Una domenica da “vecchi” Browns. Dopo la ripassata subìta in Week 1 dai Cowboys, i Cleveland Browns ritrovano la compattezza che li aveva contraddistinti nella passata stagione e vanno a prendersi una vittoria importantissima in Florida, a casa dei Jacksonville Jaguars: 18-13 il finale, punteggio forse che va anche un po’ stretto agli ospiti. Ha funzionato tutto (quasi) alla perfezione per i ragazzi di coach Stefanski: la difesa è tornata a dominare, Hopkins si è confermato una sentenza da qualsiasi zona del campo calci, Deshaun Watson ha mostrato piccoli segnali di ripresa. La strada è ancora lunga, la partita a Jacksonville non rimarrà tra quelle indimenticabili giocate dai Browns e non può essere additata a sinonimo di rinascita; ma, ovvietà, trovarsi 1-1 di record dopo 2 partite è sempre meglio del trovarsi 0-2 e con le spalle al muro come i Jaguars.
Difesa, attacco e special team: un primo tempo dominante dei Browns
I Browns hanno vinto la partita grazie ad un primo tempo sorprendente e dominante. Nei primi due quarti di gioco tutti e 3 i drive portati avanti dall’attacco guidato da Deshaun Watson sono finiti con punti a tabellone: touchdown di Watson nel primo drive offensivo, 2 field goal di Hopkins negli altri 2 drive. Nei primi 30 minuti della gara di Jacksonville si sono rivisti sprazzi del Watson che tutti si aspettano di vedere questa stagione: un QB che sappia mettere in ritmo tutte le sue armi offensive, che sappia leggere la difesa e variare tra lanci e gioco di corsa, che sappia quando è il momento di gestire o di accelerare; e, soprattutto, che non abbia problemi a prendersi le proprie responsabilità quando è il momento di prendersele. Il primo drive offensivo di Watson (e dei Browns) in Florida è stato una sintesi di tutto ciò: 16 giocate, 89 yard percorse, 7 lanci completati su 8 tentativi, Moore, Jeudy e Foreman usati nei modi e nei momenti giusti, lo sfondamento in prima persona per chiudere il drive in touchdown. Questo è quello che in Ohio chiedono all’ex QB dei Texans. Questo è quello che Watson deve fare con continuità se i Browns vogliono avere qualche speranza di playoff. Una continuità che poi è mancata nel prosieguo della partita, considerando che Watson ha chiuso con 22 completati su 34, 186 yard guadagnate su lancio e 2 sack subìti. Ma comunque dei segnali di risveglio ci sono stati.
Chi doveva reagire e dare una risposta dopo la débâcle in Week 1 era sicuramente anche la difesa dei Browns. Dopo essere stati maltrattati dall’attacco dei Cowboys, Myles Garrett e compagni hanno alzato la voce in Week 2 e hanno “bullizzato” l’attacco dei Jaguars, che hanno chiuso il primo tempo con soli 3 punti a tabellone e con un Lawrence in grado di completare solamente 5 lanci su 11 (con la miseria di 16 yard totali conquistate). Si è rivista per lunghi tratti la difesa dominante della passata stagione, quel lavoro d’insieme che è stato il marchio di fabbrica della truppa guidata da Jim Schwartz. Alla fine sono stati 4 i sack comminati a Lawrence (uno a testa per Garrett, Hicks, Wright e Jefferson), 45 i tackles (con Owusu-Koramoah sugli scudi), 9 i tackles for loss. Considerando che l’attacco manca di continuità e ancora non riesce ad esprimersi al 100%, riuscire a difendere in questo modo consente ai Browns di andare a vincere partite “sporche” come quella di Jacksonville.
I Jaguars provano a svegliarsi; i Browns spengono ogni velleità dei padroni di casa
Il calo nel secondo tempo dei Browns è stato, sotto certi punti di vista, anche fisiologico. Troppo brutti i Jaguars visti nella prima mezz’ora di gara per pensare che non riuscissero ad avere un moto d’orgoglio, soprattutto davanti al pubblico di casa. Si è avuta però sempre la sensazione che Jacksonville non sarebbe riuscita a portare fino al termine la rimonta. Il touchdown nel terzo quarto di Etienne (arrivato dopo un lancio da 66 yard di Lawrence per Thomas nel primo gioco del drive) è stato forse l’unico vero momento di sbandamento della difesa dei Browns e l’unico lampo dell’attacco dei padroni di casa. Jaguars rimasti in partita soprattutto per i soliti vecchi problemi della truppa di coach Stefanski, le penalità (soprattutto quelle offensive): non si possono concedere quasi 100 yard di penalità in una partita, non sempre poi si riesce a trovare ugualmente una soluzione per portare in porto la gara. Soluzione, anzi, soluzioni che nel secondo tempo sono state 2: un field goal dalle 44 yard di Hopkins e, soprattutto, la safety messa a segno da Alex Wright a meno di 2 minuti dal termine e con il punteggio di 16-13 per i Browns. Perché se questa partita doveva deciderla qualcuno, in favore di Cleveland, allora non poteva che deciderla qualcuno del reparto difensivo. 18-13 e prima vittoria stagionale in tasca per i Browns.
What next
In Week 3 i Browns dovranno dare continuità alla vittoria di Jacksonville: a Cleveland arriveranno i New York Giants (0-2 di record) e la possibilità di mettersi definitivamente alle spalle la sconfitta in Week 1 contro i Dallas Cowboys è molto alta. In una AFC North che vede, a sorpresa, sia i Ravens che i Bengals con 0 vittorie e gli Steelers a “punteggio pieno”, è fondamentale vincere partite alla propria portata come quella di domenica prossima contro i Giants.
I Jaguars, invece, saranno impegnati nel Monday Night Football a Buffalo: dovranno ritrovarsi il prima possibile (arrivano da 7 sconfitte nelle ultime 8 gare, contando la fine della scorsa stagione), perché il rischio di vivere una stagione anonima è dietro l’angolo.