Dopo quasi 3 anni i Cincinnati Bengals sono tornati a vincere il derby dell’Ohio. E lo hanno fatto quasi in scioltezza, più di quanto dica il risultato finale. Burrow ha sconfitto per la prima volta in carriera i Cleveland Browns giocando una partita normale, senza strafare e senza dover sfoderare una delle sue migliori prestazioni. Il motivo? La grande gara disputata dal reparto difensivo dei Bengals, dominante contro l’attacco dei Browns.
E se le possibilità dei Bengals di vincere l’AFC North aumentano sempre più (vista la quinta vittoria consecutiva e la condizione non ottimale dei Ravens, con cui condividono il primo posto in division), per i Browns le possibilità di arrivare ai playoffs, a questo punto, si sono quasi azzerate.
Bengals on fire
Dopo aver iniziato la stagione non altezza della precedente e delle aspettative, i Cincinnati Bengals hanno definitivamente svoltato proprio dopo la cocente e brutta sconfitta subìta per mano dei Cleveland Browns la sera di Halloween. Da quel momento in poi, per la truppa di coach Taylor sono arrivate 5 vittorie consecutive e una rinnovata consapevolezza di non voler abdicare così facilmente al trono della AFC North. Anche perché, come dimostrato domenica contro i Browns, i Bengals riescono a vincere senza bisogno di fuochi d’artificio offensivi: “La nostra difesa è stata determinante – le parole di Burrow alla fine della partita – Questo dimostra in pieno quello che siamo diventati: una squadra capace di vincere in modi diversi“.
Andiamo allora a vedere i numeri della difesa dei Bengals: solamente 34 yards su corsa concesse a Chubb, 6 ad Hunt; 2 sacks e un intercetto; 71 tackles e 9 QB hits. Ma è il primo dato quello che ha deciso le sorti della sfida: essere riusciti a bloccare completamente il gioco di corsa di Cleveland, ha costretto i Browns ad usare maggiormente Deshaun Watson, cioè un QB tornato in campo la scorsa settimana dopo 700 giorni di assenza dal gridiron. E per quanto l’ex QB dei Texans abbia migliorato i propri numeri rispetto alla prima uscita stagionale, un po’ di ruggine e di poca conoscenza dei compagni è stata visibile anche in quel di Cincinnati. Questo era il game plan di coach Taylor e la difesa dei Bengals l’ha eseguito alla perfezione.
Poi, logicamente, avere un Joe Burrow sempre più consapevole dei propri mezzi, avere un Ja’Marr Chase in forma smagliante e aver recuperato Joe Mixon, ha aiutato i Bengals a sbarazzarsi dei Browns quasi con il minimo sforzo: sono bastati un TD di Chase, trovato da Burrow in end zone quasi alla cieca, e un gioco trucco per favorire Irwin, trovato in profondità con una facilità disarmante dal QB dei padroni di casa. E considerando che pronti e via i Bengals avevano perso sia Boyd che Higgins, la vittoria nella battaglia dell’Ohio assume connotati ancora più importanti per Cincy.
Ora sia i Bengals che i Ravens comandano la AFC North con lo stesso record: ma la sensazione è che i ragazzi terribili guidati da Taylor si presentino al rush finale della stagione in condizioni migliori di quelli guidati da Harbaugh.
KO Browns
Possiamo considerare finita la stagione dei Cleveland Browns? Probabilmente sì. La matematica non li vede definitivamente fuori dalla lotta per i playoffs, ma, onestamente, resta difficile pensare che questa squadra possa ribaltare le sorti della AFC North o anche solo riuscire a vincere le ultime 4 partite stagionali. Cos’è cambiato rispetto ad una settimana fa? Che la sconfitta contro i Bengals vale triplo: perché avvenuta contro una rivale di division, che quindi si allontana; perché è stata l’ottava sconfitta stagionale e pensare di raggiungere i playoffs con 8 sconfitte sarebbe utopistico; perché è una sconfitta che appesantisce il morale della truppa guidata da coach Stefanski, morale che sarebbe schizzato alle stelle in caso di vittoria.
Contro i Bengals, comunque, i Browns non avrebbero meritato per niente di vincere, indipendentemente dal fatto che il punteggio finale non sia stato così brutto da far pensare ad una debacle su tutti i fronti. Però non si possono commettere così tante penalità in una partita: 89 delle yards guadagnate dai Bengals sono arrivate grazie a 9 penalità inflitte ai Browns, con il drive del primo TD dei padroni di casa che è stato tenuto in vita proprio grazie a queste penalità. Sono errori che si pagano, ovviamente; soprattutto se poi, offensivamente, non riesci ad esprimere tutto il tuo potenziale, vuoi per la poca brillantezza di Watson, vuoi per la costante pressione della difesa avversaria, vuoi per delle chiamate non sempre lucide dalla sideline.
Ma, soprattutto, sono errori che si ripetono dalla scorsa stagione: i Browns continuano ad essere indisciplinati, non si vedono miglioramenti nel gioco e nella gestione della partita. Il momento di prendersi delle responsabilità e di dare delle spiegazioni, per coach Stefanski, è arrivato. Perché si va verso il secondo anno di fila senza playoffs; ed è inammissibile restare per 2 stagioni consecutive fuori dalla post-season con questo roster a disposizione. Motivo per il quale non è così scontato che Kevin Stefanski resti al suo posto anche nella prossima stagione.
Ora, davanti ci sono le ultime 4 partite della stagione: poi sarà tempo di riflessioni.