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Training Camp al via: i temi caldi per i Miami Dolphins
Al via il training camp dei Miami Dolphins. Vediamo i temi più caldi che riguardano la franchigia del Sud della Florida.
Il training camp è l’ultimo periodo prima del kickoff che segna l’inizio di una nuova stagione NFL. Si tratta del momento nel quale le franchigie si ritrovano, dopo la lunga offseason, e riprendono ad allenarsi insieme per preparare la prossima stagione. Il camp dei Miami Dolphins, presso il Baptist Health Training Complex di Miami Gardens, dove i pinnati si allenano da quando è stato creato, come opera accessoria dell’importante ristrutturazione che ha visto l’Hard Rock Stadium trasformarsi in un polo sportivo di richiamo mondiale, ha preso ufficialmente il via, per matricole e veterani, lo scorso 24 luglio. I rookie sono stati convocati qualche giorno prima, per beneficiare di alcune sgambate extra.
Nel momento in cui si scrive questo articolo, i Fins hanno già tenuto due sessioni di allenamento complete, ancora senza indossare l’armatura, che arriverà un pò più avanti nel camp, quando si comincerà a parlare di preseason. La prima tappa è il cosiddetto Back Together Weekend, in programma per il fine settimana del 27 e 28 luglio, che vedrà la NFL celebrare la riapertura delle sessioni di allenamento e, dunque, l’ultima fase di avvicinamento alla stagione regolare. L’apertura ufficiale dei camp è per quel weekend, ma tutti i team si stanno già allenando. Vediamo quali sono i temi principali relativi alla franchigia del Sud della Florida, in questa delicata fase.
Contratto di Tua Tagovailoa: a che punto siamo?
Non possiamo che cominciare da qui.
Tagovailoa, il QB1 di Miami, è in scadenza di contratto. I Dolphins si sono garantiti le sue prestazioni per la stagione in avvio grazie all’esercizio dell’opzione per il quinto anno, uno strumento che dà modo a tutte le franchigie di rinnovare automaticamente il contratto di una matricola per un altro torneo, alla scadenza della quarta annualità compresa nel primo accordo tra i professionisti che viene fatto firmare ai selezionati di ogni draft. Ciò significa che non esiste alcun problema per la stagione 2024/2025, ma che ve ne saranno eccome per la 2025/2026, se si desidera continuare con lui. Questo se è essenziale. La posizione in cui gioca Tua è la più importante nel gioco del football. Il mercato dei cosiddetti skill players, ovvero quelli che mettono i punti a tabellone, è in continuo rialzo. Fa tutto parte di uno schema ben consolidato: il tetto salariale si alza di anno in anno e i giocatori sono sempre più desiderosi di guadagnare palate di milioni. I ricavi della NFL sono in ascesa costante e vengono ridistribuiti tra le franchigie. Di questa golosa torta desiderano un pezzo anche coloro i quali ogni domenica scendono in campo e, soprattutto, chi le partite le vince, come i QB.
Per questo motivo, si fatica a capire il motivo per il quale il front office di Miami non abbia proposto un contratto accettabile al numero 1. Per accettabile intendiamo un accordo poco dissimile da quello che firmò Joe Burrow con i Cincinnati Bengals un anno fa: intorno ai 55 milioni di dollari all’anno. Naturalmente, quel QB ha già portato i suoi a un Superbowl (perso contro i Los Angeles Rams, come ricorderete) mentre Tua non ha ancora vinto neppure una sfida di playoff, per cui potrebbe accontentarsi di qualcosa di meno, ma data la sua età e il suo potenziale, difficilmente sarà d’accordo a percepire meno di una cinquantina di milioni all’anno. Aspettando, queste pretese non si abbasseranno di certo (anzi, potrebbero aumentare se Tagovailoa dovesse giocare meglio dell’anno scorso, a livello statistico) e allora, perché si sta aspettando? Il sospetto che non si voglia rinnovare è più che legittimo.
Diversamente da suoi omologhi nella stessa situazione, vedi Jordan Love a Green Bay, Tua si sta allenando senza forzare l’holdout, la pratica che porta un giocatore a non allenarsi in mancanza di un contratto soddisfacente. Mike McDaniel ha detto che tutto procede regolarmente tra il QB, il capo allenatore e gli altri compagni e che si sta lavorando a un accordo. La stagione, però, è sempre più vicina e ancora non si vede alcuna luce in fondo al tunnel. Tipicamente, non si firmano rinnovi così importanti a torneo in corso.
La nu0va difesa
Per quanto riguarda il campo, c’è molta curiosità attorno alla difesa del nuovo coordinatore Anthony Weaver, arrivato a febbraio dai Baltimore Ravens, la franchigia che ha proposto la migliore difesa un anno fa e di cui molti general manager si sono presi un pezzo. Weaver allenava i LB per John Harbaugh e ora ha in mano l’intera defense di Miami. L’unità di Weaver ha subìto abbastanza durante il primo giorno di camp. L’intesa di Tua con Tyreek Hill e Jaylen Waddle è rimasta la stessa di 7 mesi fa e la difesa ha dovuto prendere le misure delle tre star offensive. Quando l’ha fatto, sono arrivati sacks e intercetti. A guidare la carica sono stati i due CB, Jalen Ramsey e Kendall Fuller, mentre l’altro nuovo arrivo di peso, Calais Campbell, e il veterano Zach Sieler hanno ancorato la linea. Si sono messi in mostra anche il rookie Chop Robinson e il recentemente rifirmato Emmanuel Ogbah, che ha sostituito Shaq Barrett, ritiratosi prima dell’inizio del training camp per stare vicino alla famiglia che sta attraversando un momento particolarmente duro. La compagna del difensore ha perso il bambino che stava aspettando.
Se l’attacco sembra essere l’unità con il maggior potenziale, l’apporto difensivo potrebbe fare tutta la differenza del mondo tra una stagione mediamente trionfale, come le ultime due, e una particolarmente brillante come quella che tutti auspichiamo.
TE d’assalto
Per quanto riguarda la offense, abbiamo già scritto dei flash di grandezza di Hill e Waddle, che non sono nulla di nuovo. Ci aggiungiamo anche che De’von Achane, il veloce RB, ha segnato un TD lasciando nella polvere il suo marcatore e spendiamo qualche parola in più per un reparto che sembra essere la vera sorpresa di questo giovanissimo camp: quello dei TE. I giocatori in questa posizione sono il veterano Durham Smythe, all’ottavo anno a Miami, il più vecchio tra i Dolphins assieme al kicker Jason Sanders: nessun altro veste questa maglia da tutto questo tempo; il nuovo arrivato Jonnu Smith; Tanner Conner; Jody Fortson; Julian Hill e il rookie undrafted Hayden Rucci. Naturalmente, non saranno portati tutti e 6 in stagione e qualcuno sarà vittima dei prossimi tagli, ma tra questi nomi risuona grande talento.
Quello che si è messo più in mostra, per ora, è Conner. Il ragazzo ha avuto un impatto invidiabile in questo camp, ricevendo e bloccando bene. I più quotati per entrare nella lista dei 54, in questo ruolo, sono Smith e Smythe ma, con ogni probabilità, di TE se ne porteranno 3. Se Conner continuerà con questo ritmo, difficilmente qualcuno gli toglierà il posto.
Autore: Mattia Mezzetti
Data di pubblicazione:
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