DAZEROADIECI è il podcast curato da Touchdown Magazine che ripercorre, in un numero di tematiche sempre compreso tra zero e dieci, gli avvenimenti più salienti della settimana di NFL appena trascorsa.
In questo spazio testuale vogliamo riproporre i temi affrontati in formato audio, così da dare modo a tutti di avere qualche anticipazione su quanto potranno ascoltare, in maniera più approfondita, scaricando comodamente l’ascoltabile, già disponibile per il download. Per quanto riguarda il Superbowl Weekend, abbiamo selezionato gli spunti seguenti:
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Era da un po’ che non vedevamo un Superbowl tanto sbilanciato e poco equilibrato. Ciò ha inevitabilmente danneggiato, e decisamente, lo spettacolo. Il merito è della difesa dei Philadelphia Eagles, capace di tenere Patrick Mahomes sotto scacco per tutta la partita, trovando 6 sack e 2 INT e consentendogli di segnare soltanto a risultato acquisito, nel cosiddetto garbage time. Il reparto costruito da Howie Roseman durante la scorsa offseason si è comportato nettamente meglio rispetto a due anni fa, e il risultato finale lo dimostra.
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La difesa degli Eagles è giovane e affamata. Si guardi soltanto alla prova del rookie Cooper DeJean, che può formare una coppia di CB formidabile con l’altra matricola, Quinyon Mitchell, capace di serrare la secondaria verde per un decennio. Qualora front office e parti interessate trovino un accordo, naturalmente. Il modo di giocare efficace e istintivo dell’ex Hawkeye ha causato un pick 6 che ha subito indirizzato la gara e tolto riferimenti medio lunghi a Patrick Mahomes. La difesa dei Kansas City Chiefs ha chiuso la sfida giocando contro Kenny Pickett, QB2 di Philly. Se riesci a dare spazio alle riserve in un Super Bowl, significa che hai dominato la sfida. Il merito è in gran parte della difesa dei Birds.
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Kansas City fallisce l’appuntamento con la storia. La presenza di diverse superstar nel roster, da Mahomes a Travis Kelce, da Chris Jones a Joe Thuney e Jawaan Taylor, e l’esistenza dei loro contratti, ha costretto i Chiefs a rinunciare ad altri giocatori importanti. Il ridimensionamento della rosa è stato evidente nel ruolo di guardia sinistra (dove KC ha ruotato personale senza riuscire a chiudere il buco nel quale i blitz avversari si sono infilati) e nel comportamento di una linea difensiva largamente improduttiva, incapace di generare pressione nei play dove non blitzava.
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Il successo dei Philadelphia Eagles è probabilmente un bene per il prodotto NFL. Avere una squadra tanto dominante da vincere tre anni consecutivi avrebbe seriamente minato quel bilanciamento che ai piani alti della lega è sacro. Dopo una prestazione dominante, su tutti i fronti poiché anche la offense di Philly ha giocato meglio di una comunque preparata difesa Chiefs, Saquon Barkley e Nick Sirianni hanno il loro primo anello. Roger Goodell, da parte sua, tira un sospiro di sollievo perché la dinastia Chiefs non ha rotto definitivamente gli equilibri di lega. Almeno, per il momento.
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Kellen Moore, coordinatore offensivo di Philadelphia, se ne andrà ad allenare i New Orleans Saints da campione del mondo; Patrick Mahomes, che si è assunto la responsabilità della brutta prestazione offensiva dei suoi, rimarrà sicuramente a guidare il reparto dei Chiefs. Non vi è però alcuna certezza sul futuro di Travis Kelce, non-factor durante il Superbowl e con ormai diverse primavere. Tornerà in campo? Lo farà ancora con questa maglia? Ha ancora abbastanza carburante per essere competitivo ai massimi livelli? Pur trattandosi delle due squadre che hanno appena disputato il Superbowl, e che dunque possono contare su solide certezze, il futuro riserva numerose incognite.
Crediti fotografici: Associated Press.