Un’occasione sprecata. Trovarsi 3-1 dopo 4 partite era l’obiettivo minimo e, invece, dopo aver affrontato Panthers, Jets, Steelers e Falcons (non il gotha della NFL 2022), i Browns si ritrovano 2-2 di record.
Chiariamo: la sconfitta 23-20 al Mercedes-Benz Stadium di Atlanta è più che meritata. I Browns sono stati troppo discontinui, hanno tenuto l’ovale più a lungo dei Falcons ma non sono riusciti a concretizzare 2-3 viaggi in Red Zone, hanno subìto nel secondo tempo il gioco di corsa della squadra della Georgia senza riuscire a trovare una soluzione, sono stati incapaci di sviluppare un vero gameplay all’infuori del “mettiamo l’ovale nelle mani di Nick Chubb”. E questo alla lunga si paga. Atlanta è riuscita, anche per demerito di Cleveland, a contenere gli ospiti nel primo tempo, ha capito come batterli sfruttando le loro debolezze (le assenze pesantissime di Garrett e Clowney) e, a quel punto, ha cavalcato quel sistema di gioco (le corse) senza guardarsi più indietro.
Indietro, invece, è il passo compiuto dai Browns.
Dall’inizio alla fine
“Non abbiamo fatto abbastanza,” le parole di Brissett. “Sappiamo che si gioca per 60 minuti e non siamo riusciti a dare continuità alle nostre giocate“.
Le partite di football si giocano per 60 minuti. I Cleveland Browns dovrebbero saperlo bene, viste le vicissitudini passate nelle prime 2 gare della stagione. Ed invece, contro i Falcons, a fare la differenza sono stati, in fin dei conti, i primi due drives e l’ultimo: il primo drive si è chiuso con un tentativo di conversione di quarto down, a 4 yards dalla end zone, non andato a buon fine; il secondo si è chiuso con un fumble di Njoku (con i Falcons che ne hanno approfittato e sono scappati sul 10-0); l’ultimo drive, con il tentativo di rimonta dei Browns, si è chiuso con una penalty e un sack che hanno costretto Brissett a lanciare profondo per un 3&23, con intercetto di Alford e victory formation dei Falcons.
E a proposito di Brissett, bisogna ammettere che il passo indietro rispetto alle ultime prestazioni in crescendo lo ha fatto anche lui: ha sì segnato su corsa, ma non è mai riuscito a compiere la giocata giusta nei momenti più importanti della partita, è stato incapace (insieme, ovviamente, al coaching staff) nello sviluppare delle soluzioni alternative ad Amari Cooper, a cui è stato messo il bavaglio dalla difesa dei Falcons (l’ex WR dei Cowboys ha chiuso con 1 ricezione per 9 yards). Nelle prossime settimane il livello degli avversari dei Browns si alzerà vertiginosamente e Brissett non potrà permettersi passaggi a vuoto.
Così come la difesa dei Browns non potrà permettersi di giocare nel modo in cui ha giocato ad Atlanta per tutto il secondo tempo. Ok le assenze pesanti, ma non riuscire a trovare una soluzione al problema creato dal gioco di corsa dei Falcons fa suonare più di un campanello d’allarme in Ohio. Joe Woods, Defensive Coordinator dei Browns, è nell’occhio della critica per come Cleveland sta difendendo in questo inizio di stagione e per l’incapacità che sta dimostrando nel leggere le partite e prendere le dovute precauzioni e contromisure per evitare le scorribande degli avversari. E, onestamente, al netto degli exploit di Garrett e Clowney, la difesa dei Browns dà l’impressione di giocare alla rinfusa, sempre in balia della partita.
La corsa paga
Il gioco di corse è stato il protagonista della sfida tra i Falcons e i Browns.
C’è stato un momento della gara in cui Nick Chubb è sembrato totalmente imprendibile per la difesa dei Falcons. L’aria di casa, per il ragazzo nato e cresciuto a Cedartown (capoluogo della contea di Polk, in Georgia) e prodotto dell’Università della Georgia, ha reso ancora più imprevedibili e “instoppabili” le sue corse. Purtroppo però, per lui e per i Browns, un’altra partita oltre le 100 yards corse (per l’esattezza sono state 118) e condita da un altro TD non è bastata per consentire ai Browns di lasciare la Georgia con una W in tasca.
W che si sono presi i Falcons proprio sfruttando l’arma principale del “nemico”: 202 yards macinate su corsa dalla squadra di coach Smith, di cui 172 solo nel secondo tempo, con un drive da 75 yards chiuso in TD usando solamente il gioco di corsa. I Falcons hanno trovato il punto debole di giornata dei Browns e lo hanno cavalcato fino alla fine.
“Immaginavo che oggi chi avrebbe avuto un miglior gioco di corsa sarebbe riuscito a portare a casa la partita. E, per fortuna, ho avuto ragione“. Ha detto coach Smith al termine della partita.
Bonus finiti: ora si inizia a fare sul serio
Essere 2-2 di record per i Browns non è abbastanza e non è un buon viatico per affrontare il mese di ottobre e, in generale, le prossime 7 partite. E considerando che i Browns hanno rischiato di essere 1-3 (se non fosse stato per il Field Goal a tempo scaduto a Charlotte in Week 1), questo primo mese di regular season dei Browns non può considerarsi soddisfacente.
La Division, la AFC North, continua ad essere senza un vero padrone, visto che Browns, Bengals e Ravens hanno lo stesso record; però, una squadra con ambizioni di postseason come Cleveland avrebbe dovuto approfittare del calendario favorevole in queste prime 4 settimane per trovarsi 4-0. Senza sé e senza ma. Ora i bonus sono finiti. Per tutti. Per coach Stefanski. Per il coaching staff. Per i giocatori. Contro i Chargers domenica prossima non si può sbagliare.