C’è stato un momento durante la partita tra Chiefs e Steelers, per qualcuno forse passeggero, per altri un po’ più prolungato, in cui si è pensato di poter assistere ad un upset clamoroso. Poco dentro il secondo quarto, dopo che l’attacco dei padroni di casa aveva sbattuto più e più volte contro la difesa di Pittsburgh, T.J. Watt recupera un fumble a seguito di un cervellotico schema offensivo dei Chiefs e lo riporta in touchdown. Gli Steelers vanno avanti all’Arrowhead Stadium 7-0. Ma invece di elettrizzare la squadra di coach Tomlin, questo touchdown ha il merito (o la colpa, a seconda dei punti di vista) di svegliare il “cane che dorme”. Il primo tempo si chiude 21-7 per Kansas City. Sì, avete capito bene: i Chiefs segnano 3 touchdowns negli ultimi 10 minuti e mezzo del secondo quarto. La partita si chiude pressoché qui. E se qualcuno avesse avuto dei dubbi all’intervallo, l’attacco di coach Reid mette tutti a tacere anche ad inizio terzo quarto, realizzando 2 touchdowns nei primi 6 minuti. In 16 minuti i Chiefs mettono a referto, quindi, ben 5 touchdowns. Uno tsunami. Quello che si è abbattuto sulla difesa degli Steelers, sotto forma di McKinnon, Pringle, Kelce, Allegretti e Hill, guidati da un Mahomes in stato di grazia. L’MVP del 2018 chiuderà la partita con 5 touchdowns, 30 completi su 39 tentativi e un passer rating allucinante di 138,2. L’altro grande protagonista è Trevis Kelce, che si è anche tolto lo sfizio di lanciare Pringle in TD all’inizio dell’ultimo quarto di gara. Primo giocatore (Kelce) nella storia della NFL ad aver realizzato un touchdown, ricevuto per più di 100 yards e lanciato un touchdown in una partita di playoffs.
Il meglio che Kansas City può offrire è tutto racchiuso in quei 16 minuti di football a cavallo tra secondo e terzo quarto. E la sensazione, dopo l’inizio di stagione balbettante (3-4 di record dopo 7 partite), è che siano nuovamente loro quelli da battere in AFC per strappare un posto al Super Bowl di Los Angeles del 13 febbraio. Con buona pace dei Titans, seed n.1 in AFC, e soprattutto dei Bills, che sono passati dall’esaltazione per aver stradominato contro i Patriots nel Wild Card Round di sabato, al (mezzo) ridimensionamento in vista del Divisional Round di domenica prossima a Kansas City, con i Chiefs a dimostrare, ancora una volta, come possano cambiare le partite a loro piacimento con uno schiocco di dita. Bills @ Chiefs sarà una grande partita, su questo dubbi non ce ne sono.
Dall’altro lato della “barricata” non ci si può dimenticare che, a questo punto, quella contro i Kansas City Chiefs sia stata l’ultima partita della carriera di Ben Roethlisberger (a meno di clamorosi ripensamenti). Il futuro Hall of Famer lascia gli Steelers e la NFL dopo 18 stagioni, 2 Super Bowl vinti, 6 convocazioni al Pro Bowl, 12 partecipazioni con Pittsburgh ai playoffs; Pittsburgh che, nelle 18 stagioni con Big Ben come QB, non ha mai avuto una stagione con record negativo. E quindi, non resta che tributare un lungo applauso al numero 7 degli Steelers. La sua carriera l’ha comunque chiusa con 2 lanci in TD in quel di Kansas City, entrambi, però, a risultato ormai acquisito per i padroni di casa: prima ha trovato Diontae Johnson in end zone dalle 13 yards per il 35-14, poi James Washington dalle 15 yards per il definitivo 42-21.
Per il resto dell’incontro, i Pittsburgh Steelers si sono dimostrati poca roba al cospetto di KC. Hanno confermato le sensazioni della vigilia, che li vedevano nettamente sfavoriti, al netto di un alquanto improbabile exploit. La stagione di Pittsburgh è stata questa, non è mai stata una squadra brillante, non ha mai avuto picchi estremi (né in positivo, né in negativo). Vanno fatti i complimenti a coach Tomlin per essere riuscito a tenere “la barra dritta” ed essere riuscito a tirare fuori il massimo dai suoi giocatori per provare ad agguantare il posto ai playoffs. Ce l’hanno fatta, ma poi più di questo era difficile aspettarsi. Ci hanno provato anche contro i campioni in carica dell’AFC, li hanno spaventati con la grande difesa del primo quarto e il touchdown difensivo del sorprendente 7-0, ma poi si sono sciolti come neve al sole nel momento in cui i Chiefs hanno alzato il livello delle proprie giocate.
E ora il futuro dei Pittsburgh Steelers dovrà ripartire da 2 cardini, forse 3: Najee Harris, uno dei migliori rookie dell’anno; JuJu Smith-Schuster, che si è rivisto in campo contro i Chiefs dopo l’infortunio patito in Week 5 e che deve (assolutamente) essere rinnovato; e, soprattutto, T.J. Watt, miglior giocatore difensivo di questa stagione (almeno a parere di chi sta scrivendo). Ovviamente anche da coach Tomlin, che dovrà ancor di più esser bravo a trovare le soluzioni giuste per sostituire Ben Roethlisberger.
Il futuro dei Kansas City Chiefs, come detto, è il Divisional Round contro i Bills. Lo affronteranno, a mio modesto parere, da favoriti: non per la prova di forza mostrata contro gli Steelers, ma per come stanno giocando da un paio di mesi a questa parte; per la compattezza ritrovata dalla squadra; per la voglia di dimostrare a tutti che Kansas City c’è ancora e vuole farsi un altro viaggio al Super Bowl. Perché non si chiude la stagione con 9 vittorie nelle ultime 10 partite (ora 10 nelle ultime 11), sovvertendo l’inizio di stagione altalenante e il possibile “braccino” (lecito) dopo le ultime 2 stagioni, se non si hanno attributi, fame di vittorie e, soprattutto, unità di intenti. NFL avvisata.