Un field goal incassato a tempo ormai scaduto, un arbitraggio contestato durante e dopo la gara, l’infortunio al proprio giocatore più rapresentativo. Tre fattori determinanti per provare a ricostruire quello che sabato sera a Bolzano contro i Panthers Parma è stato il primo stop stagionale per i Giants nel campionato di A1 IFL. Come nell’ultimo kappaò, l’amaro Superbowl 2008 contro i Lions, due piccoli punti di divario hanno condannato i bolzanini alla sconfitta, consegnando di riflesso ai Panthers il primato in classifica. Nulla di grave nell’ottica dell’intera stagione sia chiaro (ai playoff accederanno le prime quattro della regular season), di certo però non il miglior modo per premiare la generosità del presidente Argeo Tisma, che proprio nei prossimi giorni devolverà tutto l’incasso della gara in favore delle sfortunate persone colpite poco meno di una settimana fa dal devastante sisma abruzzese. Più che la sconfitta in sé, il modo in cui è maturata e diverse chiamate arbitrali apparse incomprensibili ai più, a spaventare ora è effettivamente l’infortunio muscolare occorso al fuoriclasse statunitense Reggie Greene, un probabile strappo al bicipite femorale che potrebbe comportare un lungo stop proprio mentre ci si avvia ad entrare nella fase calda del campionato.
Ma per capire meglio quanto accaduto sul sintetico dello stadio Europa è giusto ripercorrere play by play una gara che, epilogo finale a parte, è indubbiamente da annoverare tra le più appassionanti, combattute e spettacolari mai viste negli ultimi anni. Merito anche dei Panthers, che con un gioco fatto quasi interamente di lanci mettono subito la testa avanti sull’asse composto dal QB Craddock e dall’ottimo ricevitore USA McIntyre. I Giants non restano però a guardare e con una bella trama di Greene impattano quasi immediatamente sul 7 a 7, senza riuscire tuttavia a sfruttare l’intercetto realizzato subito dopo da coach Andrea Ventura, in campo dall’inizio per l’importante sfida. Dopo il primo cambio di campo, ancora McIntyre punisce una retroguardia di casa in difficoltà sui lanci, Greene (97 yds corse solo nel 1° quarto) tenta la nuova replica ma al termine di una incredibile serpentina e con le porte del TD spalancate si blocca improvvisamente: la diagnosi nei prossimi giorni, ma il rischio di uno strappo è concreto. L’offence di casa è sotto choc senza il suo uomo di punta, il guizzo di Marty per Piva porta però a sole due yards dal TD e lo stesso QB va a segno nell’azione dopo, 14 a 14. Una parità che non dura molto, visto che ancora McIntyre è pronto a raccogliere in endzone il 21 punto emiliano.
Dopo il riposo, grandi novità nell’attacco Giants. Greene in abiti “civili”, Lele Rossi e Edwin Reed nei ruoli di runningback, con la consapevolezza di un Marty più votato alla corsa: questa la nuova disposizione. Una strategia che inizia a pagare col passare dei minuti. Nonostante alcune “flag” discutibili in favore dell’offence ospite, le modifiche apportate alla defence dei Giants danno i propri frutti e sul cambio di possesso un Marty trasformato rispetto ad un primo tempo non trascendentale (due sack subiti) ed un grintosissimo Lele Rossi macinano yards in serie. La giocata decisiva è pero aerea e si concretizza sull’asse Marty-Panzani, pass da 19 yards e 21 pari. Si va all’ultima inversione, con Parma costretta al punt. Palla ai Giants? No, chiamata incomprensibile per offside (che le riprese televisive hanno dimostrato totalmente inesistente) e 5 yards di penalità ai rossoblu, utili ai Panthers per chiudere il down. E proseguire in un pregevole drive che vede come atto finale Papoccia involarsi in endzone per una delle rarissime corse ospiti. Tutto da rifare per i Giants, che prima si tengono in corsa con un “miracolo” di Marty al 4° tentativo e quindi vanno a segno grazie alla potenza di Reed prima e Rossi poi: 28 a 28. Si entra nella parte decisiva del confronto ed una dimenticanza della difesa locale permette all’ottimo Craddock di pescare Tunnera per il 35 a 28 all’apparenza decisivo.
Il grande cuore Giants continua però a battere e Marty dimostra di possedere non solo ottime doti tecniche ed atletiche, ma anche i “cosiddetti”: un drive fatto di sue corse e lanci precisi per Panzani e Giuseppe Bonacci (eccellente ricezione) portano al “first and goal”, lo stesso QB si incarica di sfondare in endzone al 4° tentativo possibile e non fallisce. A -1 e con meno di 20” sul cronometro è il tempo delle scelte, Tisma e Olivetto optano per la trasformazione da due, Marty disorienta tutti ed in tuffo ripiomba in endzone. Esplode la gioia su spalti e panchina (giudicata eccessiva la seconda, 15 yards di penalità poi cruciali sul successivo kickoff), la grande impresa sembra compiuta nonostante l’assenza del grande condottiero Greene. La beffa è però in agguato ed assume i panni di Gavesi. Dopo il ritorno di McIntyre, il ricevitore aggancia a circa 15 yards dalla endzone ed a tempo ormai scaduto va a segno personalmente col field goal decisivo. Finisce qui, i Panthers vincono 38 a 36 una gara al cardiopalma. Uno spot per il football tra due squadre di grande levatura, con la speranza in casa Giants di poter ottenere magari già nella post season una meritata rivincita.
Giants Bolzano 36 – Panthers Parma 38 (7-7; 7-14; 7-0; 15-17)
TD Giants – 1° Q: corsa Greene 21 yds, trasf. 1p Ventura.
2° Q: corsa Marty da 1 yd, trasf. 1p Ventura.
3° Q: pass Marty per Piva da 19 yds, trasf. 1p Ventura.
4° Q: corsa da 2 yds Rossi, trasf. 1p Ventura; corsa 6 yds Marty, trasf. 2p Marty.
Yards: Giants corsa 294 + lancio 196 (tot. 490), miglior corridore Marty (154 yds) e miglior ricevitore Piva (108 yds); Panthers corsa 12 + lancio 417 (tot. 429).
Incasso totale da devolvere in favore delle persone colpite dal terremoto in Abruzzo: 1160 Euro.