Alcuni sport si caratterizzano per l’esistenza di varianti particolari in giro per il mondo. Ad esempio, le regole della pallacanestro italiane sono differenti rispetto a quelle del basket americano che si gioca in NBA. Si tratta di una questione di cultura e di tradizione, che hanno fatto sì che in alcuni Paesi determinate discipline si sviluppassero in maniera differente. Ancora oggi, però, in molti non hanno chiare le diversità che intercorrono tra il football americano e il rugby, i due sport che fanno uso della famosa palla ovale, dai rimbalzi imprevedibili.
Non tutti sanno, ad esempio, che il pallone da rugby presenta dimensioni maggiori ed è cucito internamente, mentre il pallone da football americano è più piccolo e ha una forma più compatta. Come noto, nel rugby è possibile passare il pallone con le mani soltanto all’indietro, invece nel football americano è possibile lanciare anche in avanti. Già solo questo particolare fa sì che due sport così simili all’apparenza si rivelino in realtà completamente diversi. I giocatori non sono interscambiabili: non è detto che chi possiede un talento per il rugby sia un elemento valido anche in una squadra di football americano.
Se nel rugby il pallone va accompagnato alla meta da un giocatore, nel football americano può essere lanciato direttamente al “wide receiver”. Inoltre, a cambiare è la modalità con la quale è consentito raggiungere il fondo del campo. Nel football sono previsti uno schieramento di difesa e uno d’attacco, con 4 tentativi per arrivare al touchdown percorrendo almeno 10 yard, senza far cadere il pallone, pena la cessione di quest’ultimo agli avversari. Nel rugby, invece, i rimbalzi sono ammessi e i giocatori sono più liberi di muoversi, senza rimanere vincolati a degli schemi.
Nel rugby è possibile effettuare un placcaggio solo nei confronti del portatore di palla, nel football si può atterrare chiunque, motivo per il quale i giocatori sono più protetti e indossano anche dei caschi. Va da sé che il rugby è molto più tecnico rispetto al football americano, che si distingue per essere indubbiamente più fisico. Sarà forse per questa ragione che gli italiani, specialisti della tattica, fanno fatica in questi tipi di discipline. Non a caso i pronostici degli appassionati e le quote per le scommesse live sullo sport non premiano mai gli azzurri in manifestazione come il Sei Nazioni. Nella maggior parte dei casi, infatti, il la previsione appare più che scontato.
Diversa è anche la gestione dei falli di gioco, che nel football americano possono implicare una perdita di terreno, ma mai del pallone. Al contrario, nel rugby è prevista la consegna del pallone alla squadra avversaria. Insomma, risulta evidente che il rugby e il football americano vadano ognuno per la propria strada. Nessuno dei due sport, comunque, ha attecchito in Europa come il calcio, che rimane il più seguito in assoluto. In Italia non c’è una grande attenzione verso queste discipline: basti pensare che un rugbista come Martin Castrogiovanni deve parte della sua notorietà alla partecipazione ai programmi tv. Sono i Paesi come Nuova Zelanda, Australia, Sudafrica, Irlanda, Inghilterra e Galles a vantare le migliori scuole di rugby e football americano. Non a caso le rispettive Nazionali sono quelle che vanno per la maggiore.