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Torna il sole a Cleveland: i Browns battono i Ravens 29-24

I Browns tornano a vincere e lo fanno sconfiggendo i Baltimore Ravens reduci da 5 vittorie consecutive. Jameis Winston grande protagonista di giornata.

Photo by Jason Miller

A 68 secondi dal termine della partita, quando Winston ha calcolato male la distanza per il lancio a Moore e Hamilton ha mancato un intercetto facilissimo che avrebbe chiuso la partita sul 24-23 per i Ravens, è stato chiaro un po’ a tutti che gli dèi del football erano dalla parte dei Browns e che la partita sarebbe finita con la vittoria dei ragazzi guidati da coach Stefanski. E infatti, il seguente profondo lancio di Winston ha trovato in touchdown Tillman, facendo esplodere l’Huntington Bank Field di Cleveland. A nulla, poi, è valso l’Hail Mary di Lamar Jackson. Al termine di una settimana tumultuosa (con la spaccatura tra squadra e tifosi e la rottura del tendine d’Achille di Watson) e toccante (per la scomparsa di Jim Donovan, storica voce radiofonica dei Browns), i Cleveland Browns hanno servito l’upset più inaspettato, contro la squadra che nell’ultimo mese e mezzo aveva giocato il miglior football in assoluto ed era reduce da 5 vittorie consecutive. I Baltimore Ravens mancano quindi l’opportunità di balzare in testa alla AFC North (con gli Steelers solitari in vetta dopo la vittoria nel Monday Night Football) ma non escono completamente ridimensionati dalla gara di Cleveland. Sono mancati i dettagli. Gli stessi che hanno fatto vivere ai Browns una domenica da ricordare.

L’attacco Browns ritrovato

Una domenica da ricordare lo è stata principalmente per Jameis Winston. L’ex QB di Tampa Bay e New Orleans, da quest’anno nel roster dei Browns, dopo aver subìto il “declassamento” la scorsa settimana da QB2 a QB3, si è ritrovato titolare contro i Baltimore Ravens, complici l’infortunio di Watson e quello di Thompson-Robinson (unito alla sua non brillante prestazione contro i Bengals). E l’ex prima scelta assoluta dei Buccaneers ha risposto presente, sfoderando una prestazione di altissimo livello: 27 completati su 41, 334 yards guadagnate su lancio, 3 touchdown (con zero intercetti); con Winston come QB i Browns hanno per la prima volta in questa stagione superato quota 20 punti in una partita, mettendo a tabellone 29 punti. Ma, soprattutto, con la regia di Winston l’attacco dei Browns è tornato finalmente a brillare, dopo 2 mesi di buio più totale: Tillman ha chiuso con 99 yards guadagnate e 2 touchdown (quello del 20-17 e quello del definitivo 29-24); Njoku, nel “National Tight Ends Day”, ha chiuso con 61 yards di guadagno e il touchdown del momentaneo 13-10 nel primo drive del terzo quarto che ha risvegliato i Browns; Moore e Jeudy hanno contributo con 85 yards di ricezione il primo e 79 yards di ricezione il secondo. Infine, ulteriore nota di merito a Nick Chubb: domenica scorsa era rientrato in campo dopo il lunghissimo infortunio mettendo a segno un touchdown nella sconfitta contro i Bengals; contro i Ravens, nonostante si capisca che non può essere ancora spremuto e sovraccaricato, ha contribuito in maniera significativa a far muovere l’attacco dei Browns, grazie alla sua capacità innata di trovare buchi nelle difese avversarie e di infilarcisi. Insomma, un attacco che per 7 settimane è apparso lento, sconnesso, poco incisivo, si è ritrovato all’improvviso contro i Baltimore Ravens. Il merito non sarà solamente di Winston, anche perché una rondine non fa primavera. Però, la sensazione di poter avere un record migliore se si fosse deciso di avvicendare Watson con Winston un paio di settimane prima, resta.

Difesa Browns e dettagli: Ravens imbrigliati

Riuscire ad essere incisivi offensivamente e a mettere a referto più di 18 punti aumenta le possibilità per i Browns di vincere le partite. Soprattutto quando la difesa gioca come fatto domenica contro i Baltimore Ravens: il Lamar Jackson versione MVP nelle ultime settimane tenuto a soli 23 completati (su 38 tentativi), il dominante Derrick Henry di questo inizio di stagione tenuto a sole 73 yards guadagnate su corsa (peggio aveva fatto solo all’esordio contro i Chiefs); i Ravens sono stati costretti al punt per ben 4 volte e al “turnover on downs” per ben 2 volte. Nonostante gli infortuni di Ward e Owusu-Koramoah, il reparto difensivo guidato da Jim Schwartz ha sfoderato una prestazione di livello assoluto contro uno dei migliori attacchi (se non il migliore in assoluto) della NFL di questo inizio di stagione; e ha dimostrato che, anche se non al livello della scorsa stagione, questa difesa può ancora fare la voce grossa nella NFL.
Poi, come detto, anche i dettagli hanno fatto la differenza. La partita di Lamar Jackson e la fase offensiva dei Ravens non è stata una catastrofe, tanto che, sotto 23-17 a meno di 5 minuti dalla fine, l’MVP della passata stagione ha confezionato un drive da 91 yards culminato con il touchdown di Henry per il momentaneo 24-23 ospite. Ma la sliding door nel drive successivo con il possibile intercetto di Hamilton su Winston droppato inspiegabilmente dal difensore dei Ravens, ha consegnato la partita nelle mani dei Browns.

La stagione va’ avanti

I Ravens, come detto, non escono ridimensionati da Cleveland. La squadra c’è, sia in attacco che in difesa; ha 2 potenziali MVP in Jackson e Henry e con un po’ più di attenzione dovrebbe riuscire ad arrivare tranquillamente ai playoff e ad andare lontano. Certo che con gli Steelers di questo inizio stagione non sarà semplice prendersi il primo posto della AFC North.
Per i Browns, invece, quello di domenica potrebbe essere stato un nuovo inizio. Il condizionale è d’obbligo, considerando che, come detto in precedenza, una rondine non fa primavera e Winston dovrà dimostrare di essere incisivo nel prosieguo della stagione. I playoff, come detto nelle scorse settimane, sono un obiettivo un po’ troppo utopistico; giocando come contro i Ravens, però, i Browns potranno togliersi delle soddisfazioni e dare a fastidio a chiunque.

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