra stupenda”. Stefano Murgia (Free safety Crusaders): “La prima sensazione é di amarezza perché alla fine il campionato finisce qui. C’è un forte dispiacere perché non l’abbiamo persa oggi, ma l’abbiamo persa non allenandoci quando dovevamo farlo, l’abbiamo persa in qualche partita dove non abbiamo mostrato i “cosiddetti”. Alla fine dispiace perché abbiamo fatto un passo indietro rispetto all’anno scorso. Rischio di dire le stesse cose ma per riprenderci c’è bisogno di allenamento anche fuori stagione, andare in palestra, andare a correre e poi quando ti alleni non devi presentarti al campo solo perché lo devi fare, ci vuole più “infogo” un po’ più di palle, insomma c’è bisogno di gente che ci creda, tutti ci devono credere, altrimenti così non va: Però non è tutto così negativo, quest’anno abbiamo molti giovani che nella prossima stagione avranno un anno in più sulle spalle, quindi andrà sicuramente meglio”.
Sergio Andrea Meloni (qb Crusaders): “Abbiamo sentito molta pressione addosso, siamo entrati in campo facendo un tipo di gioco che non è il nostro, perché era finalizzato al raggiungimento di quei famosi 26 punti che ci avrebbero permesso di passare il turno. Con questo assillo abbiamo dovuto forzare moltissimo sbagliando parecchio, diversamente dalla precedente gara contro i Daemons. I Puma erano ben messi in campo, ovviamente ci aspettavano e infatti hanno giocato con una difesa particolare in cui tendono a proteggere molto il profondo, concedendoti qualche cosa sul corto, però complessivamente non siamo riusciti ad esprimere il nostro gioco”. Emanuele Garzia (Presidente Crusaders): “E’ difficile fare un consuntivo stagionale. C’è stata quella partita che abbiamo perso malamente sul pessimo campo di Vimodrone che ha falsato tutto quanto. Però non possiamo attribuire tutte le colpe al terreno di gioco, noi abbiamo fatto la nostra parte. Il risultato di oggi dimostra che potevamo farcela anche in Lombardia. I ragazzi ce l’hanno messa tutta per vincere, eravamo in vantaggio ma alla fine siamo stati surclassati dai Puma che sono sicuramente più forti di noi, quindi è giusto che vadano avanti loro. La stagione continua con i giovani dell’under 18 che si stanno allenando in previsione del loro campionato nazionale che inizierà presumibilmente a settembre. I ragazzi ci sono, il coach Riccardo Frau sta facendo un ottimo lavoro in ambito scolastico e oltre, dedicheremo tutto il nostro tempo a loro, non dimenticando che abbiamo altri appuntamenti nel corso dell’anno prossimo come la nostra candidatura all’organizzazione del Super Bowl 2010 che stiamo cercando di portare avanti”. Aldino Palmas (offensive coordinator Crusaders): “La partita sulla carta era difficilissima perché l’avevamo preparata nell’ottica di passare il turno con almeno 26 punti di distacco, così non poteva essere e quindi l’abbiamo giocata almeno per vincerla. Siamo partiti col botto e poi la stanchezza si è fatta sentire, gli avversari erano molti di più e questo ci ha complicato le cose. Ai nostri atleti, a fine gara, abbiamo detto che un po’ di impegno in più, specie nell’ultimo periodo, avrebbe portato a qualcosa di meglio, invece molti hanno dato per scontato la facilità della gara”. Giovanni Manca (assistant coach defense Crusaders): “ I Puma non hanno demeritato, e di sicuro non era una squadra che meritava di perdere con uno scarto di 26 punti; abbiamo commesso un po’ di errori tattici, ma anche qualche ingenuità di troppo come i due punt sbagliati. La sconfitta ci sta, non abbiamo più di tanto da rimproverarci, rispetto al 49 a 6 dell’andata abbiamo migliorato, solo che in un campionato di quattro partite non hai un margine di recupero. Il nostro era un girone equilibrato, noi abbiamo “cannato” totalmente la sfida di Vimodrone, dove non c’eravamo proprio e in quella circostanza ci siamo giocati l’intero campionato”. Forse tutte e tre le squadre meritavano di passare il turno, però i Puma ci hanno battuto sia all’andata, sia al ritorno, quindi il merito va a loro che sono anche migliorati parecchio con il reclutamento di un nuovo allenatore della difesa all’indomani della prima sconfitta. Forse in rapporto con i Daemons eravamo più equilibrati, purtroppo è andata così”. Angelica Discepolo (Rappresentante WonderBoobs Crusaders): “La sconfitta si mette in conto, non è che si può vincere sempre, comunque la coesione aumenta quando i nostri ragazzi perdono perché ci si confronta, è come un vaccino. A fine gara si canta, si chiacchiera anche perché incontri persone che non vedi tutti i giorni, quindi ci si consola a vicenda. Effettivamente siamo pochine perché purtroppo il football è uno sport d’importazione, non molto seguito perché qui il calcio la fa da padrone, però, nel nostro piccolo, ci mettiamo tutta l’energia che abbiamo, un pochino ci facciamo sentire”.
Autore: Fabio Gentile
Data di pubblicazione:
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