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Seconda W consecutiva: recap di Miami Dolphins vs Las Vegas Raiders

I Miami Dolphins vincono di nuovo, contro i Raiders, e rilanciano le loro ambizioni di rimonta in chiave playoff.


Non c’eravamo più abituati. 7 giorni dopo la vittoria contro i Los Angeles Rams (anzi, 6, dal momento che quella sfida si è giocata di lunedì notte), i Miami Dolphins trionfano di nuovo, questa volta in casa, contro i Las Vegas Raiders. La sfida termina 34 a 19 per Miami e mostra una squadra capace di controllare una gara dall’inizio alla fine, senza particolari scossoni. I Raiders, in questo momento, non sono certo un avversario ostico, siamo d’accordo, ma i Fins hanno perso diverse sfide contro avversari inferiori quest’anno. Stavolta, però, non è andata così.

Il racconto della partita

In attacco partono i padroni di casa e trovano subito un TD, firmato dalla sorpresa di stagione, Jonnu Smith, al termine di un drive lungo ed elaborato, nel quale si mettono in mostra Tyreek Hill e De’Von Achane, abili in ricezione a muovere continuamente la catena. Sul fronte opposto inizia la partita di un serio candidato al titolo di rookie offensivo dell’anno, il TE Brock Bowers, che riceve bene (come farà per tutta la sfida) assieme al suo compagno Jakobi Meyers, in un drive che sarà chiuso con un FG corto firmato da Daniel Carlson.

Sul possesso seguente di Miami sono Jaylen Waddle e Odell Beckham a mettere a verbale i due play più interessanti, prima che Adam Butler, con un sack, costringa i Fins a rivolgersi al K Jason Sanders, che segna un FG lungo 31 yards per consentire ai suoi di allungare. Lo schema Raiders non cambia: Bowers, Meyers, Bowers e qualche corsa di Alexander Mattison prima del secondo calcio vincente di Carlson (per 22 yards).

Siamo già nel secondo tempo, dal momento che tutti i drive sono stati molto lunghi. LV parte con un raro punt e poi Miami imbastisce un possesso molto lungo, contraddistinto da corse di Achane e corti passaggi, che si conclude con un corto TD di Hill che si libera bene in end zone, proponendosi a Tua Tagovailoa. Bowers, in seguito, trova finalmente un TD più che meritato, lungo 23 yards, a coronazione di un drive il cui protagonista è Mattison, bravo tanto a correre quanto a ricevere. I Raiders tentano la conversione da due punti, su run game, ma falliscono, perché la difesa è brava ad anticiparne le intenzioni.

I Dolphins non hanno intenzione di rallentare e coinvolgono tutti gli skill players offensivi nel drive seguente compreso l’altro Hill, il TE Julian. Anche lui riceve per un primo, sulle 5 offensive, aprendo la strada alla marcatura di Achane, che trova il TD lungo 3 yards che vale il momentaneo  23-12, a inizio quarto quarto. Sul possesso resta a terra Jack Jones, LB di Las Vegas che stava facendo molto bene, in questa sfida. La partita è ora bella e si va avanti e indietro: Bowers è assolutamente protagonista anche nel drive successivo, nel quale supererà le 100 receiving yards in una partita per la prima volta in carriera. C’è da scommettere che non sarà l’ultima.

Ameer Abdullah, RB3 dei Raiders, riceve e segna il TD che tiene i suoi in scia, ma per poco, dal momento che la difesa ospite combina un pasticcio sul possesso successivo, dimenticandosi Smith completamente solo e liberissimo di ricevere e segnare un TD lungo 57 yards, senza che nessun difensore abbia mai alcuna possibilità di rallentarlo. La botta psicologica è evidentemente fortissima, dal momento che Gardner Minshew, incapace di reagire, regala un facile intercetto a Jalen Ramsey, dal quale scaturisce il FG di Sanders lungo 46 yards che chiude la contesa.

Non c’è 2 senza 3?

Il noto modo di dire è un motto di ottimismo, che potrebbe però anche concretizzarsi domenica prossima, in week 12. Miami ne ha vinte due consecutive, una con una solida difesa (lunedì notte contro i Rams) e l’altra con un attacco grintoso (il match di cui abbiamo appena scritto) e ora deve vedersela con i New England Patriots, squadra in miglioramento netto ma non al livello dei Dolphins, nè a livello di roster né di prestazioni. Il pronostico è con Miami e la partita è ampiamente alla portata dei Dolphins delle ultime due settimane. Con ogni probabilità, la squadra avrà ritrovato un po’ di serenità, negli ultimi 10 giorni. I tifosi sicuramente lo hanno fatto e ora hanno ragione ad aspettarsi una rimonta: il calendario non è troppo proibitivo e Miami potrebbe trovarsi a .500 (con record di 6-6, durante il weekend del Ringraziamento) qualora sconfiggesse NE e poi i Green Bay Packers nel Thanksgiving Day. Non si tratta di un’impresa impossibile, con tutto il rispetto per gli sfidanti, ma i Pats sono in rebuilding dichiarato e GB, pur talentuosa, ha un QB che non azzecca proprio tutte le partite, diversamente da Tua che si sta dimostrando efficace e concreto, da quando è rientrato dopo il trauma cranico.

Il panorama della AFC rende possibile una qualificazione last minute ai playoff, in basso seeding, ma Miami deve vincerle tutte o quasi. Solo in questa maniera la qualificazione dipenderà principalmente da lei. Altrimenti, correrebbe il rischio di dover attendere i risultati delle altre contendenti, e ciò non è mai un bene, perché sei preda degli esiti di situazioni altrui, molto legate a episodi e fortuna. L’attuale record di 4-6 è ancora penalizzante, ma c’è sicuramente ottimismo dopo una buona prima metà del mese di novembre.

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