Incredibile a Baltimora. Non per la vittoria dei Browns in casa dei Ravens. Ma per il modo in cui i Browns hanno vinto in casa dei Ravens. Dopo aver rincorso tutta la partita. Dopo aver chiuso un brutto primo tempo sotto 17-9. Dopo essere stati sotto anche di 14 punti, in ultimo a poco meno di 12 minuti dalla fine, quando le aspettative di vittoria dei Ravens, secondo i dati “Next Gen Stats” della NFL, erano del 95,3%. Hanno però saputo soffrire nei momenti di difficoltà, hanno lottato fino alla fine senza darsi mai per vinti e sono riusciti a prendersi la vittoria con il field goal a tempo scaduto di Hopkins. Ora i Browns sono 6-3 di record, a mezza partita di distanza dai Ravens. Questo 33-31 costruito con “lacrime, sudore e sangue” potrebbe essere stato il trampolino di lancio verso una seconda parte di stagione da affrontare con la consapevolezza di poter essere protagonisti fino alla fine.
Un primo tempo da incubo
L’inizio di partita all’M&T Bank Stadium di Baltimora è uno shock per i Cleveland Browns. Dopo neanche 40 secondi Deshaun Watson lancia un intercetto, con Kyle Hamilton, safety dei Ravens, che riporta l’ovale in end zone per il più classico dei pick six; nel drive successivo i Browns sono costretti al punt e quando entra per la prima volta in campo l’attacco dei Ravens, a Lamar Jackson bastano 5 giochi per coprire 79 yards e portare Mitchell in touchdown. Dopo poco meno di 5 minuti i Baltimore Ravens sono avanti 14-0 sui Cleveland Browns. Lo shock è veramente totale. I Browns fanno fatica a replicare e a trovare le contromisure per fronteggiare l’attacco e la difesa dei Ravens. I primi due quarti di gara sono caratterizzati dal dominio dei Ravens, con Watson che chiude il primo tempo con soli 6 passaggi completati su 20 e un leggero infortunio alla caviglia sinistra che lo tiene in dubbio per il secondo tempo. Intanto il punteggio all’intervallo segna 17-9 Ravens. Un incubo.
Un secondo tempo da sogno
Ed invece nel secondo tempo entrano in campo dei Browns totalmente diversi, guidati prima di tutto da un Deshaun Watson come non si vedeva da 3 anni a questa parte. Nonostante il dolore alla caviglia, l’ex QB dei Texans sfodera tra il terzo e l’ultimo quarto una prestazione di altissimo livello: 14 completi su 14, 134 yard, un touchdown, 20 yard di corsa, una conversione da 2 punti. Tra i lanci bisogna ricordare quelli di 25 yard per Cooper e di 23 yard per Njoku nel drive che porta al touchdown di Elijah Moore (sempre con lancio di 10 yard di Watson) per il 24-31; e, soprattutto, quello di 17 yard per Cooper nel drive finale che consente a Hopkins di realizzare il field goal della vittoria. Finalmente è arrivata una vittoria per i Browns nel segno di Watson.
Poi, ovviamente, tutto il resto della squadra ha giocato su altissimi livelli dopo l’intervallo lungo: Jerome Ford ha chiuso con 107 yard guadagnate su corsa; Kareem Hunt si è fatto trovare pronto quando chiamato in causa e ha segnato il touchdown del momentaneo 17-24; Amari Cooper ha chiuso con 98 yard guadagnate con sole 6 ricezioni; Dustin Hopkins che, al netto di un extra point fallito, ha dimostrato ancora una volta di che pasta è fatto, realizzando il field goal del 33-31 a tempo scaduto dalle 40 yard (dopo aver tenuto a galla i suoi nel primo tempo con 3 field goal a segno, rispettivamente dalle 36, dalle 28 e dalle 23); la difesa si è fatta sentire nel momento del bisogno, lasciando i Ravens a sole 106 yard guadagnate su corsa (dato più basso della stagione) e intercettando 2 volte Lamar Jackson (che aveva lanciato solo 3 intercetti dall’inizio della stagione). Decisivo proprio il secondo intercetto: Greg Newsome II non solo si prende la briga di intercettare uno dei candidati MVP della stagione, ma riporta l’ovale in touchdown per il 30-31; e con 8 minuti e mezzo da giocare, nel drive successivo, la difesa dei Browns costringe i Ravens al punt, gettando le basi per il drive finale orchestrato da Watson e rifinito da Hopkins. Dall’incubo al sogno, tutto in 30 minuti di football.
Pronti per il gran finale
E adesso viene il bello. I Cleveland Browns hanno dimostrato di non essere disposti a mollare, di non essere una squadra che si trova in piena lotta playoff per caso (o di passaggio). La vittoria a Baltimora può dare lo slancio giusto per affrontare alla grande la seconda parte di stagione. 6-3 dopo 9 partite è un ottimo record, per qualcuno inaspettato ad inizio stagione. Invece la vetta dell’AFC North, a questo punto, è lì, a portata di mano. Domenica prossima ci sarà un altro scontro diretto importantissimo: a Cleveland arriveranno i Pittsburgh Steelers, anche loro con record 6-3. E si giocherà sapendo già il risultato di Ravens-Bengals, di scena giovedì. Questa seconda metà di stagione si preannuncia scoppiettante per i Browns.