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Rimontati e sconfitti: i Browns perdono contro i Raiders 20-16

I Browns cadono anche a Las Vegas, sconfitti dai Raiders privi di Crosby e Adams. Sono 3 sconfitte in 4 partite: giocando così diventa difficile invertire la spirale negativa.

Photo Credit: Stephen R. Sylvanie

“Quello che succede a Las Vegas, resta a Las Vegas”. La sconfitta che i Cleveland Browns hanno subìto in casa dei Las Vegas Raiders, invece, rischia di lasciare strascichi e ferite profonde per la franchigia dell’Ohio. Non solo per il 20-16 finale, con ennesima rimonta subìta dopo essere andati in vantaggio quasi immediatamente (questa volta 10-0); non solo perché i Browns hanno perso un’altra partita alla loro portata, contro dei Raiders privi di Davante Adams e Maxx Crosby, le 2 star agli ordini di coach Antonio Pierce; ma anche e soprattutto per il modo in cui hanno perso: arrendendosi al gioco di corsa dei padroni di casa, non supportando un Deshaun Watson in giornata, complicandosi sempre la vita con le penalità, dando costantemente la sensazione di non crederci abbastanza. Ora il record dei Browns è 1-3: prima di tornare a parlare di obiettivo playoffs, bisognerà ritrovare uno spirito di squadra che a Las Vegas è parso smarrito.

Stessa storia, stessi Browns; Raiders incisivi

La partita a Las Vegas inizia, come sempre in questo inizio di stagione, in maniera molto positiva per i Cleveland Browns: touchdown al primo drive (Whiteheart), difesa che forza il 3&out all’attacco dei Raiders, field goal dalle 56 yard di Hopkins. 10-0 alla fine di un primo quarto giocato in modo perfetto dalla truppa agli ordini di coach Stefanski. Ma poi, incredibilmente, il copione delle prime 3 partite di questa regular season si è ripetuto anche in Nevada. I Browns hanno iniziato a soffrire il gioco di corsa dei Raiders, con Minshew che si è affidato prevalentemente a Mattison e White: i due running back hanno messo insieme 110 yard guadagnate (60 il primo, 50 il secondo) e anche se nessuno dei due ha realizzato un touchdown, la loro facilità nel penetrare la difesa dei Browns ha reso semplice il compito del QB dei padroni di casa. Un Minshew che si è limitato a svolgere il “compitino”, completando solo 14 lanci su 24 ma riuscendo a mettere in ritmo, grazie ad un game plan perfetto dell’OC Getsy, la sua batteria di ricevitori, consegnando prima a Tucker l’ovale per il touchdown del 10-7 e affidandosi poi a Turner per il touchdown del 10-20. In mezzo, due field goal perfetti (uno dalle 52 yard, uno dalle 34 yard) di Daniel Carson.
Ma non è stata solo la difesa dei Browns ad andare in sofferenza; anche l’attacco c’ha messo del suo. Nonostante un Deshaun Watson apparso in giornata (chiuderà con 24 completati su 32, dopo un primo drive con 8 su 8), l’attacco dei Browns è incappato in una serie di errori da matita rossa non giustificabili a questi livelli. Penalità (con touchdown annullato annesso), drop censurabili (quello di Cooper con intercetto annesso nel terzo quarto è inspiegabile), offensive line che tutto protegge tranne Watson: lo spettacolo offerto a Las Vegas dal reparto offensivo dei Cleveland Browns è stato, per dirlo con parole forti, osceno. In aggiunta, la difesa dei Raiders, consapevole delle difficoltà palesate dall’offensive line dei Browns nelle prime 3 partite (e in particolare contro i Giants la scorsa settimana), ha continuato a blitzare senza trovare un minimo di opposizione dagli avversari.
L’ultimo quarto, poi, è stato ancor più una sofferenza: la speranza che Watson potesse riuscire nell’impresa (vista la situazione) di contro rimontare i Raiders è stata vanificata da 3 drive giocati in modo poco propositivo e confuso dai Browns, con il solo QB a tentare di risalire la corrente. Ma l’ultimo sack subìto a 40 secondi dal termine ha posto la parola fine alla contesa: Raiders 20, Browns 16.

Non è il momento di parlare di playoffs

Quello di Las Vegas non è stato un bello spettacolo per i tifosi dei Browns. Perché i Raiders balbettanti di questo inizio di stagione, senza le loro 2 star, sembravano la squadra perfetta contro cui ripartire di slancio; si sono rivelati, invece, uno scoglio contro cui potrebbe incagliarsi la stagione dei Cleveland Browns. Prima di tornare a parlare di playoffs bisogna capire come uscire da questo grigiume e appiattimento generale; e il solo pensiero di andare domenica a Washington ad affrontare i Commanders del rookie delle meraviglie Jayden Daniels non fa dormire sonni tranquilli in Ohio.

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