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Back on track: Cowboys a valanga sui Falcons 43-3
Dallas si rialza battendo con un netto 43-3 Atlanta, orfana di giocatori chiave ma comunque mai in partita contro questi Cowboys.
Dopo la debacle di domenica scorsa contro i Denver Broncos ecco che i Dallas Cowboys rispondono fortemente con una prestazione convincente, non solo sotto il profilo del punteggio ma soprattutto nell’atteggiamento e nell’impegno profuso per tutta la partita. Le cose sono tornate nelle dovute proporzioni. Dallas batte una squadra alla propria portata ed il risultato con una differenza di 40 punti è frutto più della voglia di rivalsa e voglia di Dallas di dimostrare d’essere migliori di quelli che hanno perso contro i Broncos.
Sin dall’inizio Dallas ha preso controllo della partita, con la Offense che ha condotto le drives dall’inizio portandole a compimento nella End zone con il TD. A differenza della scorsa partita hanno trasformato i 4th downs e poi nella Red zone sono riusciti a segnare dei TDs e non accontentarsi dei FGs. Questo è stato molto importante non tanto per il punteggio ma perché ha dimostrato all’avversario di essere più forte e di poter ottenere ciò che si vuole. Inoltre in questo senso è stato importante il Run Game che non per forza si debba fare 150/200 yards per partita per essere dominanti e controllare la partita. Dallas ha dominato l’avversario perché se doveva conquistare 1 yard e l’ha fatto con la corsa ci è riuscita. Pensiamo alla corsa come il “jab” nella Boxe, colpisci, colpisci per stancare e sfiancare l’avversario. Il jab è meno spettacolare del gancio che poi arriva quando devi stendere definitivamente e mandare in K.O. l’avversario e così è il Pass dopo che corri. Il Football è sempre lo stesso, possono cambiare atleti, schemi e filosofie di approccio ma si riduce sempre all’uomo contro uomo e chi gioca meglio vince. Chi compie il proprio dovere in ogni singola azione ha la meglio sul suo avversario diretto proprio come ha fatto ieri Jourdan Lewis.
Air Jourdan
Devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso dall’utilizzo di Jourdan Lewis ieri. Mai avuto dubbi sulle sue qualità e neppure sull’impegno che mette ogni volta che scende in campo. Ciò che invece mi ha sorpreso è stato l’utilizzo dello stesso Lewis ( 5’10” per 190lbs) nel matchup sia sul TE Kyle Pitts (alto 6’6″ per 245lbs) sia sul WR/RB Cordarrelle Patterson (6’2″ per 227lbs) che anche se non conoscete il sistema Imperiale di lunghezza e peso capite che Lewis era chiaramente sfavorito. Beh DC Dan Quinn e Secondary coach Al Harris hanno capito che i pregi e le forze di Lewis potevano essere un vantaggio contro i pochi difetti che hanno Pitts e Patterson. Secondo me sono stato decisivi le due Pass deflections effettuate su questi due da parte di Lewis perché hanno fermato un momentum dei Falcons e hanno fatto capire che non c’era vita facile per Atlanta se le loro speranze erano riposte in queste 2 stars. Ecco questo è quello che crea una squadra ed una mentalità vincente dimostrare che non puoi batterli e se vuoi dovrai cercare un’altra strada. Poi la prestazione di Air Jourdan è stata culminata dal suo intercetto. Giusto dar luce a chi spesso non viene utilizzato spesso e non viene dato spazio perché ormai un CB dev’essere più alto e/o più forte perché così sono i WRs e TEs. Fly Air Jourdan, thanks for flying with us!
Inch by Inch
“Either we heal as a team or we are going to crumble. Inch by inch play by play till we’re finished.” Questa è la famosissima farse pronunciata nello spogliatoio da Al Pacino nel film “Ogni Maledetta Domenica”. Non ha bisogno di traduzione perché chi segue il Football la conosce a memoria, ma quella è l’essenza del Football stesso. Questa è stata la differenza tra la partita di ieri e quella di Domenica scorsa contro i Broncos. Inch dopo Inch o centimetro dopo centimetro è lì che si sono vinte o perse le battaglie. Se Lewis avesse ritardato di una frazione di secondo e non avesse allungato il braccio e la mano da un passaggio deviato sarebbe diventato un passaggio completo. Se Dak avesse ritardato nel passare sarebbe stato sackato anziché lanciare il TD per Lamb, così Lamb se avesse tardato la corsa e non si fosse liberato del suo marcatore non sarebbe arrivato alla palla. Se la DL non avesse penetrato i blocchi della OL di Atlanta i tentativi di corsa dei Falcons avrebbe sfiancato la Defense dei Cowboys, così come se la OL dei Cowboys non avesse spinto e creato i blocchi creando gli spazi per i RBs Zeke e Pollard non avrebbero ne conquistato i 1st downs ne avrebbero segnati tanti TDs. Ecco ci risiamo alla semplicità del Football, ognuno deve fare il proprio dovere e come predica da sempre (forse) il più grande Head Coach Bill Belichick “Do your job… well!”. Se ogni giocatore fa bene il proprio dovere poi è anche più facile il lavoro dei Coordinators e diventa anche più bello.
From OC to DC to STC
Quest’anno la differenza la stanno facendo anche i 3 Coordinators. Già si conosceva e se ne parlava della mente fervida dell’OC Kellen Moore, che avendo maturato ancora più esperienza in questo ruolo e nella NFL, con grande capacità sta utilizzando le sue armi offensive in modo eccelso e con la giusta imprevedibilità. Quando serve gioca un Smash mouth Football mentre in altre occasioni tira fuori dal suo cilindro una giocata che nessuno se lo aspetta. La bravura di un Coordinator è quello di fare la cosa giusta nel momento giusto ed essere imprevedibile nel momento in cui tutti si aspettano che tu faccia quello che hai sempre fatto.
Sulla Defense Dan Quinn è l’uomo giusto e quello che serviva dopo la pessima stagione scorsa della Dallas Defense. Non solo ha dato equilibrio e continuità ad un reparto che l’anno scorso veniva strapazzato da chiunque ma ha cambiato la mentalità e l’atteggiamento. Proprio rispetto alla partita contro i Broncos, dove i Cowboys erano in ritardo nei placcaggi e hanno affrontato la partita con sufficienza e superbia, li ha fatti rientrare nella giusta linea di filosofia che rappresenta questa Defense e ciò l’aggressività. Se sei su ogni azione, su ogni avversari, ogni palla allora non puoi che avere la meglio su di lui e così è stato, non solo perché ha fermato i Falcons a soli 3 punti ma perché bisognava dominare l’avversario e così è stato fatto.
John “Bones” Fassel è il Coordinator che tutti vorrebbero avere per gli Special Teams, l’anno scorso proprio contro i Falcons ci fu il Watermelon kick quest’anno la tendenza è quella di bloccare i calci degli altri. Già nella sconfitta contro i Broncos il suo reparto era arrivato a bloccare un punt e ci è riuscito anche ieri contro i Falcons. Certo può essere una casualità oppure gli avversari non all’altezza del compito ma se capita con una certa continuità e nei momenti cruciali allora non è un caso ma frutto di un duro lavoro studiato a priori. Bones riesce a dare quella spinta e quell’energia a questa squadra anche e soprattutto nei momenti che gli altri due reparti, per motivi vari, non riescono ad emergere ed allora ecco che arrivano i nostri eroi degli Special Teams.
Conclusioni
Avevo scritto nella Preview che questa era una partita che avrebbe determinato il futuro per i Cowboys in questa Season e hanno risposto che ci sono e ci saranno non solo nei Playoffs ma cercheranno di fare ciò che negli anni precedenti non sono riusciti a fare e cioè essere competitivi anche a Gennaio. Sinceramente mi danno fastidio i fans che si esaltano parlando di Super Bowl e di come sia forti ecc ecc perché poi sono gli stessi a buttare fango sui coaches e players quando le cose non vanno per il verso giusto. Come in tutte le cose della vita serve equilibrio ed è quello che dovranno mantenere anche i Dallas Cowboys, dovranno essere più costanti perché il potenziale di poter essere grandi lo hanno dimostrare ma non dovranno lasciarsi andare e cullarsi perché è un attimo a diventare come quelli contro i Broncos.
Autore: Fabio Gentile
Data di pubblicazione:
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