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La prima di molte amichevoli: preview di Miami Dolphins@Buffalo Bills

Già fuori dai playoff, i Miami Dolphins vanno a Buffalo per affrontare la loro bestia nera. Preview di una sfida che appare proibitiva.


Si corre quasi il rischio di dimenticarsi che dobbiamo ancora arrivare a metà stagione e che vi siano altre partite da giocare prima di mandare questo 2021 negli annali. Si, perché i Miami Dolphins non hanno più nulla per cui competere, essendo stati matematicamente eliminati dai playoff in seguito alla sconfitta rimediata contro gli Atlanta Falcons. Ormai i Fins scenderanno in campo soltanto per migliorare le proprie statistiche e, magari, battere cassa se sono in cerca di un aumento salariale. Molti degli attuali membri del roster, probabilmente, stanno già cominciando a pensare alla loro prossima free agency, sperando di poter finire a giocare in franchigie più competitive.

Voci di corridoio dicono che uno di questi sarebbe Will Fuller, veloce ricevitore che doveva essere una sorta di arma segreta per l’attacco di Miami in questa stagione e che invece, almeno finora, è stato più che altro spettatore privilegiato delle sfide dei suoi compagni. Fuller potrebbe dimostrarsi ancor più veloce ad andarsene da Miami, dopo un solo anno d’esperienza e un guadagno di circa 10 milioni di dollari, prendi o lascia.

In un contesto così povero di risultati, è facile venire distratti dai rumors di mercato che vengono rimbalzati sui social: Xavien Howard e/o DeVante Parker saranno scambiati? DeShaun Watson – e tutte le dispute legali che lo seguono – arriverà davvero entro il 2 novembre, ultimo giorno possibile per effettuare trade tra franchigie? In tutto questo rumore, ad ogni modo, la stagione va avanti e domenica c’è una partita quantomeno insidiosa, contro una squadra bellissima da vedere e recentemente poco clemente con Miami.

A Buffalo tra pessimi ricordi…

Josh Allen festeggia un TD con il suo WR John Brown, nella sfida contro i Dolphins dello scorso anno, a Miami. Foto: Jasen Vinlove-USA TODAY Sports.

In week 8 i Dolphins vanno a Buffalo a sfidare una franchigia che li ha sempre battuti – spesso devastati – negli ultimi match. Tutti ci ricordiamo la settimana 17 dell’anno scorso, quando nel freddo di quelle latitudini Miami perse la possibilità di giocarsi i playoff. Quest’anno, almeno, non avremmo questa delusione. La postseason ce la siamo già giocata, se può consolare qualcuno. I Dolphins arrivano da 6 sconfitte consecutive, tre delle quali rimediate contro powerhouse o squadre che uscivano da momenti di forma eccezionali, beninteso; le altre tre sono però frutto di sfide con Indianapolis Colts, Atlanta Falcons e Jacksonville Jaguars.

I Bills arrivano dalla bye week che ha seguito la sconfitta – a sorpresa – rimediata contro Tennessee due settimane fa. Dunque si tratta della stessa situazione di week 2, quando Buffalo arrivava da una sconfitta rimediata contro Pittsburgh e aveva bisogno di rilanciarsi. Lo fece stroncando Miami per 35 a 0, all’Hard Rock Stadium. In questa occasione, i Bills giocheranno in casa, al loro New Era Field.

Il morale a South Beach è sotto i tacchi. Si arriva da 6 sconfitte, si è creato un alone di dubbio e critica – francamente ingiustificato, a mio avviso – attorno a Tua Tagovailoa poiché non lo si ritiene un QB all’altezza – poi bisognerebbe anche guardare le partite prima di giudicare, e vedere l’efficienza con cui fa girare la offense, invece che additarlo perché gli highlights mostrano i suoi intercetti – e uno ancor maggiore – e più legittimo – intorno a coloro i quali dovevano essere ingegnere e architetto del rebuilding, ovvero Chris Grier e Brian Flores. Quando piove, sui Dolphins diluvia.

La difesa, l’anno scorso un vanto, è terrificante, quasi catastrofica: parliamo della unità che concede più yards, nella lega, agli attacchi avversari. Buffalo ha il secondo migliore attacco nella NFL a livello di punti segnati. Miami ha 4 titolari infortunati tra i suoi difensori e si tratta di 3 dei suoi migliori giocatori: X Howard, Byron Jones, Jerome Baker e la safety Brandon Jones.

… E altrettanto pessimi presentimenti

Xavien Howard contro Stefon Diggs, durante la sfida in week 2. Foto: Miami Herald.

Se quel reparto non trova al più presto una quadra, Tua – o qualunque altro QB – per vincere le partite dovranno mettere a segno valanghe di punti, neanche fossero gli Atlanta Braves alla prima partita delle World Series contro gli Houston Astros, ma quello è un altro sport. Ci auguriamo che l’attacco sia in grado di farlo ma abbiamo i nostri dubbi.

I Bills inoltre sono ben coperti dietro. Contro le corse sono efficacissimi, tanto che la loro difesa è la sesta in lega per il minor numero di yards concesse quando le si corre incontro. Myles Gaskin, d’altra parte, si sta finalmente dimostrando un grande giocatore, ottimo RB e troppo a lungo sottoutilizzato da Miami. Il suo valore come ricevitore, poi, può dare un’arma in più ai Fins per contrastare l’estrema aggressività del front seven difensivo di Buffalo. Gli altri giocatori chiave nell’attacco ospite saranno Mike Gesicki e l’ottima matricola Jaylen Waddle, i quali non potranno che beneficiare dell’eventuale rientro tra i titolari di DeVante Parker, in dubbio per la partita.

È chiaro a tutti però che, quando affronti una squadra pressoché perfetta come questi Bills, chiari contendenti alla corona della AFC e al titolo di campioni del mondo, non puoi permetterti di sbagliare nulla e devi riuscire a mettere assieme una prestazione complementare di alto livello. Ciò si può ottenere soltanto se ognuno dei tre reparti gioca al meglio delle sue possibilità, minimizzando gli errori e massimizzando i big plays. I Bills sbaglieranno qualcosa e non saranno sempre impeccabili, è inevitabile. Miami deve cercare di fare meglio di loro. Un conto è dirlo e, naturalmente, cosa ben diversa è riuscire a farlo al cospetto di chi è più forte e gioca tra le mura amiche. Forza Dolphins.

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