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Una trasferta deludente, il recap di Miami Dolphins@Kansas City Chiefs
I Miami Dolphins perdono la trasferta tedesca contro i campioni in carica di Kansas City. Il racconto della sfida e qualche considerazione sulla stagione.
L’International Series è un’opportunità per i fan stranieri di assistere a una partita della NFL vicino a casa, senza bisogno di doversi recare negli Stati Uniti. Più di questo, è una chance per la lega di allargare il proprio mercato, vendere un elevatissimo numero di biglietti e articoli di merchandising e aumentare le proprie entrate. La NFL è innanzitutto un business e queste giornate lo dimostrano molto bene.
Per le franchigie venire a giocare in Europa, come hanno fatto i Miami Dolphins e i Kansas City Chiefs in week 9, significa alterare profondamente la routine d’allenamento, prendere un volo intercontinentale con tutta la squadra e lo staff e – per una delle due avversarie – perdere una partita di fronte al proprio pubblico. Vi sono diverse scuole di pensiero per acclimatarsi al meglio. C’è chi vive l’intera settimana di preparazione in loco (lo ha fatto Miami) e chi arriva soltanto il venerdì, tenendo l’ultima rifinitura sul manto erboso ove si terrà il match (la scelta di Kansas City). Ambedue le franchigie si trovano in un ambiente estraneo, ma apprezzano il fatto di potersi avvicinare a tifosi che normalmente non hanno modo di assistere alle partite negli States.
La gara tra queste due compagini vedeva il primo seed della AFC affrontare quella che, prima del match, era la sua più diretta inseguitrice. Il pubblico che è riuscito ad assistere alla sfida dal vivo si aspettava una grande sfida, ricca di marcature, dato il potenziale offensivo delle due sfidanti. In realtà, non è andata proprio così. Anzi, si è assistito a una partita piuttosto difensiva che, alla fine, ha visto i campioni del mondo strappare la vittoria. Vediamo in quale modo sia maturato il risultato.
Primo tempo a senso unico
I primi ad attaccare sono i Chiefs, la squadra che ha il beneficio di giocare in casa in questa sfida disputata a Francoforte sul Meno, una città molto lontana sia da Kansas City che da Miami. Il primo drive di Patrick Mahomes è pressoché perfetto. Marquez Valdez-Scandling trova un primo down, Skye Moore fa altrettanto, Noah Gray riceve per 24 yards e alla fine Rashee Rice segna il TD tra gli applausi dei tifosi, tedeschi e non, accorsi per assistere a questo match nel vecchio continente. La risposta dei Dolphins è un primo down di Jaylen Waddle, lungo 15 yards, e poi una sbavatura difensiva che anticipa il sack di Jalen Watson. Miami va al punt.
Per la prima volta vediamo in campo sia Xavien Howard sia Jalen Ramsey nella secondaria Dolphins, e ciò è forse la ragione per cui l’attacco di KC ristagna sul secondo possesso. Oltre a un primo down guadagnato in corsa dal RB Isiah Pacheco, infatti, non succede nulla e Tommy Townsend viene chiamato per il calcio libero. Anche i pinnati però non riescono a trovare successo offensivo, nonostante giochino con creatività, come dimostra il bel double reverse play che coinvolge Tua Tagovailoa, Tyreek Hill e infine Waddle per la conquista del primo down.
Il fronte si ribalta ancora e Kadarius Toney riceve per 17 yards, in un possesso dove il volto della NFL lancerà lungo con buon successo, connettendo prima con Moore, per 23 yards, e poi con il RB Jedrick McKinnon, receiving end di un TD lungo 17 yards. Doppio vantaggio KC e Miami ancora non pervenuta in attacco, dove non solo non ci si trova ma si vedono anche troppi drops dai migliori ricevitori. Quando succede così, la frittata è dietro l’angolo e questa volta le uova le rompe Hill, causando un inatteso fumble provocato da Trent McDuffie che viene ricoperto da un primo difensore Chiefs con abbastanza sangue freddo per passare l’ovale lateralmente a Bryan Cook. La safety si invola e porta la palla in meta, per il 21 a 0 che chiude un primo tempo dominato dai Chiefs anche a causa di una offense Dolphins che non pare mai esssere scesa dall’aereo.
Rimonta incompiuta
Dopo un paio di punt, una per parte, i Dolphins trovano finalmente un TD nel terzo quarto, grazie a Cedrick Wilson che chiude un possesso dove si esaltano Jeff Wilson, il quale guadagna due primi tentativi in corsa, e il TE Durham Smythe, sempre più presente nelle dinamiche offensive della franchigia.
È sempre il reparto difensivo a brillare di più, grazie a un Vic Fangio che, pur non avendo iniziato bene la stagione, ora sembra aver trovato il modo per esaltare l’intero reparto. Lo si evince dalla grinta di Andrew Van Ginkel e dalla circostanza che porta al fumble di Mahomes, prontamente ricoperto da Zach Sieler per rimettere il possesso nelle mani di Tua. È il momento di miglior brillantezza per gli ospiti, che approfittano di un ingenuo fallo fischiato contro Chris Jones per guadagnare un importante primo down e poi avvicinarsi sempre più alla end zone, consentendo a Raheem Mostert di scattare per 13 yards e guadagnare il TD che, di fatto, riapre la sfida portandola sul 14 – 21.
Sale ora la tensione e i drive offensivi di Miami si allungano, mentre quelli di Kansas City si fanno più corti e imprecisi, nonostante Mahomes. Travis Kelce è praticamente non pervenuto, marcato sempre molto bene, e i Chiefs devono appoggiarsi a nomi meno celebri. È la loro difesa però a tenere e limitare sempre Miami quando i Fins si fanno più pericolosi. Poi ci mette del suo anche Tagovailoa, perdendo la concentrazione su un importante possesso che poteva valere il pareggio. A pochi secondi dalla fine, infatti, prima passa troppo corto per tutti gettando alle ortiche un terzo down e poi non si intende con il centro, Connor Williams, che sbaglia snap e restituisce possesso ai Chiefs con una manciata di secondi al termine.
I campioni in carica soffrono più del previsto nel secondo tempo, ma forti di un primo tempo dominato raccolgono una meritata W. Miami gioca meglio rispetto a quanto aveva fatto con Buffalo e Philadelphia, le altre due powerhouse affrontate finora, ma quando regali 30 minuti di gioco a franchigie di questo livello, difficilmente puoi aspettarti di vincere.
I Dolphins perdono terreno rispetto alle prime della classe
Miami era secondo seed della AFC prima di scendere in campo. Ora si ritrova quarta. Oltre ai Chiefs, che mantengono la prima posizione, si trova infatti ora dietro ai Baltimore Ravens, che stanno esprimendo un grande football, e ai Jacksonville Jaguars, che non hanno giocato in week 9 e hanno dunque una sconfitta in meno a causa del bye. Alle sue spalle ci sono i più che minacciosi Cincinnati Bengals, reduci dalla quarta vittoria consecutiva e sempre più in forma, oltre che i rivali divisionali di New York e Buffalo. La American Conference è ricca di grandi squadre, e nessuno ha il posto garantito nei playoff.
Raggiungere la bye week con uno score di 6-3 non è certo drammatico per Miami, e molti di noi avrebbero firmato in offseason per trovarsi in questa situazione a questo punto della stagione (io lo avrei fatto senza pensarci neppure un secondo) ma certo, arrivarci dopo aver perso tutte le partite contro franchigie con uno score vincente non depone a favore delle ambizioni di postseason dei Dolphins. Miami sembra accusare mentalmente gli avversari più capaci, commettendo sviste gravi e causando troppi falli inutili. D’altra parte, va detto che tutti questi rivali sono stati incontrati lontano dalla Florida e nessuno ci ha battuti all’Hard Rock Stadium. Insomma, da qualunque punto si guardi la situazione, è possibile trovare spunti di ottimismo o ragioni per vedere il bicchiere mezzo vuoto. È anche giusto che sia così a metà stagione.
Ora arriva un turno di riposo che potrebbe riportarci giocatori importanti in vista dell’impegno casalingo contro i Las Vegas Raiders, in programma tra due settimane, e quello del Black Friday a New York, contro i Jets. La squadra si prenderà qualche giorno di riposo e poi, verosimilmente al termine della settimana, comincerà a preparare la seconda metà di stagione. Poter godere a questo punto della bye week è utile per poter tirare il fiato entrando nel periodo più caldo della stagione, quello in cui è necessario qualificarsi per i playoff. La sconfitta va dimenticata subito perché la franchigia è ancora in buona posizione per poter partecipare alla postseason.
Crediti fotografici: Kansas City Star.
Autore: Mattia Mezzetti
Data di pubblicazione:
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