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Dolphins e Rhinos oltre i 100 punti. Ancona sempre più seconda.

Niente da fare per i Kobra Rhinos Milano, che subiscono la prima sconfitta in trasferta di questa stagione con un sonoro 62-42 che lancia i Dolphins Ancona nei quartieri alti della classifica e punisce i milanesi, relegandoli al 6° posto, lontani dai play off, obiettivo minimo stagionale. La gara registra un punteggio cestistico superando i […]



Niente da fare per i Kobra Rhinos Milano, che subiscono la prima sconfitta in trasferta di questa stagione con un sonoro 62-42 che lancia i Dolphins Ancona nei quartieri alti della classifica e punisce i milanesi, relegandoli al 6° posto, lontani dai play off, obiettivo minimo stagionale. La gara registra un punteggio cestistico superando i 100 punti e confermando l’attacco di Ancona come il più prolifico di questo 2011. Non basta ai milanesi l’entusiasmo della recente vittoria in Efaf Cup per trovare il successo anche in campionato, confermando le difficoltà di una stagione ormai sempre più in salita. I Dolphins fanno la gara nel primo quarto con un impressionante parziale di 30-7. Poi i Rhinos si sistemano e cercano di rimediare. L’attacco riesce a dare continuità nei suoi drive e la difesa cerca di contenere Pentello e compagni. Si va al riposo sul 42-28 e nella ripresa il match si fa più equilibrato con una serie di botta e risposta. Ancona comunque riesce a tenere le distanze ed impedisce la sfuriata milanese nel finale. Sono i Rhinos a gestire il primo possesso ma vengono fermati dai padroni di casa a poche yard dalla meta, e questo avrebbe potuto cambiare l’inerzia della gara, a parte nella partita di esordio contro gli Hogs, quest’anno i Rhinos non sono mai andati in vantaggio per primi. I Dolphins, di contro, non sciupano l’occasione e mettono a segno i primi punti con il lancio in meta di 35 yard di Pentello per Alexander. Ancora i Rhinos riprovano a riequilibrare la partita, ma patiscono un intercetto di Alexander che riconsegna l’ovale ai suoi. Nel drive successivo è ancora Ancona a segnare con una corsa di 22 yard di Hausler che va in meta per il momentaneo 14 a 0. I milanesi reagiscono e accorciano le distanze dopo un bel drive che si conclude con una corsa di 27 yard di Butler (trasformazione buona, punteggio sul 14-7). Ma i padroni di casa schiacciano sull’acceleratore e Pentello trova un td pass di 40 yds per Marchini. Nel primo quarto ci sono ancora due mete dei Dolphins che non perdono un colpo in attacco e riescono a fermare i meneghini ancora una volta. Punteggilo finale del primo quarto di gioco 30-7. E questo break sarà quello che Ancona conserverà per tutta la partita. In avvio del secondo quarto i Rhinos cambiano marcia provano ad accorciare le distanze. Ci riescono con una corsa di 8 yard del qb Dally che va in meta (30-14). Prosegue il botta e risposta con Milano abile nell’usare gli ultimi 2 minuti per rifarsi sotto: le due squadre vanno a riposo sul punteggio di 42-28 per Ancona. Nella ripresa sono ancora i padroni di casa a capitalizzare subito il drive di possesso, ma rispondono bene i Rhinos che non si danno per vinti ed è Dally a finalizzare con una corsa personale di 8 yard (48-35). Pentello, però, continua a sezionare la difesa avversaria mentre l’attacco dei Rhinos non perde più un colpo rispondendo a tutti i tentaivi di allungo dei dorici. Nell’ultimo quarto il tabellone si muove ancora allargando il punteggio di una gara dai connotati cestistici. Milano non riesce a sfruttare l’ultimo drive offensivo, fermandosi a poche yaerd dalla meta (come era accaduto nel primo gioco della partita) e la partita finsice sul 62 a 42 con Ancona che ci inginocchia per far scorrere il cronometro. Con questa sconfitta ora la stagione dei Rhinos sarà davvero in salita e si affievoliscono le possibilità di andare ai play off, ma sarà importante recuperare qualche infortunato in tempo per i prossimi impegni.
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Ancona – “The Black Is Back”. Derick Alexander è tornato e con la sua prova stratosferica trascina i Dolphins Goes Ancona al successo sui Rhinos Milano per 62-42, lanciando la squadra del presidente Leonardo Lombardi al secondo posto in classifica con il record di 4-1 dietro agli imbattuti Warriors Bologna, complice anche il secondo passo falso stagionale di Parma. Diventa ora indispensabile non fare più di un passo falso contro Bolzano, Seamen Milano e Reggio Emilia per poter giungere alla sfida finale contro i Warriors Bologna senza avere l’acqua alla gola e poter gridare: Playoff!

La partita contro i Rhinos è stata caratterizzata da due fasi ben distinte. Un primo tempo tutto all’insegna dell’esplosivo attacco dei Dolphins, guidato da un Rocky Pentello perfetto e ben supportato da una batteria di ricevitori degni di giocarsi la finale scudetto, ed un secondo tempo in cui allo stesso tempo Milano ha preso le giuste misure all’attacco Dolphins e la difesa anconetana ha iniziato a mostrare i ben noti problemi di fisicità e concentrazione, figli soprattutto dell’inesperienza.

La settimana di pausa servirà quindi a migliorare i tempi e le tecniche difensive in particolar modo per quel che riguarda i placcaggi, dato che coach Luchena ha deciso di far svolgere degli allenamenti extra proprio per evitare che la mancanza di esperienza in questo fondamentale possa compromettere una stagione fino ad ora straordinaria.

Una stagione che purtroppo non vedrà più come protagonista sul campo Mehdi Soltana, fratturatosi una clavicola durante un placcaggio. Auguri di pronta guarigione a lui.

Ed a proposito di protagonisti, già detto dei “soliti” americani, val la pena menzionare l’ottima prestazione difensiva di Mattia Dal Monte e quella dei ricevitori Michele “Iron Mike” Marchini e Filippo “Big” Limitone. Per la serie: il futuro dei Dolphins è limpido e azzurro come il cielo d’estate.

La partita:

Pronti via e la partita inizia sotto una leggera pioggerellina che disturba più i 300 spettatori circa accorsi a vedere il match che non i giocatori, e subito i Rhinos non concludono il loro primo drive. I Dolphins prendono palla e partono col botto. Sale in cattedra Rocky Pentello che in men che non si dica mette in azione il rientrante Alexander ed è subito 8-0 (trasformazione su azione). Ma Alexander, fuori da un mese, è scatenato e nel successivo drive dei Rhinos intercetta un passaggio del quarterback avversario Dally (insufficiente la sua prova, specialmente in fase di lancio) e riporta in campo l’attacco Dolphins. Ed Ancora una volta il dinamico duo Rocky Pentello-Thom Hausler non concede sconti. Pentello è infatti millimetrico nel servire Thom Hausler che corre per 22 yard collezionando il 14-0 (punt su azione non buono). I Rhinos capiscono che con i lanci non risolveranno nulla in questa partita e tornano alla loro vocazione principale, le corse. Jason Butler, molto buona la sua prestazione, ne mette subito a segno una da 15 yard per il 14-7. I Rhinos sono pronti a farsi sotto, ma il loro morale torna subito sotto i tacchi a causa di un kick off calciato in maniera drammatica che permette agli anconetani di ripartire dalla metà campo milanese. Ed è qui che Pentello realizza il passaggio più spettacolare della serata. Un missile da 40 yard che Michele Marchini afferra in end zone portando lo score sul 22-7 (extra point su azione). I Rhinos sono ufficialmente in bambola e buttano via un drive senza concludere nulla, con Dally sackato dal giovane Mattia Dal Monte. Ma il primo quarto da 10 e lode dei Dolphins non finisce qui perché Pentello ha ancora il tempo di servire Derick Alexander che con una corsa di 35 yard manda agli archivi il primo quarto sul risultato di 30-7 (e.p. su azione realizzato).

Nel secondo quarto i Rhinos iniziano a venire fuori e Jonathan Dally con una corsa porta il risultato sul 30-14 (e.p. su calcio). Ma ancora una volta lo sprint lombardo è fermato dai milanesi stessi che con un altro kick off inguardabile permettono ancora una volta a Dal Monte di rendersi protagonista facendo ripartire l’attacco anconetano dalle 45 yard dei Rhinos. Al sanguinario duo Pentello-Hausler non par vero di ricevere così tanta grazia ed infatti non la sprecano portando il risultato sul 36-14 (trasformazione fallita). I Rhinos continuano a puntare sulle corse e Butler ne effettua finalmente una da 10 yard per il touch down del 36-21 (e.p. trasformato). Ma al successivo attacco Dolphins, Pentello trova “Big” Limitone libero sulle 15 yard. Per la giovane promessa, che è già una certezza, correre oltre la linea dei sogni è un gioco da ragazzi ed il punteggio diventa 42-14 (ancora non buono l’extra point). Ed è proprio dopo la meta di Limitone che la partita cambia completamente faccia, con la difesa anconetana che comincia ad avere qualche sbandamento di troppo e l’attacco dei Rhinos che inizia a buttarla sulla fisicità e l’esperienza per ribaltare il risultato. Ed infatti prima Dally e poi Butler su corsa fissano la fine del primo tempo sul 42-28.

Nel terzo quarto la partita inizia a perdere quella spettacolarità capace di catturare anche un appassionato inesperto e diventa per palati fini. Gli attacchi di entrambe le squadre iniziano a gestire la palla sperando più negli errori delle difese avversarie che non nella propria inventiva. Inoltre i Dolphins iniziano saggiamente ad accorciare i passaggi preferendo guadagnare poche yard alla volta, facendo così scorrere il tempo. Ciò nonostante Pentello effettua altri due passaggi in touch down per Hausler ed Alexander, mentre i Rhinos giungono in end zone con le corse di Dally e Butler per il 56-42. Poi si fa male l’anconetano Mehdi Soltana, per lui frattura alla clavicola.

Il quarto ed ultimo periodo di gioco si apre con un uno-due che affossa ogni speranza di vittoria dei Rhinos. Pentello passa ad Alexander che giunge in end zone dalle 30 yard avversarie, fissando il risultato sul 64-42 (e.p. trasformato su azione). Nel successivo kick off un illuminato coach Luchena chiama un “on side kick” ricoperto grazie ad Hausler con i Dolphins che tornano immediatamente in possesso di palla. E’ l’azione che in pratica determina la fine delle ostilità. I Dolphins iniziano a far scorrere il tempo ad ogni drive senza concluderne nessuno in end zone, stessa cosa accade ai Rhinos arginati da una difesa ritrovata. E così termina la partita.

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