Touchdown logo

Vittoria in Prime Time, finalmente: recap di LA Rams vs Miami Dolphins

Miami esulta per la vittoria a Los Angeles, contro i Rams, e prova a rilanciare la sua corsa playoff.


Non è stata una bella partita. Non ci siamo divertiti ma, sicuramente, possiamo accontentarci, visti i tempi che corrono.

Nel Monday Night Football Miami va dall’altra parte del Paese, a Los Angeles, per affrontare i Rams e, finalmente, ottenere una W che serviva come il pane. Le ore piccole europee non hanno aiutato e lo spettacolo è stato piuttosto misero, per cui racconteremo molto brevemente la sfida, prima di concentrarci su quel che ci interessa di più: l’analisi della situazione e un commento a caldo. È tutto nelle prossime righe.

Errori e imprecisioni

La sfida si è contraddistinta per una lunga serie di imprecisioni. Intercetti, fumble e sacks hanno caratterizzato tutta la partita. Calais Campbell e un’ottima difesa di Miami hanno portato pressione a Matthew Stafford, ma poi l’attacco non è stato al passo, con Tua Tagovailoa che ha preso decisioni sbagliate su un lungo sack e un intercetto, non aiutato da una linea che lo ha spesso messo in difficoltà. E che dire dei ricevitori? Tyreek Hill ha segnato un TD, chiudendo la sua più lunga parentesi senza segnare in carriera, mentre Jaylen Waddle ha droppato un big play che poteva portare buon frutto. L’acquisizione di Jonnu Smith in offseason, però, pare davvero riuscita: era molto tempo che i Dolphins non avevano più un TE su cui poter contare come lui. Rompe i tackle, difende il pallone e muove la catena, è indubbiamente un giocatore completo.

Fanno più notizia le difese. LA può contare sullo straordinario rookie Jared Verse, linebacker che potrebbe finire per vincere il premio di matricola difensiva dell’anno, mentre Miami non ha solo Campbell, bensì anche Zach Sieler e Chop Robinson, i quali lottano alla pari con una linea offensiva non impeccabile, ma neppure di brocchi, come quella della squadra di casa, e lasciano a secco Puka Nacua e Cooper Kupp, ambedue finalmente disponibili per Sean McVay ma tenuti sempre al margine del gioco da una difesa arcigna. La defense dei Fins ha messo a segno 4 sack e 2 takeaways, ambedue massimi stagionali, mentre Robinson ha generato 5 pressioni e una sack, in un duello rookie contro rookie con Joe Noteboom. Mai prima d’ora in questa stagione Miami aveva conceduto 0 TD a una formazione avversaria. Il 23 a 15 finale evidenzia una prestazione sontuosa in difesa. C’è da augurarsi che sia l’inizio di un trend.

Una nottata colma di buone speranze

Il record dei Dolphins, a 3 vittorie e 6 sconfitte, resta assolutamente negativo. Ciononostante, la franchigia ha dimostrato di essere in recupero nelle ultime tre settimane, quelle in cui ha riabbracciato Tua. E questo non vale soltanto per l’attacco, che ha ritrovato il suo timoniere, bensì anche per la difesa, che sembra operare molto meglio. Forse lunedì notte è stata una vittoria fortuita, ma chi segue questa squadra sarà d’accordo nel dire che la curva di crescita è buona, e guardando avanti il calendario non è impossibile (a novembre Miami trova Las Vegas, New England e Green Bay nel turno del Thanksgiving, tutti avversari alla portata), nella migliore delle ipotesi (che non è troppo inverosimile) si potrebbe arrivare a dicembre 6-6. Vista la situazione della AFC, potrebbe andare bene anche vincerne due su tre e giocarsi tutte le carte a dicembre, ma poi entreranno probabilmente in gioco anche gli infortuni. Numerose franchigie, infatti, hanno record negativi simili a quelli di Miami.

Forse guardare troppo avanti è sbagliato e inopportuno. Probabilmente è meglio godersi questa vittoria, per ora, e fidarsi di Tyreek Hill, che al termine della partita ha urlato ai suoi social di non considerare i Dolphins fuori dai playoff.

Crediti fotografici: CNN.

Please follow and like us: