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I Crusaders verso l'esordio casalingo

Si avvicina a grandi passi il tanto atteso esordio casalingo dei Crusaders Cagliari nel campionato a nove Arena Football. La data dell’incontro è stata anticipata a sabato 16 maggio con inizio alle ore 15, presso il campo comunale di San Sperate in via Santa Suia. I crociati affronteranno i Daemons Martesana, compagine milanese che nell’incontro […]


Si avvicina a grandi passi il tanto atteso esordio casalingo dei Crusaders Cagliari nel campionato a nove Arena Football. La data dell’incontro è stata anticipata a sabato 16 maggio con inizio alle ore 15, presso il campo comunale di San Sperate in via Santa Suia. I crociati affronteranno i Daemons Martesana, compagine milanese che nell’incontro di andata disputato il 22 marzo vinse per 20 a 14. Sarà un test importante per verificare se dalla recente e pesante sconfitta di Vimodrone (49 a 6 in casa dei Puma) si sono registrati dei confortanti progressi. La dirigenza confida molto sull’apporto del pubblico, non a caso l’ingresso al campo sarà gratuito. A San Sperate si attendono gli appassionati, ma soprattutto i curiosi: non capita tutti i giorni di poter assistere ad uno spettacolo sportivo unico e coinvolgente come il football americano che in Sardegna viene praticato solo a Cagliari. Prima che Crusaders e Daemons aprano ufficialmente le schermaglie, il terreno di gioco campidanese sarà invaso dagli studenti medi che daranno vita al torneo di flag football. A contendersi il titolo regionale saranno quattro istituti superiori cagliaritani: Istituto Tecnico Nautico Buccari, gemellato con l’Istituto Tecnico Commerciale Pietro Martini; Istituto Tecnico Industriale Statale Dionigi Scano, Istituto Tecnico Industriale Statale Michele Giua e Istituto Tecnico Statale per Geometri Baccaredda. La squadra vincitrice accederà alle selezioni nazionali del 2010.
Se si è arrivati a tanto il merito va tutto alla società che anno dopo anno si incunea tra i comprensori scolastici alla ricerca di nuove leve che possano dare linfa al movimento. L’agente di commercio cagliaritano Aldo Palmas, oltre ad essere l’offensive coordinator della squadra maggiore dei crociati, si occupa del reclutamento di adolescenti (maschi e femmine) e della loro preparazione tecnica; lo affianca Riccardo Frau. Le “vecchie glorie” dei Crusaders non hanno avuto certo la fortuna di vedersi propagandare tra i banchi di scuola la disciplina del football americano. Aldino Palmas si presentò per la prima volta al campo Rai nel settembre del 1994, fatale fu una serata danzante nella discoteca K2 di Assemini: “Un mio compagno di classe – racconta Palmas – si presentò con un look ispirato ad una serie di cartoni animati a me tanto cara, creata da Hanna & Barbera dal titolo originale “Where’s Huddles?”, ma in Italia meglio conosciuta come “I selvaggi”, che racconta le vicissitudini di due famiglie i cui mariti sono giocatori professionisti di football; da lì è nata la passione, non sapevo esistessero i Crusaders, una volta conosciuti non gli ho più mollati”. In effetti Palmas ha giocato per tredici stagioni, a parte un infortunio ai legamenti che lo tenne lontano dai campi per sei mesi: “non mi sono mai demoralizzato, dopo la guarigione ho giocato per altre otto stagioni”. Non è certo semplice andare di aula in aula a diffondere una disciplina poco conosciuta: “si va nelle scuole e si spara sul mucchio – dice Palmas – anche se è grazie al rapporto che instauri con gli insegnanti di educazione fisica che capisci se ti prenderanno seriamente in considerazione. La nostra realtà di sport minore o, meglio, di nicchia ci impone di produrre uno sforzo ancora maggiore per riuscire ad attirare quanti più giovani possibile e la naturale eterogeneità delle figure e dei ruoli del nostro sport moltiplica le possibilità di poter trovare posto nelle varie discipline”. E i quattro istituti superiori che prenderanno parte alle finali sono stati quelli più sensibili alle richieste dei crociati. “Con la formula del quadrangolare – continua l’ex giocatore – avremo l’opportunità di avvicinare le famiglie dei ragazzi al campo di San Sperate e di far vedere loro come questo sia il tipico sport di squadra: il football americano incarna, secondo noi, ciò che bisognerebbe cercare di insegnare ai nostri giovani. La filosofia del gioco basata sulla necessità di avvicinarsi gradualmente al traguardo, grazie al lavoro corale di tutto il team, nel quale solo allo sbaglio di una pedina si vanifica lo sforzo collettivo, cementa lo spirito di squadra, rende il soggetto cosciente dell’importanza del gruppo e limita la nascita della figura del divo”. Ma come si sono svolte le lezioni preliminari rivolte ai giovani adepti? “Di solito utilizziamo i primi venti minuti per dare una semplice infarinatura delle regole che caratterizzano il flag football, poi spieghiamo i fondamentali, dopodichè per una buona mezzora li facciamo giocare, ed è a quel punto che cominciano a divertirsi, soprattutto se in campo ci sono pure molte ragazze”. Quante speranze ci sono che gran parte di questi adolescenti possa continuare con la disciplina? “Di solito almeno la metà continua, – ammette Palmas – ma è anche vero che dal flag al football vero e proprio la differenza è enorme; vorrei infine ricordare che anche se sport di contatto, anche duro, il football è sport con regole molto ben studiate e restrittive che rendono la “disfida” quanto più possibile corretta e questo viene anche condizionato dalla presenza plurima di arbitri in campo”. L’equipaggiamento di ogni atleta consiste in una cintura con due bandierine(flags), pantaloncini aderenti alle gambe e una maglietta da gioco che non può, per regolamento, coprire la cintura. Il gioco si svolge fra due squadre composte da cinque giocatori ciascuna: un quarterback (QB o lanciatore) un centro (C) e tre fra ricevitori (WR) e runninback (RB), per l’attacco. La difesa è più variabile, generalmente ci sono 2 cornerbacks (CB), 2 fra linebackers (LB) e un blitzer.Il campo è lungo circa 70 yards, comprese le zone di meta, e largo circa 30 yards. La partita dura 40 minuti ed è divisa in due tempi da 20 minuti ciascuno. Qualsiasi azione di gioco si ferma quando al portatore di pallone viene tolta almeno una bandierina(flag). Ogni squadra ha quattro tentativi (down) per superare almeno la metà campo e successivamente altri quattro per raggiungere la zona di meta (end-zone). Ogni meta (TD) vale sei punti. Dopo che una squadra ha segnato un TD può incrementare il suo punteggio con un ulteriore tentativo da 5 yard oppure con uno da 12; la trasformazione vale un punto nel primo caso, due nel secondo. Un’altra maniera per incrementare il proprio punteggio sono le safety, ovvero togliere la bandierina(flag) ad un giocatore dell’attacco all’interno della sua area di meta (end-zone) prima che ne possa uscire o avvenga il lancio del pallone; in questo caso vengono assegnati 2 punti alla squadra che ha effettuato lo strappo della bandierina.

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