Niente da fare. La terza vittoria di fila per i Cleveland Browns non è arrivata. Assaporata a lungo per tutto l’ultimo quarto di gioco, ma svanita proprio sul più bello. Svanita quando bastava gestire il cronometro, avendo in mano l’ovale a poco meno di 2 minuti dalla fine. Invece i Browns, ma soprattutto coach Stefanski, sono caduti nei soliti vecchi errori ed hanno consegnato la vittoria sul piatto d’argento ai Seattle Seahawks, spinti dal solito coinvolgente pubblico di casa. Geno Smith, sovrastato dalla difesa dei Browns per quasi 3 quarti di partita (dopo un buonissimo primo quarto), architetta un ultimo drive quasi perfetto (5 giochi, 4 completi su 5) e lancia in touchdown Jaxon Smith-Njigba (rookie in uscita da Ohio State). Game, set, match. Seahawks 24 – Browns 20. Con il pubblico di Seattle (giustamente) in delirio. E ora i Seahawks (5-2), sorprendentemente, sono il seed numero 2 della NFC: una riprova del gran lavoro portato avanti da coach Pete Carroll.
La partita
La partita per i Cleveland Browns non era iniziata per il verso giusto. Dopo neanche 10 minuti di gara i Seattle Seahawks conducevano 14-0, grazie ai touchdown di Bobo e di Lockett inframezzati dal fumble di P.J. Walker seguente al sack subìto da Brooks. Nella gara pre Halloween, una partenza horror da parte sia della difesa che dell’attacco dei Browns. Ma da lì, da quel touchdown di Lockett, iniziava un’altra partita. A salire in cattedra è stata, come sempre in questa prima parte di stagione, la difesa dei Browns, capace di annullare l’attacco dei padroni di casa. Fino all’ultimo decisivo drive, i Seahawks sono riusciti a mettere a tabellone solamente 3 punti, frutto di un field goal dalle 32 yard di Myers alla fine del primo quarto. Dopo di che, 5 punt e 2 intercetti, con Geno Smith tremendamente a disagio nel fronteggiare una delle migliori difese della NFL. L’attacco dei Browns, però, guidato ancora una volta da P.J. Walker (causa indisponibilità di Watson), faticava a trovare una chiave per disarcionare la difesa dei Seahawks. L’unico modo per sfondare e trovare il modo di compiere la rimonta nei confronti dei padroni di casa è stato affidarsi al gioco di corsa: Strong Jr., Ford e soprattutto Hunt, anche se a fasi alterne, sono stati il grimaldello che ha consentito ai Browns di guadagnare terreno. In questo modo sono arrivati i 2 touchdown dei Browns nei primi due quarti di gioco: un guadagno di 41 yard da parte di Strong, che ha portato al lancio dalle 18 yard di Walker per il TD di Njoku; il touchdown di Hunt, favorito da un paio di penalità comminate alla difesa dei Seahawks. Poi, nel terzo quarto, alcuni buoni lanci di Walker hanno portato i Browns in raggio da field goal: 2 su 2 del sempre chirurgico Hopkins e punteggio ribaltato sul 20-17. Tutta l’inerzia della partita sembrava girata dalla parte dei Browns, con il sack comminato da Garrett a Smith a 5 minuti e mezzo dalla fine che sembrava potesse aver messo la parola fine all’incontro. L’attacco di Cleveland, a questo punto, si ritrovava con un solo compito da portare a termine: far correre il cronometro. Invece, su un 3&3 dalle proprie 41, coach Stefanski, invece di affidarsi alle corse, decideva per la chiamata cervellotica: far lanciare P.J. Walker nonostante le difficoltà incontrate per quasi tutta la gara (chiuderà con solo 15 completi su 31 lanci). Lancio che colpiva il casco di Jamal Adams (Safety dei Seahawks) e finiva tra le mani di Julian Love: intercetto e ovale di nuovo nella mani dell’attacco guidato da Smith. Un attacco che, nonostante non fosse più riuscito ad entrare in ritmo per quasi 3 quarti interi di gioco, riusciva a scardinare una stanchissima difesa Browns e a realizzare il touchdown del definitivo 24-20.
Il giorno della marmotta
Un gran peccato per i Cleveland Browns. Assaporare la terza vittoria di fila e vedersela sfuggire così fa male. Il problema, però, resta sempre lo stesso: la difesa fa il suo dovere alla grandissima, ma non riesce sempre a sopperire a tutti gli errori e gli orrori dell’attacco. Al netto della buona prestazione della linea difensiva dei Seahawks, l’attacco dei Browns ha faticato per tutta la partita, mancando di fluidità e di capacità di lettura. Se P.J. Walker non si sta dimostrando, al momento, un back up QB di alto livello, non si può non sottolineare, ancora una volta, gli errori di coach Stefanski. Sembra sempre di vivere “il giorno della marmotta”: quando c’è da congelare la partita, il buon Kevin sembra andare nel pallone e sembra perdere la capacità di lettura delle varie situazioni di gioco. E così non va bene, così si vanifica il grande lavoro che sta portando avanti Jim Schwartz con i suoi schemi difensivi.
Il record ora è 4-3. L’AFC North è ancora aperta, nonostante i Ravens inizino a distanziarsi dai rivali. Battere gli Arizona Cardinals domenica prossima diventa fondamentale.