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Week 18: gli Steelers superano i Browns 28-14

I Browns chiudono una stagione deludente con l’ennesima sconfitta. Per gli Steelers, però, è una vittoria amara: niente approdo ai playoff.

Photo by Joshua Gunter, cleveland.com

E alla fine lasciarono l’Acrisure Stadium (una volta Heinz Field) tutti scontenti.
I Browns hanno chiuso la regular season infelici per un’altra stagione chiusa con un record negativo (la 17esima dal 1999) e mai veramente in corsa per un posto ai playoff: sconfiggere gli odiati rivali sarebbe stata una magra consolazione, ma pur sempre una piccola soddisfazione in un’annata avara di acuti. Invece, la partita di Pittsburgh è stata lo specchio esatto della stagione dei Cleveland Browns. Pessima.
Gli Steelers, invece, hanno chiuso la stagione rammaricati per aver accarezzato fino all’ultimo l’idea di qualificarsi ancora una volta alla post season: il sogno è rimasto tale, perché con la vittoria dei Dolphins sui Jets, il 28-14 con cui la squadra di coach Tomlin ha liquidato i Browns non è servito a garantirgli un posto nel Wild Card Round. Però, lo stesso coach Tomlin può ritenersi più che soddisfatto del lavoro svolto anche quest’anno dai suoi Steelers: il record è stato nuovamente positivo (o comunque non negativo), la stagione è stata condotta in porto in modo più che dignitoso (playoff sfiorati dopo essere stati 2-6 di record) e il futuro resta più che mai brillante per la franchigia della Pennsylvania (Pickett for Pickens è già un cult).

La partita

Sarà stato il clima freddo che si respirava in Pennsylvania, fatto sta che la partita ci ha messo un bel po’ a carburare: i primi 6 drives dell’incontro (3 per i Browns e 3 per gli Steelers) si sono conclusi con 5 punt e un fumble (di Najee Harris); poi, quasi all’alba del secondo periodo, la gara ha sterzato. E il TD dei Browns sull’asse Watson-Njoku ha avuto il potere di risvegliare l’attacco e la difesa dei padroni di casa: da quel momento, a cavallo tra il secondo e il terzo quarto, sono arrivati 2 TD degli Steelers (uno di Pickens e uno di Harris) e 2 field goal realizzati da Boswell. A quel punto, con il punteggio di 20-7 per Pittsburgh, la partita poteva considerarsi virtualmente chiusa, con il pubblico di casa (ma anche i giocatori in sideline) attento soprattutto alle notizie in arrivo da Buffalo e Miami, che avrebbero potuto spalancare la porta dei playoff agli Steelers. E, purtroppo per gli Steelers, da Miami è arrivata la notizia della vittoria della squadra della Florida, pietra tombale sulle speranze di post season dei ragazzi di coach Tomlin.
Ma Pittsburgh non ha niente da recriminare: la sua partita l’ha vinta, grazie ad una grande difesa che ha messo sempre sotto pressione Watson, a cui sono stati rifilati 7 sacks e 2 intercetti, e grazie ad un attacco in constante crescita, con i 3 ragazzi terribili Pickett-Harris-Pickens che promettono scintille da qui ai prossimi anni.
Su Cleveland, invece, sarebbe meglio stendere un velo pietoso: difensivamente, dopo un buon inizio di partita, ha fatto acqua da tutte le parti, con letture sbagliate, posizionamenti fuori da ogni logica e non riuscendo mai ad apportare pressione al QB avversario; in attacco è stata incostante, con Watson protetto pochissimo dalla sua OL e sempre in difficoltà nel cercare qualche suo ricevitore libero. Una partita che i Browns, nonostante tutti i proclami in settimana, hanno giocato senza mordente e senza la voglia di vincere per fare il doppio sgambetto ai rivali di sempre (negargli l’accesso ai playoffs e relegarli all’ultimo posto in division).

Il futuro

Il futuro dei Pittsburgh Steelers non può che essere brillante. Mike Tomlin è una garanzia, lo ha dimostrato anche in questa stagione. Gli Steelers sembravano una squadra senza capo né coda ad inizio stagione, alle prese con la ricostruzione post Roethlisberger che avrebbe dovuto tenere la squadra della Pennsylvania fuori dalla lotta playoff per alcuni anni e ai margini della AFC North. Invece, siamo già qui a parlare di un futuro brillante per gli Steelers: merito di tutta l’organizzazione e, soprattutto, come detto, di coach Tomlin, che ha saputo aspettare la crescita dei suoi 2 rookie, avvicendando nel momento giusto il pessimo Trubisky con l’idolo di casa Kenny Pickett. E visto che i margini di crescita in Pickett, in Pickens e in Harris ci sono e che l’era Tomlin è ben lontana dalla sua conclusione, a Pittsburgh possono sfregarsi le mani immaginando il futuro radioso che dovrebbe attendere gli Steelers.
Dall’altro lato, per i Cleveland Browns è stata un’altra stagione sprecata, un altro anno buttato. Una stagione partita con molti dubbi a causa della trade che aveva portato in Ohio Deshaun Watson e che è stata vissuta senza infamia e senza lode. Watson, rientrato in Week 12 dopo le 11 gare di squalifica, ha chiuso con un record di 3-3, non riuscendo ad imprimere quel cambio di passo che era lecito aspettarsi dopo un paio di settimane di rodaggio. Ovviamente la prossima sarà una stagione completamente diversa per l’ex QB dei Texans, considerando che potrà allenarsi sin da subito con i suoi compagni, che la ruggine dei 2 anni passati a guardare le partite in tv sarà svanita e che avrà migliorato il feeling con coach Stefanski, ammesso che sarà ancora lui l’Head Coach dei Browns. Al momento Stefanski dovrebbe restare al suo posto, nonostante una gestione non sempre impeccabile in questa stagione. A pagare, anche giustamente, è stato Joe Woods, Defensive Coordinator più volte finito nel mirino della critica, dei tifosi e anche degli stessi giocatori per la pessima conduzione difensiva dei Cleveland Browns in questa stagione: il suo licenziamento era nell’aria e si è materializzato nella giornata di lunedì.
Sarà una off season tutta da scoprire per i Cleveland Browns, ma deve essere l’off season della riscossa: non si potrà fallire anche la prossima stagione.

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